GRECIA SERIAMENTE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Luglio, 2015 @ 2:41 pm

Detto altrimenti: provo a riflettere seriamente …. sperando di riuscirci (ma almeno ci provo)   (post 2099)

  1. th1K39II73

    I tentacoli della finanza mondiale

    Cerchiamo le cause del dissesto: chi le ha generate?

  2. Quale responsabilità oggi ha chi ha causato il dissesto?
  3. Da quando è iniziato il dissesto greco?
  4. Cosa si sapeva del dissesto quando la Grecia è stata ammessa nell’UE?
  5. Dall’inizio del dissesto, chi ha investito in titoli pubblici greci e a quale tasso di rendimento?
  6. Gli esborsi UE dei due precedenti “salvataggi” della Grecia a chi sono andati?
  7. Ogni “salvataggio” è stato accompagnato solo da misure di spending review e di rigore o anche da misure di rilancio del modello economico-sociale?
  8. Salvataggio di questi giorni (il terzo): a chi vanno i denari? Si prevedono le misure del rilancio di cui al n. precedente?
  9. Perchè non ci si sono poste le domande precedenti?
  10. Salvo errore, pare che la tassazione degli armatori sia poi caduta nel dimenticatoio.

A mio sommesso avviso è quanto meno singolare che per mesi si sia “lavorato” ad un accordo che altro non è che le precondizioni per la concessione di un nuovo mutuo. Ora io molto umilmente, mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori una sottolineatura. Eccola.

Io stesso sono stato per un decennio amministratore di un Credito Fondiario, ovvero di una banca che erogava credito a lungo termine (mutui pluriennali) con garanzia ipotecaria su un immobile esistente. All’inizio, quando il mercato immobiliare era in salita, si erogavano mutui via via per il 50-60-70 etc. % del valore dell’immobile. Poi la frenata di quel mercato ha indotto la banca a dare maggiore pesi alla capacità reddituale del debitore, nel senso che la banca non era interessata – in caso di insolvenza – ad espropriare l’immobile per poi cercare di venderlo sul mercato ma erogava mutui ipotecari solo a chi aveva anche una buona capacità reddituale. Questo (corretto) comportamento ha evitato in Italia che scoppiasse una bolla finanziaria tipo mutui USA sub prime.

Oggi l’UE presta nuovi denari alla Grecia facendosi dare in garanzia porti, aeroporti, isole per un valore di 50 miliardi di euro. Ora, a ciò si è arrivati per mancanza di fiducia sulla capacità reddituale del debitore (questa volta sì che i creditori hanno fatto i loro conti per benino!). Pertanto è prevedibile che queste ipoteche immobiliari siano prima o poi escusse e molti degli assets (attività) greche diventeranno proprietà dei creditori. A quel punto, come reagirà la politica e la popolazione greca di fronte a questo nuovo colonialismo finanziario per somministrazione di una overdose di credito senza una adeguata ricetta medica?

Quale l’alternativa? A mio sommesso avvio una alternativa (che mi permetto di definire seria nel medio lungo termine e non punitiva-speculativa nel breve termine) sarebbe stata:

  • un abbuono di una parte del debito a gravare proporzionalmente sui paesi che più negli anni hanno investito e quindi lucrato gli alti tassi di rendimento;
  • una riduzione del tasso di interesse del debito;
  • un riscalettatura delle scadenze;
  • un piano di riforme non ulteriormente penalizzanti la popolazione;
  • due separati piani di nuovi finanziamenti UE, espressi in due valute diverse: uno in “€F-Euro Finanziari” per far fronte alle scadenze del debito; uno in “€C-Euro Commerciali” destinato ad investimenti produttivi;
  • un sistema UE di pianificazione e controllo “in itinere”, cioè  non dopo che i buoi (ovvero gli “Euri”) sono scappati dalla stalla.

O no?