RANZO – MOLVENO – TERLAGO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Settembre, 2016 @ 5:33 am

Detto altrimenti: in bicicletta     (post 2470)

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L’amico Fausto, ottima e paziente guida locale!

Da anni, risalendo in auto verso nord la Valle dei Laghi da Riva del Garda a Trento, notavo lontana, di fronte a me, quella strada: un taglio quasi orizzontale nel fianco della montagna, verso la Paganella. Da anni mi stavo dicendo: vai a vedere che strada è, dove porta … magari ci vai in bicicletta. Da anni …. Tanto è lì, mica scappa quella strada. Sapete come succede: quando una cosa ce l’hai a portata di mano, da un giorno all’altro rimandi e gli anni passano. Ma questa volta no. Grazie all’amico Fausto, collega Fiabbino (FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Mi è capitato di parlargliene. Ti ci porto io, Riccardo … dai, andiamo domani (l’invito,  due giorni fa. La pedalata, ieri. N.d.r.).

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Giù in basso, il Maso Limarò. Notate l’ardita pista ciclabile nel fianco della montagna

Da Trento (ore 08,00) in auto fino a Terlago e quindi a  Covelo, Ciago, Lon,  Ranzo. E già qui ne sarebbe valsa la pena. La strada. Scolpita nel fianco della montagna, stretta, a strapiombo. Sei sulla verticale dei tuoi percorsi usuali: il Lago di S. Massenza e soprattutto il Lago Toblino con il suo castello, tanto per citare il più famoso. A Ranzo, sono le 09,00, iniziamo a pedalare in salita, muscoli freddi. Dapprima su asfalto, poi su sterrato: e qui la verticale è sul Maso Limarò: uno spettacolo! Infine nel bosco. La strada diventa sentiero, il fondo ghiaioso e sassoso. Ripidi saliscendi si alternano a tratti pianeggianti. La mia bici è una mountain bike a pedalata assistita (per fortuna!): tuttavia monta pneumatici non scolpiti, quelli “da città” che mi creano qualche problemino. Ma tant’è sono in ballo e devo ballare. Fausto no, non è “assistito elettricamente” ma lui non ne ha bisogno: è’ molto più “forte” di me, più allenato ma non mi fa pesare questa differenza, è un vero signore, discreto e comprensivo con una persona anziana (infatti io ho ben un anno più di lui!). Con una ripida picchiata asfaltata di 800 metri, ci innestiamo sulla strada provinciale che sale da Sarche al Lago di Molveno e ci immettiamo a sinistra sul sentiero che costeggia, sovrastandola, la sponda destra orografica (occidentale) del lago.

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Alt! Grida Fausto: una brisa, un grosso porcino proprio sai bordi del sentiero! Peccato che la cappella risulti mangiata dai vermi. Il gambo è perfetto, ma in ogni caso non avremmo saputo come portarcelo a casa. Comunque una emozione in più.

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Lui c’era, ma non lo abbiamo incontrato!

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Ulteriori saliscendi. Il fondo è un po’ peggiorato. Alle 10,15 dopo 16 km dalla partenza, siamo comodamente seduti in un bar di Molveno. Fetta di strudel e cappuccino, si riparte sulla provinciale, sponda sinistra fino a riprendere il sentiero dell’andata.

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Nachause!

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Arrivato a Ranzo, Fausto mi fa un bellissimo regalo: tu scendi pure in bici, ci vediamo a Terlago. Grazie Fausto. E qui comincia un’altra gita! Lo spettacolo “dalla bici” è molto più ricco e affascinante che quello “dall’auto”. Bivio per Margone, in salita. Che faccio? Vado a vedere. Altre 3+3 km fuori programma. Saprò poi che nel  frattempo Fausto avrà superato il bivio, stupendosi di non riuscire a raggiungermi. Ogni tanto mi fermo per qualche foto, anche se la visibilità delle valli sottostanti non è al massimo stante la calura: a fine settembre l’anticiclone delle Azzorre sta facendo gli straordinari: tornerò con i pneumatici giusti e in una giornata più fredda e quindi limpida per qualche scatto migliore, tenendo presente che siamo in “zona orso”: infatti molti sono gli avvistamenti del plantigrado in questi boschi. Anche recenti. E avvicinandosi l’inverno l’orso si avvicina alle case ed ai percorsi “umani”.

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Arrivo a Terlago, raggiungo Fausto. 45 km in totale. Alle 12,30 a casa a Trento. Grazie Fausto, mi hai fatto scoprire e gustare un altro “pezzo” di questa meravigliosa TTB-Terra Trentina in Bicicletta!

P.S.: se esiste un Paradiso – ed esiste – credo che sia pieno di piste ciclabili!

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