POLITICA A COTTIMO? NO, GRAZIE!

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2016 @ 6:25 am

Detto altrimenti: il cottimo, chi era costui?          (post 2312)

Nell’ambito dei sistemi lavorativi si crede erroneamente che il cottimo sia il sistema secondo il quale si retribuisce più il lavoratore in relazione alla sua produzione: più produci, più ti pago. Errore. Infatti il cottimo è un sistema di valutazione e retribuzione applicabile solo in regimi di monopolio e funziona come segue:  poiché io sono un monopolista, ovvero non ho concorrenti, ti pago in relazione alla tua efficienza nella misura in cui tu hai rispettato le regole della “libretta” (le istruzioni che ti sono impartite). Infatti, data la condizione di monopolio, il risultato (efficacia) conseguirà automaticamente.

thU2UI5LGTLo stesso accade in politica se ci si trova in regime di mono-partito (ad esempio quando eravamo sotto il regime fascista): tu non devi pensare, esegui gli ordini e il risultato verrà automaticamente. All’interno di un singolo partito tuttavia lo stesso si verifica anche in un sistema pluripartitico. Ciò accade se all’interno di quel partito vige il monopolio del pensiero, il mono-pensiero, l’ ipse dixit: tu non pensare, esegui ciò che ti ordino, sii efficiente. Il risultato (efficacia) verrà automaticamente.

Orbene, non credo che ormai nessuno accetti più di vivere in un sistema di politica a cottimo.