APPUNTI DI VIAGGIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Maggio, 2015 @ 1:33 pm

Detto altrimenti: anche se vicino casa, se riesci a guardare come se fosse la prima volta ciò che vedi molto frequentemente …   (post 2048)

… ti accorgi del bello e del meno bello. Oggi, due ore, in bici, Trento-Mori e ritorno, la solita puntatina per un caffè al locale Bicigrill.

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Proprio di fronte al Bicigrill di Nomi!

Appunto n. 1 – Sull’Adige, i gommoni di Trentino Wilde (v. internet). Li avevo già incontrati l’anno scorso e anche qualche post fa (cfr. ivi). Mi fa molto piacere che il Trentino scopra queste nuove potenzialità. USA, Colorado River … vi sono percorsi solo per persone assolutamente esperte, salti d’acqua da togliere il respiro, assolutamente sconsigliabili non solo per i deboli di cuore, ma anche per le persone che siano “semplicemente” normali. Tuttavia vi sono anche percorsi assolutamente tranquilli, come quelli che con tutta la famiglia abbiamo fatto anni fa: acque che scorrono regolarmente, senza salti, cascate, rapide … addirittura si faceva in tempo a tuffarsi, percorrere una parte del tragitto a nuoto e quindi a risalire sul gommone!

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Partiti!

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Già in allora mi chiedevo perché mai el nos Ades – il nostro Adige – non potesse essere sfruttato turisticamente in questo senso. Ed ecco la risposta: un gruppetto di giovani imprenditori ha dato vita a Trentino Wilde, una organizzazione che vi porta a spasso per il fiume. Bravi!

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Appunto n. 2  – I nostri militari si allenano. Nella corsa. Sulla pista ciclabile. Non ce n’è uno vestito uguale all’altro. Non uno che corra alla stessa velocità dell’altro. A gruppetti, invadono l’intera carreggiata. Faccio fatica a passare con la bici. Più avanti, alcuni di essi fermi a fianco di una camionetta. Mi fermo: “C’è un ufficiale?” Mi indicano una Capitana, tre stelle. Mi presento: “Sottotenente di complemento della Brigata Alpina Tridentina, 45 anni fa. Ora mi avranno promosso almeno colonnello! Senta, Capitano, dica ai suoi uomini di procedere in fila indiana: così come stanno facendo, rappresentano un pericolo per noi ciclisti”. “Si grazie, ha ragione, buongiorno”. Rifletto: a me avevano insegnato che la forza è del reparto, non del singolo: ve l’immaginate andare all’attacco in ordine sparso? I più veloci in pochi minuti, gli altri, via via, dopo. Con calma. Gli ultimi a battaglia finita. Le divise, poi! Ricordo che una volta avevamo avuto una esercitazione in val Pusteria, con l’impiego degli Alpini d’arresto. Noi ufficiali ci presentammo al punto di osservazione, come previsto. Era inverno. La valle bianca di neve. Il trenino, nero, a vapore (!) procedeva sbuffando lungo il fondo valle. Una meraviglia. Un sogno dal quale ci risvegliò il generello (era colonnello ma poiché comandava una brigata, aveva sul cappello l’aquila da generale) che ci fece un mazzo tanto. Infatti non vi erano due ufficiali con la divisa uguale! Poiché l’ordine di servizio non  aveva previsto questo “dettaglio”, chi era in “diagonale”, chi in mimetica, chi in … etc.. etc …. Ma allora, dice … di che ti lamenti? Avete ragione, chi è senza peccato … (nessuna foto per non essere accusato di svelare al nemico i punti di forza del nostro esercito!)

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WP_20150511_017Appunto n. 3 – Ringhiere lungo la ciclabile. La maggior parte alte, robuste. Una bassa, lesionata, comunque debole, sicuramente pericolosa: infatti questa ciclabile cittadina è affiancata da una pista pedonale, ma spesso i pedoni – anche con cani al guinzaglio “lungo” – preferiscono la ciclabile. Orbene, se un cane o un pedone, come spesso avviene, attraversa la vostra traiettoria e vi sbilancia, non solo potreste abbattere quel precario baluardo, ma facilmente lo scavalchereste,  precipitando direttamente per 10 metri sulla strada sottostante. C’è qualche mia lettrice o qualche mio lettore che può segnalare la cosa al sindaco appena neo-ri-eletto? Grazie …

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