INCONTRI: DOMENICO FERRARI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Febbraio, 2016 @ 6:44 pm

Detto altrimenti: a seguito del mio post del 9 febbraio scorso “Il ri-nascimento di Dante” , cfr. ivi.                                                       (post 2302)

Il 9 febbraio ho visitato a Trento la mostra delle incisioni dantesche di Domenico Ferrari  Gli ho chiesto un’intervista. Me l’ ha gentilmente concessa. Eccola.

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Signor Ferrari, o meglio, Maestro Ferrari, grazie per avere accettato questa blog- intervista che deve tener conto del “giornale” sul quale viene pubblicata, ovvero sul “mio” blog assolutamente generalista e non specialistico.

Grazie a lei per la sua sensibilità e disponibilità. Sa … io non sono un tecnologico del web, mi rimetto alla sua esperienza di blogger … si dice così?

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Si, corretto. Signor Ferrari, l’occasione della Sua conoscenza è stata la mostra di cui ho già scritto. Le chiedo: come è nata l’idea ed il sodalizio con Ettore Lombardo?

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Ettore Lombardo

                  Ettore Lombardo

Ettore Lombardo era Presidente dell’ ITAS. Mi sono rivolto a lui per la sponsorizzazione di una mostra di acqueforti sulla traccia degli acquarelli di Albrecht Duerer circa il suo viaggio in Italia. Lui accettò e organizzai la mostra a Castel Ivano. Era il 2003. Dopo di che Ettore – diventato amico – da persona di grandissima cultura qual è, mi propose di occuparmi di un altro viaggio: quello di Dante nell’Inferno.

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Come devo definirla: disegnatore? Pittore? Incisore? Aucquafortista? Scultore? Quasi un fotografo astrattista?

P1050760Direi: pittore e incisore con una sola esperienza di scultore, la copia di una Madonna gotica che vidi in Provenza, nell’abbazia di Thoronet. Ne rimasi incantato e quando mio nipote mi offrì un bel pezzo di legno di cirmolo, rimasi estasiato nel vedere nascere le forme della Madonna dal legno e dalle mie mani. Ma diciamo che sono pittore diventato anche incisore. Il mio primo dipinto è del 1962, poi ho frequentato l’ Accademia di Brera a Milano e dell’arte mia ho fatto “mestiere” diciamo dal 1968-69. Nel frattempo sono stato anche restauratore con Carlo Andreani, molto conosciuto e attivo a Trento.

Qualche cenno sulla tecnica di incisione

WP_20160223_001L’incisione può essere diretta su legno (xilografia) o linoleum (lineografia), seguendo il disegno, ed allora il risultato lo si verifica strada facendo. Oppure indiretta, nel senso che si realizza su una matrice in metallo con la quale poi si “stampa” l’incisione. In questo caso il risultato è visibile solo alla fine del lavoro. Il maggiore incisore d’ogni tempo, Gustav Dorè, utilizza il primo metodo.

Cosa unisce e cosa divide la Sua arte dalle altre forme figurative?

Oggi l’incisione sta sconfinando per tecnica e per tendenza. per tecnica, nel senso dei materiali utilizzati che sono sempre di più quelli utilizzati dall’arte moderna; per tendenza, quanto a modelli, stili e soprattutto astrazioni che ne fanno un’arte leggibile ed apprezzabile soprattutto se “sostenuta” da sponsor culturali ed economici di grido. Insomma, tende a diventare un fatto di moda quasi commerciale. Sa …. quando si parla da certe “cattedre” molto qualificate (a torto o a ragione “artistiche”) è molto facile “far parlare” un’opera e farla diventare “d’arte”.

Da dove trae ispirazione per le sue opere?

WP_20160223_002Io sono un montanaro, quindi soprattutto dalla montagna.

Quali sono i Suoi maestri ispiratori – se esistono –?

Io, Domenico, ho avuto due maestri “Domenico”: Domenico Cantatore e Domenico Purificato, ai quali devo molto.

Ci descrive brevemente il catalogo delle sue opere?

No … gliene regalo una copia: basta sfogliarlo …

Sue mostre passate, presenti e future

Guardiamo al futuro: conto di portare il mio inferno dantesco in giro per l’Italia. Prima tappa, Milano.

Dove si possono ammirare i Suoi lavori?

Oltre che nelle mostre. nel mio laboratorio a Tenna (Trento) Via Campolongo, 28

Esistono scuole di incisione?

Una a Urbino e poi spesso anche presso le varie Accademie.

Lei ha qualche allievo?

No, sono solo.

Quali sono i suoi programmi? Esiste un “programma trentino per il Trentino, sul Trentino?

Avrei piacere che l’Assessore provinciale competente si interessasse alla possibilità di una serie di incisioni sul nostro territorio.

Per finire, un aneddoto, a piacere

WP_20160208_012Volentieri. Durante una visita alla mia mostra alla quale lei ha già dedicato un post, mi si avvicina una signora e mi dice di avere un regalo per me. Mi spiega. E’ vedova ed ha distribuito la ricca biblioteca del marito fra i suoi figli. Un giorno tuttavia ha ritrovato quegli stessi libri posti in vendita su una bancarella dell’usato! Il fatto è stato per lei una pugnalata, al punto che ora, volendo far rivivere e conoscere un altro libro prezioso, ha pensato di donarlo a me.  Ho accettato felice, commosso e rattristato per l’atto di insensibilità umana di cui la signora era stata vittima. Ora quel libro per me è un vero tesoro.

Grazie, Maestro, io avrei finito.

No, prima mi lasci farle un piccolo dono: il libro della mostra sull’Inferno dantesco.

Grazie ancora anche di questo terzo dono, dopo la visita alla mostra e l’intervista. Da parte mia, quale Vicepresidente dell’ Accademia delle Muse, anche da parte della Presidente Cristina Endrizzi, Le manderò in nostro programma annuale invitandoLa a far parte del nostro circolo.

Grazie a lei, caro amico blogger, per il tempo che mi ha dedicato. Ben volentieri diverrò vostro collega accademico!

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