AUTONOMIA- ANATOMIA TRENTINA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Novembre, 2015 @ 8:28 am

Detto altrimenti: sulla scia dei tre post sull’Anonimo Ateniese …  (post 2194)

 

 

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La prima autonomia amministrativa  “regionale” in Italia  è stata quella concessa da Maria Teresa d’Austria al Granducato di Toscana, allorchè  lo “regalò” al novello sposo Duca di Lorena, per consolarlo del fatto che da imperatrice aveva concordato la cessione del Ducato di Lorena regione alla Francia.

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Ma veniamo a noi. L’Autonomia dell’Alto Adige è “heimat” appartenenza, origine. “Questa è la terra ch’io toccai prima” … citava quel tal poeta (Omero?), ovvero la terra dove egli era nato, ricordando l’uso antico di far toccare la terra al neonato, quale segno di reciproca appartenenza. Autonomia, quindi come una sorta di “jus soli generazionale”.

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Questa “autonomia” ricorda un po’ per certi aspetti, se mi è consentito fare questo accostamento, l’ autòs-nomos, ovvero la capacità/volontà/diritto di darsi le proprie leggi del popolo ateniese, così come era analizzata e criticata da un oppositore di quella democrazia, il famoso Anonimo. L’ Anonimo Ateniese, un esule del quale attraverso i secoli ci è pervenuta una articolata critica di tale sistema di governo, criticato non in quanto tale, bensì in quanto “governo chiuso di classe chiusa” (quella del popolo della marineria ateniese, ovvero della unica rete dell’epoca, quella delle rotte marittime), basato su “idee chiuse”, ovvero su ideologie che altro appunto non sono che idee che non dialogano se non con se stesse (v. tre miei recenti post sull’argomento).

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L’ideologia  è una malattia. La si riconosce – ad esempio – se gli appartenenti ai diversi partiti politici leggono solo la stampa propria, per rafforzarsi nelle proprie ideologie peraltro già radicate, anziché aggiornarsi anche sulla stampa “altrui” anche per eventualmente aprirsi alle idee altrui. G.B. Shaw affermava: “Se noi due abbiamo una mela ciascuno e ce le scambiamo, alla fine ognuno di noi avrà pur sempre una sola mela. Ma se ognuno di noi due ha un’idea e ce le comunichiamo, alla fine ognuno di noi avrà due idee”.

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thV2BUL2TFE in Trentino? Qui da noi Autonomia è piuttosto “essere uniti da un ugual sentire” con la particolarità che questa identità di sentimenti non è chiusa su se stessa bensì aperta verso l’esterno, ovvero  animata da idee (non da ideologie!) che sono tali solo ed in quanto istanze aperte al dialogo. Ecco, a mio sommesso avviso, la differenza fra la nostra Autonomia e quella del Sud Tirolo. E aggiungo: la prima apertura che trasforma una ideologia in una idea è quella verso i vicini della porta accanto.

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thPTXA715OTraslando il discorso sul piano della politica, anzi … della Politica, la prima manifestazione dell’Autonomia Trentina, è una qualità la quale, ad un esame superficiale, potrebbe sembrare l’opposto del concetto di “autòs” (faccio da solo), ovvero è la civile e rispettosa apertura al dialogo, al confronto, alla comunicazione, ad iniziare dagli appartenenti  al tuo stesso partito per arrivare ai partiti altri rispetto al tuo, alle idee altre rispetto alla tua. Quindi … comunicazione, confronto, dialogo “inter pares”. Ciò non esclude che all’interno di agglomerati umani esistano persone con una particolare autorevolezza, ovvero dotate di una qualità che ognuno si dà da solo. Tuttavia occorre evitare che l’autorevolezza si trasformi in autoritarismo.

th9685VCOQDel resto anche in agglomerati meno “nobili” di quelli politici, quali quelli del mondo delle SpA – tanto per fare un altro esempio – un capo è tale non perché è autoritario, ma perché, forte della sua autorevolezza, conduce i suoi collaboratori alla reciproca comunicazione, a pensare “autonomamente”, li fa crescere, lascia loro spazio per quel mix ideale per ogni tipo di sviluppo civile, e cioè potere+ responsabilità, non pretendendo infine di essere l’eterno insostituibile. Ma questa è un’altra storia …

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