“RASSEGNA STAMPA” ALIAS “ANTOLOGIA”

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Aprile, 2015 @ 10:53 am

Detto altrimenti: multa paucis, molti argomenti (insieme) trattati brevemente  (post 2036)

1 – Il Papa: “Donne pagate meno degli uomini, un puro scandalo”. Benissimo!

2 - Bolzano la città più biciclistica d’Italia.Trento ok, ma un po’ meno … peccato … ma non disperiamo …

3 - La Provincia Autonoma di Trento stabilisce le “paghe/stipendi” massimi per i componenti del Consiglio di Amministrazione delle SpA pubbliche e miste, con parametrazione all’utile ed alla dimensione di ciascuna SpA. Osservo: 1) non si tratta né di paghe né di stipendi. 2) Per  commisurare l’emolumento di un Presidente, occorre vedere anche se egli è operativo, oppure se sotto di sé ha un Amministratore Delegato e/o un Direttore Generale. Ovvero occorre valutare quanti ruoli egli ricopra: uno? Due? Tre?

4 – La stessa Provincia paga un premio di circa €1500,00 netti a circa 4000 dipendenti a fronte del raggiungimento della “quota di obiettivi generali”. Non mi convince questa sorta di “partecipazione agli utili”, alias “premio di produzione generalizzato”. I premi e gli incentivi, infatti, devono essere specifici e personali.

5 - Allarme sicurezza in Trentino. Sotto elezioni. Non mi convince questa enfasi. Sotto elezioni.

6 – Regolamentazione delle biciclette in montagna. Su l’Adige odierno un lettore plaude alla “difesa” dei camminatori contro i pericolosi ciclisti, assunta  in occasione dei concerti in montagna. Io ho risposto come segue:

Uno, nessuno, centomila?

Uno, nessuno, centomila

“A mio avviso nell’uso della montagna non si tratta – come afferma il Signor Foletto – di stabilire o ristabilire  precedenze o (pretesi) diritti acquisiti di priorità, ma di definire le regole di convivenza fra pari aventi diritto. Infatti il mondo cambia anche per la montagna. Ne sa qualcosa il CAI centrale che da tempo sta aprendosi a molti altri tipi di sua fruizione diversi dalla camminata e dalla scalata tradizionale.

Montagna: alpinisti camminatori, musicofili, ciclisti. Io appartengo a tutte queste categorie. Già aiuto istruttore sezionale di alpinismo, sono iscritto al CAI da 50 anni. Ciclista da 30. Amante della musica, da sempre ed “operatore musicale” da 10. Chiarito ciò, mi limito qui a sottoporre ai lettori alcune sottolineature circa il rapporto bicicletta-montagna  segnalando quanto segue:

  • il CAI centrale nel 2012 ha pubblicato il “Quaderno di ciclo escursionismo” reperibile in internet, per regolamentare – e non escludere – l’attività ciclistica in montagna, quaderno che invito tutti a leggere.
  • In Austria esiste già una rete di ben 17 funivie che portano in quota i ciclo – escursionisti (e i camminatori) per farli planare su di una rete di 660 km di piste ciclo pedonali. Progetto, ormai realizzato, denominato “Tirol Mountain Bike Safari”: si veda l’ultimo numero di BC-La rivista della FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta, anno 4, n. 5 di settembre-ottobre 2014, alle pagine 36-39.
  • L’Europa sta andando sempre più in bicicletta.
  • Il 31 aprile apre a Riva del Garda il Bike Festival che sarà centrato sulle E-bike, le bici elettriche, con le quali una popolazione sempre più numerosa di turisti ciclisti sempre più anziani si vorrà concedere molte di quelle salite che fino ad oggi si sono concessi – per dirla con le parole del Signor Foletto – solo i ciclisti “benpalestrati e supertecnologicamente attrezzati”.
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Uno, nessuno, centomila

A mio avviso pertanto occorre ragionare in modo neutro, senza partire da presupposti diritti di primogenitura, perché in tal caso io – sulla base della mia primogenitura alpinistica – con la stessa motivazione potrei oppormi alle migliaia di camminatori che salgono la montagna per ascoltare concerti di musica jazz, potendo io reclamare il diritto di continuare ad ascoltare, come ho sempre fatto, la “musica del silenzio”.

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