U FIGGHIU D’U CURTU

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Aprile, 2016 @ 5:33 am

Detto altrimenti: Salvo Rijna, il figlio di Salvatore u curtu o la belva. U curtu per via della statura; la belva per come uccideva i suoi nemici.                                       (post 2342)

Salvo, il Rijna nico (nico = piccolo, giovane),  in TV due volte: da Vespa ed analizzato da Roberto Saviano nella trasmissione di Fabio Fazio. Saviano ci ha spiegato:

th7SLGYHG5“Da parte del figlio del capo dei capi, il mandante dell’assassinio del generale Dalla Chiesa e mandante ed esecutore di un altro centinaio di omicidi, tutto abbiamo sentito tranne che la condanna della mafia. Oggi di tutto si parla tranne che della mafia e della lotta contro di essa. La mafia ha percepito questo “spazio vuoto” si fa avanti con sue iniziative. L’intervista a Salvo Rijna contiene forti messaggi alla magistratura e alla nuova mafia. Eccoli:

Alla domanda “Cosa pensa di suo padre” risponde “Dovete chiederlo a lui” (idem il figlio di Bernardo Provenzano). Ciò significa che lui non giudica il padre perché non ne ha preso il posto. Il capo è ancora u curtu.

Alla domanda “Come giudichi i tuoi genitori”, risponde “Bene, mi hanno allevato bene, con sani principi”. Ciò significa che il mafioso giudica una persona per il bene che ne ha ricevuto personalmente: non importa se quella persona poi in altra sede ha ucciso 100 persone.

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thDT0NZS7MAlla domanda “Cos’è la mafia” risponde “Io non conosco la mafia e poi perché etichettare una delinquenza?” Il che significa che loro due si vogliono dissociare dalla mafia. Dissociazione, istituto tipico del terrorismo, significa “io mi distacco da quel gruppo ma non faccio la spia, non divento un collaboratore”. Questo per sperare di avere l’abolizione del 42 bis (carcere duro).

Salvo afferma di non conoscere la mafia, ma quando Vespa lo conduce a parlare dei pentiti collaboratori di giustizia, Salvo mostra di conoscerli benissimo, nome e cognome e afferma che “Non è giusto che a loro sia abbonato il carcere come premio della loro delazione”. Il che significa che lui la mafia la conosce e come, e che spera che ove non siano esentati dal carcere il loro numero diminuisca.

Messaggio di Salvo alla nuova mafia: “Voi siete diversi da noi. Noi oggi paghiamo per le vostre azioni ma noi ci dissociamo da voi, noi siamo diversi, mi padre viveva in modo semplice, senza sfarzo, tutto il contrario di come vivete voi.”

Ecco, credo che tutti noi, magistratura in testa, dobbiamo ringraziare Roberto Saviano.