SEMPLICITA’ – 2

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Maggio, 2016 @ 7:14 am

Detto altrimenti: riprendendo a riflettere sulle riflessioni di Marcello Farina            (post 2376)

th7MTWQVZU

“Liber” = libro e anche libero: i libri liberano la mente

Semplicità come punto di arrivo di un percorso della nostra intelligenza, termine che altro non è che la traduzione del latino intelligere, legere intus, ovvero leggere dentro, oltre la superficialità delle cose. Semplicità quindi come essenzialità. Un esempio? I dieci comandamenti sia che li accettiate come fatto di fede, sia che li consideriate un fatto storico.

Come mi aiuto io stesso nel cercare di arrivare all’essenzialità? Mi soccorre la lunga esperienza di manager nelle SpA. In quell’ambiente i miei azionisti – pubblici e privati – da me hanno sempre chiesto l’essenzialità: il risultato, sfrondato da ogni “se” e da ogni “ma”. E se loro si concedevano divagazioni, lungaggini, distrazioni, quando trattavano con me pretendevano che io fossi sintetico, essenziale, efficace: ovvero semplice.

Il mondo è piccolo. Con tre passaggi arrivate al papa (vostro parroco – vostro vescovo – papa) e la storia si ripete nei suoi corsi e ricorsi. L’uomo anche. Tutto o quasi è un deja vu. E piccoli sono anche i grandi problemi, nel senso – ad esempio – che il problema degli esodati da un lato e del privilegi delle molte caste italiane, dall’altro, non è dissimile da quello di una famiglia nella quale il padre sia generoso con un figlio al punto da regalargli una auto nuova e faccia mancare il vitto all’altro.

thSSLVX5JDMa la semplicità è (ahimè) mancante nel nostro ordinamento giuridico (plurimae leges corruptissima republica) e nei principi informatori: quello reso più (pericolosamente) non-semplice e quindi complesso è “La legge è uguale per tutti”, cui fa seguito una (tragica) battuta “… salvo le eccezioni di legge”. Anni fa girava una barzelletta purtroppo sostanzialmente vera: “La legge … stabilisce che entrino in ruolo tutti gli insegnanti precari – ma proprio tutti, senza alcuna eccezione – che si trovino nelle seguenti condizioni: siano sposati con un uomo di nome …, abitino in provincia di …., abbiano 12, 3 anni di servizio, due figli di nome … i capelli bruni, …etc. ”.

Lo stesso vale

  • per la proporzionalità fra i contributi versati e la pensione ricevuta. Deve sussistere per “tutti” tranne che per ….
  • per l’età del pensionamento: “tutti” a 70 anni tranne che ….
  • per l’elenco unico di “tutte” le priorità dl paese, tranne quelle fuori elenco (diconsi gestioni separate, fondi bloccati, impegni pluriennali di spesa, etc.).

Come vedete la folla delle eccezioni complica le leggi, toglie loro la necessaria “semplicità”. Quindi, dubitate, gente, dubitate delle leggi complesse. Una delle prime di cui dubitare? Il complesso di leggi sugli appalti pubblici: infatti fra i rovi di quella selva “selvaggia aspra e forte” può aggirarsi ogni tipo di corruzione.

Tanti anni fa. Ricordo una trasmissione radio: il lettore lesse un passaggio complesso e incomprensibile di una legge. Poi chiese ai suoi interlocutori se avessero riconosciuto di quale legge si trattasse. Uno rispose: “Le grida manzoniane, quelle che l’avvocato Azzeccagarbugli citava a Renzo”. No. Era un passaggio della legge introduttrice dell’ IVA.

Semplicità io cerco, ch’è sì cara,  come sa chi per lei altro rifiuta …

L’originale recita “libertà vo cercando”, e avendo io sostituito “libertà” (tre sillabe)  con “semplicità”  (quattro sillabe) per restare nell’endecasillabo ho dovuto cambiare il “vo cercando” (quattro sillabe) con “io cerco” (tre sillabe). Inoltre a “vita rifiuta” ho sostituito “altro rifiuta”. Chiedo scusa a Dante.

.