BICI RACCONTANO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Agosto, 2016 @ 3:13 pm
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Gli ho detto: saluta tutti da parte mia! La bandiera? Quella della FIAB, naturalmente!

Detto altrimenti: … ascoltiamole un po’      (post 2450)

 

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Ciao raga, sono una mountain bike, di nome “18 carati” e di cognome Wilier. Sono di Riccardo. Ieri mi ha portato … ops, scusate, ieri 11 agosto, l’ho portato da Ragoli alle cascate del Nardis in Val di Genova. E ritorno, naturalmente. 61 km.

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Cascate del Nardis (2)

Francesco e Riccardo alle cascate

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Tutto asfalto ma io avevo i copertoni “scolpiti”, quelli da fuoristrada … già, perché al ritorno io ho deviato dalla strada della Val di Genova verso il sentiero che porta alla bella Chiesa di S. Stefano, quella che ha gli affreschi dei Baschenis, e lì fra sterrato e lastricato stile strada romana, per di più ripido, la mia scelta si è rivelata  giusta.

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Francesco sull’orlo del canyon del maso Limarò

Cosa? Se Riccardo era stanco? No, raga, no … sapete, era con un suo amico della Fiab, Francesco, e hanno pedalato chiaccherando, fermandosi per scattare foto … insomma, una cosa tranquilla. Il traffico? Ma all’80% sono rimasta su piste ciclabili: un piacevole saliscendi fra la natura.  L’ultimo tratto, quello nella valle che porta il nome della città natale di Riccardo, be’ lo sappiamo tutti che in agosto quella valle è molto gettonata dai motori! Al ritorno raggiunta Ragoli, sono stata rimessa sul tetto della sua SW. Quindi Riccardo mi ha portato a far visita al Maso Limarò: lì i due amici si sono scoppiati una birra e noi bici, ad aspettare … evvabbè, si sa come vanno a finire questi “salmi”: tutti in gloria!

 

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Dopo la prima salita, scendendo verso Castel Drena

Ciao anche da me, raga. Sono una sorella di 18 carati. Io sono elettrica, una mtb elettrica. Riccardo mi usa quando deve fare pedalate molto lunghe, diciamo oltre gli 80 km, o quando deve affrontare salitacce. Oggi, 12 agosto, per esempio, mi ha tirato fuori dal garage e via, insieme, lui ed io da soli, … dalle 09,00 alle 13,00 … dove? In 7 km l’ho portato da Riva del Garda ad Arco, indi 6 km di salitaccia attraverso il Bosco Caproni: dal 10 al 18% di pendenza, mica si scherza! Poi la strada spiana fino a scendere poco sopra Castel Drena.

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Incontri inusuali: “Cavalca il vento” di Marco da Cavedine, un servizio turistico in più!

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A quel punto ho girato a destra sulla provinciale, in salita fino a scollinare nella Valle dei Laghi che ho percorso fino a Cavedine. Indi traversato sulla sinistra il paese, un km di tornantini in salita ed ho nuovamente scollinato verso la Valle del Sarca, scendendo per una stradina stretta ma con splendidi panorami, fin al lago di Cavedine.

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Il Lago di Cavedine verso sud

Un caffè al bar del centro velico Valle del Vento dell’amido Andrea Danielli e quindi, lungo le consuete piste ciclabili, a Riva del Garda. In totale 55 km che però ne valgono 80 di quelli normali. Quanto ho consumato (di energia elettrica, s’intende)? Il 70% della mia capacità. Infatti quelle due salite (rispettivamente da Arco e da Drena) hanno succhiato molti watt. Alla prossima, dunque! E magari Riccardo si farà portare dalla nostra terza sorella, una sorella “da corsa”!

Good bike everybody!

 

 

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