LE ROTATORIE: COME USARLE IN SICUREZZA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 10 Giugno, 2015 @ 4:52 am

Detto altrimenti: evitiamo incidenti stradali anche gravi, soprattutto a danno dei ciclisti                  (post 2078)

La rotatoria è un “semaforo intelligente”, nel senso che non ha i tempi morti dei semafori classici: infatti, quando la strada è libera, si passa senza dovere aspettare il tempo morto dello scatto del verde. Inoltre esse rallentano prudentemente il traffico ed infine  possono costituire anche un elemento di abbellimento estetico della sede stradale soprattutto quando sono arricchite di alberi e piante varie.

thROUW20PKTuttavia, se non utilizzate a dovere, le rotatorie  possono essere causa di incidenti. Mi spiego: quando una rotatoria è inserita in un incrocio fra una strada principale che prima d’allora aveva il diritto di precedenza ed una strada secondaria, chi vi si immette all’interno di un flusso veloce e continuo di traffico provenendo dalla strada ex principale, ritiene erroneamente (ecco il punto!) di avere comunque la precedenza anche su chi, provenendo dalla strada ex secondaria, l’ha già impegnata e quindi ha già acquisito tale diritto.

Infatti, tutti coloro che si immettono in una rotatoria devono concedere la precedenza a chi l’ha già impegnata prima di loro. Il che, purtroppo, spesso non è chiaro a chi – come dicevo prima – procede a velocità elevata, incolonnato, senza rispettare le distanze di sicurezza, provenendo da una strada che precedentemente aveva il diritto di precedenza.

Questo tipo di infrazione è purtroppo molto frequente e assai raramente sanzionata dalla Polizia Locale. Essa rappresenta un serio pericolo per l’incolumità di chi invece confida nel rispetto altrui delle regole sulla precedenza nelle rotatorie e quindi si “azzarda” ad impegnarla, avendone il buon diritto.

Come educare l’utenza all’uso corretto delle rotatorie? Vi sono due modi: far presidiare tali strutture dalla Polizia Locale e: a) elevare molte contravvenzioni; b) fermare le auto “prepotenti” e consegnare loro un foglietto che spieghi come si utilizza correttamente quella struttura e come – per il momento – la contravvenzione non venga elevata, nella certezza che per il futuro l’automobilista saprà rispettare le norme del codice della strada. Io mi permetto di suggerire il secondo sistema: infatti educare e prevenire è meglio che reprimere. Purchè lo si faccia, per la sicurezza degli utenti della strada. Soprattutto dei più “deboli” quali – ad esempio – i ciclisti.