ANTIPOLITICA O NON CONDIVISIONE DI DI UNA PARTE DI “QUESTA” POLITICA NAZIONALE?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Aprile, 2012 @ 1:52 pm

Detto altrimenti: non si può delegittimare la reazione ad una parte di  questa politica

Politica? La buona politica deve tornare ad essere il confronto delle idee e l’espressione della volontà dei cittadini, nell’interesse del collettività. Tuttavia ciò non sarà possibile fino a quando, semplificano molto (ma non sto certo banalizzando):
1) i partiti potranno, fra l’altro:
    a) gestire milioni di euro senza obbligo di rendiconto;
    b) inserire propri uomini, ancorchè senza i requisiti, ai vertici strapagati delle società pubbliche e degli enti statali;
2) in parlamento e nei consigli regionali siederanno:
     a) troppe persone;
     b) semplici “ratificatori” delle decisioni dei partiti o del governo;
     c) persone non scelte dai cittadini ma dai partiti, persone troppo pagate, riempite di benefit , con ricche pensioni garantite dopo pochi anni di attività mentre alla popolazione si allungano i tempi del pensionamento.

Corsa privata all’oro? Si, di questo si tratta, di una corsa all’oro. E allora? Poniamo fine a questa corsa. Nella politica occorre più serietà, anzi occorre serietà e sobrietà, cioè remunerazioni molto, molto inferiori. La politica non deve esere attraente per come viene “remunerata monetariamente”, bensì deve essere animata da un vero spirito di servizio, un vero senso della collettività, un vero spirito di sacrificio. Oggi purtroppo non è così. Infatti, il primo obiettivo di una parte consistente della politica sembrerebbe il mantenimento del potere, dei privilegi, della tessera di casta, prima che di partito. E per avere ciò è necessario il consenso e per avere consenso sono stati adottati provvedimenti troppo specifici, populisti e/o di difesa di casta, soprattutto a breve termine e non provvedimenti generali, con valenza strategica erga omnes e finalmente “equi”. Questi comportamenti, particolarmente nell’ultimo ventennio, hanno prodotto gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti noi.

Antipolitica? Si, nel senso di opposizione a “questo tipo di politica nazionale”. Quindi con significato positivo, non negativo. Infatti non si può delegittimare chi vuole che l’immoralità non sia superata dall’amoralità. Non si può dare un significato negativo antipolitico all’azione di chi vorrebbe una diversa scala delle priorità; di chi vorrebbe che un importante capo azienda guadagnasse come Valletta, il cui stipendio era 20 volte superiore a quello di un suo operaio e non 500 volte come accade oggi. Non si può gabellare per antipolitico chi  vorrebbe che chi sta alla guida dell’Enel per quattro mesi non riceva circa un milione di euro. Di fronte a situazioni del genere viene meno la credibilità di chi ha attuato questi comportamenti, non certo di chi li critica.

Condivisione. Anni fa, in un convegno sui Colli Euganei sulle qualità della Politica, ho sentito Padre Sorge affermare che la prima qualità del politico (cattolico, ma anche degli altri, n.d.r.) è la condivisione. Oggi, nei fatti, questa qualità mi pare troppo spesso assente in chi dovrebbe invece praticarla.

La gente non va a votare? Mia mamma, classe 1904, insegnante (fra l’altro a Bolzano, del compianto On.le Berloffa) , molto severa, si preaoccupava che molti suoi alunni fossero promossi. Io, ragazzino, mio stupivo e le dicevo: ma tu fai il tuo dovere, insegni bene, con il giusto rigore e serietà, non ti risparmi. Sei a posto. Il resto sono problemi loro, degli alunni. No, rispondeva mia mamma, è il risultato che conta: voglio che molti alunni siamo promossi e non perchè io faccio loro “grazia”, ma perchè se lo meritano. Allora mi chiedo: di chi è la colpa se molti cittadini non si recano a votare? A chi è da imputarsi questo “risultato”?

Credibilità? Lavoravo a Torino. Ero responsabile della Finanza Italia della Stet, la finanziaria dell’IRI per l’elettronica. Seconda metà degli anni 70. Stretta creditizia e valutaria. Blocco delle tariffe. Dovevamo indebitarci. Un giorno chiesi ad una banca un ulteriore fido di 50 miliardi di lire. Il mio interlocutore mi disse: sta bene, ma prima mi dica, se il mio Consiglio di Amministrazione mi impone improvvisamente di chiederle il rientro, lei è in grado di rassicurarmi in tale senso? Lo ero, e risposi di si. Ricevetti i 50 miliardi. Anni dopo il mio amico Giancarlo Gloder, uno dei più grandi finanzieri privati sulla piazza di Milano e non solo, mi disse: vede, dottore, nel nostro lavoro la prima cosa è la credibilità. Aveva ragione. Io aggiungo: anche nella politica.

La difesa di falsi diritti acquisiti? Vi sono situazioni inique che si sono purtroppo radicate, quale, ad esempio, l’eccessiva flessibilità in entrata nel mondo del lavoro (in primis, le false partite IVA). Oggi il governo cerca di eliminare queste inique distorsioni. La controparte si difende con un accanimento e una convinzione pari a quella di chi si batte per la difesa di un diritto acquisito. Ma un diritto prima di essere acquisito deve essere un diritto, non una sopraffazione, una distorsione … e tale infatti è la partita IVA accesa in capo a chi non è altro che un dipendente. Innanzi tutto quindi, a mio avviso, si richiederebbe innnzi tutto un intervento del Fisco, a cancellazione di partite IVA accese in capo a non aventi diritto.

Idee per lo sviluppo? Il Ministro Passera alla trasmissione della Annunziata del 15 aprile, ha dichiarato: se io avessi un’idea grande, forte … una bacchetta magica … non saremmo qui “. ma un’idea grande e forte bisogna averla. Altrimenti bisogna lasciare il posto a chi le idee le ha. Io non mi sto certo candidando a sostituire il Ministro, ci mancherebbe altro! Ma un’idea di un diverso modello di crescita l’avrei, e come! Basta leggere tutti miei post precedenti in materia di crescita e sviluppo. Un piccolo estratto? Alle grandi imprese, invece della Grandi Opere affidiamo la realizzazione di 15.000 micro centrali idroelettriche e gli interventi nelle altre tecnologie ed impianti per l’energia alternativa. Ai giovani affidiamo migliaia di cooperative per la difesa, gestione e promozione dei siti naturalistici, storici e archeologici.. etc. Non è questo il modello di sviluppo che volete? Ok, sentiamo quali sono le vostre proposte. A me basta avere impostato il metodo.

Coraggio, lettori del Blog, fatevi sotto! Questa è democrazia, questa è una “assemblea popolare universale” (ovviamente virtuale) del tipo di quella ateniese dei tempi di Pericle , anzi … quasi come quella …  infatti … a dire il vero …  perchè anche Pericle, a ben guardare …  comunque, il meglio è nemico del bene e questa è in ogni caso tutt’altro che “antipolitica”!