LAICITA’, RELIGIONE, POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2016 @ 8:00 am

Detto altrimenti: qualche ragionamento spicciolo (ma non troppo)           (post 2326)

“Di che religione sei?” - “Ma io sono non credente!” - “Sì … vabbè … ma non credente di quale religione?”

Nel senso che il laico non rifiuta la religione, ma ci ragiona, ci si confronta e quindi per poterci ragionare deve prima conoscerla. Anche perché da che mondo è mondo l’uomo ha avvertito la necessità di raggrupparsi attorno a qualcosa: un obiettivo, un ideale, una bandiera,  corona, un dio … a difesa dei propri bisogni spesso divenuti privi-legi, ovvero “leggi e diritti privati” in contrapposizione a identiche istanze di altri gruppi, per cui dal dio che unisce si è passati agli dei contrapposti che si combattono (v. sul dizionario Zingarelli alla voce “fondamentalismo religioso nei secoli”  (in varie edizioni) del tipo: “Deus vult”, “Got mit uns”, “In God we trust”, In šāʾ Allāh, etc..

Ora, poiché in natura non esiste lo spazio vuoto, quando viene meno la forza di coesione laica (la credibilità della politica, il senso dello Stato), aumenta la forza di gravità della religione che tende ad attrarre sul proprio terreno settori laici quali l’inizio ed il fine vita di ognuno, le unioni di fatto, la contraccezione, l’aborto. Di fronte a questi Stati e stati di cose restano tuttavia alcuni baluardi della laicità quali l’istruzione pubblica; il tentativo di imporre il rispetto dei diritti umani a livello internazionale; le società plurietniche e plurireligiose.

(In questo senso, anche una religione può essere laica: quando rispetta le altre religioni)

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thBGK69BU2Dice … si, vabbè … ma del rapporto fra laicità e politica che ci dici? – Dico: eccomi, arrivo! La laicità è democrazia nel senso di “pluralismo”. E il pluralismo nasce dalla libertà di pensiero, anche del pensiero politico, libertà che “prima” non c’era, in quanto esistevano le “ideologie” (di destra e di sinistra) ovvero ”ideologia = idea che non si confronta con nessuna altra idea diversa da se stessa”.  Per nostra fortuna, dalle ideologie siamo passati alle idee, ovvero alla pluralità di idee che si confrontano. E mi sta bene. Solo che oggi corriamo il rischio di un ritorno al passato, quando si tende – per l’azione di qualche leader – a passare dalle idee alla “sua unica idea”. Dicono che la Storia si può scrivere solo dopo un certo numero si anni. Ci provo. S’era ai tempi del presidente De Gaulle. Io ne discutevo con un francese, un ragazzo (all’ epoca ero anch’io tale!) il quale fece una sola affermazione: “De Gaulle è il mio Dio”. E ci risiamo, dissi io, senza la consapevolezza – in allora – che l’amico stava regredendo dal campo delle idee a quello delle ideologie.

Dice … ma tornando al rapporto laicismo-religione, tu sei credente o no? – Rispondo: io sono credente, nel senso che credo nella continua ricerca della Fede in quanto credo nella sua esistenza: infatti non avrebbe senso di continuare a cercare una cosa della cui esistenza non si è più che convinti … sarebbe un po’ come andare a cercare funghi porcini su una spiaggia assolata della Sardegna a fine luglio.

Dice … vabbè, sei un “credente dinamico”, mappoi (mappoi) con la laicità come ti metti? – Dico: mi metto che sono a favore del pluralismo, del rispetto delle idee di tutti fino a quando non ledano principi morali altrui, in questo caso miei (morali, ben prima quindi che religiosi, intendiamoci).

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Il Codice delle Leggi di Hammurabi

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Dice … principi morali? Ma non sono la stessa cosa dei principi religiosi, in particolare della “nostra” religione? – Dico: no. La “nostra” religione non “è” morale, bensì “ha” (anche) una morale (la “nostra” religione è Creazione e Resurrezione, n.d.r.). La “nostra” religione ha una morale che preesisteva a Cristo: infatti nel Codice di Hammurabi, oltre 2000 anni prima di Cristo, era scritto “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te stesso; fai agli altri ciò che vuoi che sia fatto a te stesso”. Quindi niente attentati, stragi, sgozzamenti, torture, rapine, violenze d’ogni genere.

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E dai  …che per il martedì dopo la pasquetta può bastare, non credete?

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