400 ANNI DALLA MORTE DI WILLIAM SHAKESPEARE  (BY ALFONSO MASI)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 27 Aprile, 2016 @ 5:38 pm

Detto altrimenti: monologhi di Shakespeare all’Associazione Culturale Rosmini in Trento               (post 2354)

DSC_5158Dopo aver celebrato il quadricentenario della morte di Cervantes con un recital sul Don Chisciotte (v. post n. 2353), martedì 26 aprile, nella stessa sede dell’Associazione Culturale Rosmini di Trento è stata la volta di Shakespeare. Per l’anniversario del drammaturgo inglese è andato in onda il recital “Essere o non essere”, una maratona di monologhi shakespeariani curata da  Alfonso Masi e presentata da Antonia Dalpiaz. Io non c’ero, trattenuto da altri impegni. E mi è dispiaciuto moltissimo, soprattutto perché – grazie ai miei professori . ricordo ancora a memoria alcune parti significative dell’orazione di Antonio e del Macbeth. Mi sono tuttavia fatto mandare da Alfonso una sua nota e alcune foto che riporto molto, molto volentieri.

Inizia

DSC_5162L’opera di Shakespeare si presenta come una immensa galleria di personaggi e proprio alcuni di questi sfilano sotto gli occhi degli spettatori: l’impulsivo Romeo (Bruno Vanzo); l’appassionata Giulietta (Ester D’Amato); postumo tremendo dispregiatore delle donne (interpretato in dialetto romanesco da Mimmo Iannelli); quell’otre di grasso che ha nome Falstaff (Alfonso Masi); l’amletico Amleto (con due interpretazioni diverse di ito Basiliana e di Ester D’Amato); Kate la bisbetica finalmente domata (ancora Ester D’Amato); lo spergiuro Biron che non mantiene la promessa di non innamorarsi (Bruno Vanzo); la diabolica Lady Macbeth (Mariabruna Fait);  Jacques per il quale tutto il mondo è un palcoscenico (Mimmo Iannelli sempre in dialetto romanesco); Antonio l’abile oratore che pronuncia l’orazione funebre sulla salma di Cesare (Alfonso Masi). Alla fine applausi per tutti; e rimane il desiderio di leggere integralmente i drammi o le commedie dalle quali sono emersi i personaggi presentati.

Finisce

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Che dire? Alfonso “crea cultura” nel senso che studia, ricerca, esamina, consulta e poi fa la cosa più difficile: dell’evento a secondo dei casi letterario, teatrale, storico, artistico egli fa la sintesi, ne cura la regia e ci regala pillole di cultura e di memoria. Per non parlare poi del suo staff che lo accompagna nelle sue rappresentazioni. E allora … GRAZIE Alfonso, GRAZIE amici tutti dello staff e … alla prossima, ovvero.

  • 29 aprile presentazione dell’ultimo libro del neo ottantenne Giovanni Duca.
  • 27 maggio “Nel mezzo del cammin di nostra vita”.

 

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