IL GRUPPO EVO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Gennaio, 2016 @ 6:26 pm

Detto altrimenti. di cosa si tratta? Leggete, gente, leggete! This is Trentino too! Il Trentino è anche tutto questo!          (post 2251)

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Un nuovo “record di ascolti”: grazie a tutti voi!

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Ieri, giornata piena per il vostro blogger. Fin quasi a mezzanotte, invitato com’era ad assistere alla cena-riunione del Gruppo EVO (Extra Vergine di Oliva) presso il nuovo Ristorante Moja a Rovereto, in quel di Borgo Sacco. La zona la conosco perché è sulla curva “che se pedalate diritti trovate la statua della “Zigherana” (una di quelle del Ponte delle Zigherane” v. sul blog) di fronte all’edificio della manifattura tabacchi che poi oggi fa dell’altro”. Il Gruppo EVO. Conosciuto per caso attraverso l’amico Gianfranco Busana che poi appena entrato ci ho trovato un vecchio amico di tanti anni fa, Sergio Costa: come è piccolo el nos Trentin!

Olio di Oliva (naturalmente extravergine): ho iniziato a conoscerlo e ad apprezzarlo molto presto, da matelot, visto che il mio babbo era di Montalcino e le vacanze le passavamo dai nonni! E la Toscana, quanto ad olio  “bono” è sicuramente ai primi posti, insieme al Garda, alla Liguria etc. (n.d.r.). E 42 anni fa, per tre anni, sono anche stato dirigente in una SpA genovese di import-export di olio d’oliva. Il passato che ritorna!

Il Gruppo EVO. Amici produttori, frantoiani, gestori di agritur, semplici appassionati: tutti “assaggiatori ufficiali” dell’olio extra vergine di oliva, avendo superato il corso di idoneità fisiologica per applicarsi a questa attività, corso serve per accertare l’idoneità fisica della persona la quale, ad esempio, non deve avere deficit gustativi, olfattivi e tattili, tanta è l’importanza del riconoscimento del profumo dell’olio ai fini della sua valutazione.

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La votazione di un camione di olio

Il Gruppo consta di 33 associati, è una “branca” se così si può dire, della Associazione  Accademia dell’Ulivo e dell’Olio dell’Altogarda, si è costituito da circa tre anni, si riunisce il primo martedì di ogni mese presso un ristorante alternativamente scelto fra quelli della Valsugana, Trento, Rovereto e la Busa del Garda. Finalità dell’iniziativa è imparare e tenersi aggiornati sulla materia, nella prospettiva di diventare membri del Panel Test o addirittura Capi Panel Test, cioè membri di quei gruppi ufficiali che vengono invitati a giudicare e ad assegnare i premi agli olii migliori nelle varie manifestazioni del settore. Altra finalità del Gruppo è essere a disposizione dell’Associazione “madre” citata,  per contribuire a realizzare e sostenere manifestazioni ed iniziative del settore da questa promosse. Alla serata, oltre a me era presente un altro “osservatore”, il professor Giovanni Bosco, ingegnere geotecnico all’Università di Trento.

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Una delle tante “schedine metriche” per valutare ogni singolo pregio o difetto del campione assaggiato

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Segretario dl Gruppo è Matteo Pegoretti. La serata è stata gestita da Sergio Costa come segue. sono state distribuite a ciascuno alcune schede preconfezionate sulle quali segnare il giudizio (decimale, v. schedina “metrica”) sulle qualità dei singoli campioni – quattro nell’occasione – portati da alcuni aderenti. Indi si è proceduto all’assaggio, per poi rispondere per alzata di mano alle domande di Sergio. I risultati del giudizio sono stati raccolti da Matteo che li raggruppa e sintetizza attraverso un computer. Soltanto alla fine di ciascuna valutazione, colui che ha portato il campione ne dichiara la provenienza e le qualità dichiarate dal produttore, le modalità di frangitura e periodo di raccolta delle olive.

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L’attività e più rilevante del Gruppo è la partecipazione alla manifestazione “Città dell’olio” organizzata dalla Associazione Nazionale che riunisce le provincie produttrici di olio di oliva. La manifestazione-festa è itinerante, provincia dopo provincia da Nord a Sud del Paese e si conclude nell’Altogarda Trentino. L’ultima è finita nel dicembre 2015. In questo caso, come negli eventi di maggiore importanza, interviene unl Capo Panel Test per la formazione e l’aggiornamento degli assaggiatori (nel dicembre 2015 è intervenuto Gino Celletti di Milano).

Vista la mia comprensibile titubanza nell’esprimere un giudizio scritto, mi è stato suggerito di iniziare dal “profumo”, nel senso che un olio buono profuma, uno non buono “puzza”. E il profumo deve essere essenzialmente erbaceo, salvo diverse sfumature.

Alcuni assaggiatori, infine, erano reduci da un viaggio di istruzione in Spagna, durante il quale hanno visitato oliveti e produttori. La serata si è conclusa con il dono di kiwi a tutti da parte di un associato che non produce solo olive!

Che altro dire se non “grazie!” a tutti questi miei nuovi e vecchi amici? Grazie per l’amore e la passione che riservate al mantenimento della cultura (con la “u”) del nostro Paese. Già, perchè l’ulivo (e ciò che ci dona) è innanzi tutto cultura. Dopo, anche coltura.

Note informative (da Matteo Pegoretti)

  1. L’olio EVO: extravergine di oliva EVO è l’acronimo coniato da Massimo Epifani (dottore agronomo, collabora come docente e consulente con Istituzioni, Università, Enti e Associazioni legate al mondo dell’olio e dell’alimentazione, tra cui la Scuola Nazionale Città dell’Olio) generalmente utilizzato per indicare Extra Vergine di Oliva. Dare maggior importanza all’EVO e differenziarlo dall’olio d’oliva sottolinea la diversità tra i due: l’EVO nasce da frutti sani ed esclusivamente attraverso metodi meccanici in rispetto della tradizione. L’olio d’oliva, invece, è ottenuto dal taglio di oli raffinati (trattato con sostanze chimiche) con olio d’oliva vergine.
  2. Capo Panel Gino Celletti: “ Come assaggiare”
  3. Sito: “Accademia dell’Olivo e dell’Olio”
  4. Corso di idoneità fisiologica per aspiranti assaggiatori di oli vergini di oliva, due edizioni, nel 2008 e nel 2011, molti gli iscritti, quasi tutti (45) sono iscritti alla Camera di Commercio di Trento (Albo Nazionale).
  5. Elenco Nazionale dei Tecnici ed Esperti di Olio di oliva (Trentino)

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