I MOLTI VOLTI DELLA DEMOCRAZIA, AMICI E NEMICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Dicembre, 2015 @ 8:07 am

Detto altrimenti: riflessioni mattutine                  (post 2210)

 

Historia magistra vitae, la Storia è maestra di vita, o almeno “potrebbe” e quindi “dovrebbe” esserla E invece … invece noi siamo allievi distratti, guardiamo fuori dalla finestra mentre lei fa lezione … il volare delle rondini, il cader della neve … in primavera, in inverno …  insomma ogni stagione della nostra vita è buona per essere distratti.

Molti volti? Almeno due. Ce lo insegna la storia dell’antica Grecia: il primo volto è quello di una Democrazia tendenzialmente della tolleranza e della garanzia dei diritti individuali; il secondo quello di una democrazia tendenzialmente tesa a prevenire e a reprimere i suoi potenziali nemici esterni ed interni, della serie “occorre colpire i nemici della democrazia non per quello che fanno contro di essa, ma per i piani che concepiscono”: una condanna alle intenzioni senza processo.

“Se ho un po’ di denaro, mi compero dei libri; se ne avanza, del cibo”

thPS54641G.

.

Paolo Mieli, “L’arma della memoria – Contro la reinvenzione del passato – Ed. Hoepli. Concettualmente fa il paio anzi la terna con “Tempo di seconda mano – La vita in Russia dopo il crollo del comunismo” della premio Nobel Svetlana Aleksievich, Ed. Bompiani; e con “Esportare la libertà – Il mito che ha fallito” di Luciano Canfora, Ed. Mondadori.

Ma gli amici e i nemici della democrazia … quale volto hanno e dietro quale volto si nascondono? Potenzialmente ogni volto e dietro ogni volto, ma ciò che importa è che comunque essi si occupano delle stesse “cose”: rispettivamente della difesa – gli amici –  e della trasformazione – i nemici – delle categorie. E allora vediamo alcuni esempi di “trasformismo”:

.

  • la categoria delle “leggi uguali per tutti”, che viene trasformata nella categoria delle “leggi uguali per tutti tranne le eccezioni di legge”;
  • la categoria delle priorità più urgenti, leggi che sono trasformate in priorità meno urgenti in quanto vengono subordinate alle disponibilità finanziarie che residuano solo dopo la spesa delle somme già impegnate, anche se per progetti non più così urgenti;
  • la categoria dell’equa distribuzione delle risorse finanziarie, che viene fatta diventare  iniqua attraverso la creazione delle “gestioni separate” del denaro e dei metri di misura;
  • la categoria delle connessioni da proprietà transitiva (“Se A è la causa B e B è la causa di C, allora A è la causa di C), la quale, a causa dell’enorme proliferazione di ulteriori passaggi intermedi (logici e illogici che siano), non riesce più a “transitare” alcunchè, per cui spesso non si sa chi è il responsabile di cosa;
  • la categoria della catena della rappresentanza popolare, che si interrompe a causa delle interruzioni provocate dalle decisioni dei partiti di nominare i parlamentari, dei voti segreti, dei cambi di casacca, dei premi di maggioranza, dei quorum necessari, etc.;
  • la categoria delle leggi non numerose e comprensibili che viene trasformata in quella delle leggi numerosissime e incomprensibili della serie “plurimae leges corruptissima Republica”;
  • la categoria del libero pensiero individuale che viene sostituita dal pensiero di un unico leader;
  • la categoria della “sostanza” che viene travolta da quella della “retorica”;
  • la categoria della Politica  intesa come servizio ai cittadini, che viene sostituita da quella della politica come mestiere che garantisce a chi lo pratica potere, super-stipendio, super-pensione;
  • la categoria della politica dell’ascolto che viene sostituita da quella “vieni qui che ti dico cosa mi devi dire”;
  • la categoria che “nessuno si può stabilire da se stesso il proprio stipendio” da quella che “per i parlamentari questa regola non vale”;
  • la categoria che nessuno è alieno da un controllo, che viene sostituita da quella che “i controlli si fanno solo eventualmente e solo dopo che i buoi sono scappati dalla stalla”;
  • la categoria che le opposizioni politiche controllano la maggioranza, che viene sostituita da quella “ si vabbè, ma io non esagero così se domani tocca a me governare anche tu non esageri”;
  • la categoria del Bene Comune (Bene “realizzato, costruito” in comune da tutti) che viene sostituita da quelle del bene collettivo, pubblico (bene semplicemente “goduto” da tutti);

Etc.

Propongo: potremmo fondare una nuova associazione: “Associazione Amici della Democrazia”. Che ne dite?

.

.