DINAMICA DEI FLUSSI (DELLA DEMOCRAZIA)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Ottobre, 2016 @ 7:05 am

 

Detto altrimenti: le Circoscrizioni cittadine a Trento        (post 2471)

Anteprima

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Superare le opinioni comuni é come risalire, da soli, il vento …

Lo so, raga, che gli ultimi post parlano principalmente di bicicletta … lo so, macchevvolete … è il suo turno. Dice … ma la vela? L’hai tradita? Be’ … un po’ si, dopo 25 anni di regate nell’Altogarda ho voluto riprendere un vecchio amore anzi due: i pedali! Ma la mia barca, un FUN da regata di 7 metri … (si chiama Whisper) ogni tanto la faccio volare nei flussi del vento! Ecco, i flussi. Per fare vela – e farla bene – bisogna conoscere la dinamica dei flussi: la portanza (forza di adesione), la forza aerodinamica, quella idrodinamica, il parallelogramma delle forze, il tubo di Venturi il rapporto fra velocità del flusso e sua pressione interna, etc.. E parlando di flussi mi sono detto: facciamo qualche ragionamento su un’altra dinamica, quella dei flussi della democrazia.

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Fine dell’anteprima. Ora possiamo cominciare.

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Non così …

Normalmente si dice: la base della popolazione, la politica, l’alta politica, il governo. E invece no. Io voglio sottoporvi un capovolgiamo della piramide. E lasciatemi prendere le mosse dalle SpA, visto che sono state il mio mondo (del lavoro) per 40 anni. In alto ci sta l’Assemblea degli Azionisti. Essa nomina su un gradino inferiore il Consiglio di Amministrazione, il quale a sua volta nomina su un ulteriore gradino inferiore amministratore delegato e direttore generale. Chiarito ciò passiamo al “flusso della democrazia” come lo vedo io: in alto ci stanno gli elettori i quali eleggono i politici i quali esprimono il governo. Non viceversa. Quindi governanti “del popolo” in senso oggettivo, ovvero nominati dal popolo, e non in senso soggettivo, quasi “padroni” del popolo.

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… bensì così: tutto in funzione del Cittadino, “cliente” del Sistema

In questo senso vanno lette le circoscrizioni cittadine della città di Trento. Esse sono il più alto livello della politica, ovvero l’espressione diretta, primaria, genuina dei “polloi”, dei molti, della popolazione. In esse sono rappresentate tutte le forze politiche, ogni forza politica è presente con alcuni membri, ogni membro può avere alcune idee. Ed ecco il problema: fare sintesi. Infatti tutti questi “pluralismi” se rappresentati con la simbologia della matematica, sortirebbero un elevatissimo numero di possibili soluzioni alternative, pari a ad un “n su k fattoriale” ovvero posto che le circoscrizioni sono 12, i partiti 6, i componenti di ciascun partito 8, le idee di ciascun componente 5, (tranne il primo, gli altri numeri li ho scritti a caso), le soluzioni da proporre alla città sarebbero 12 x 6 x 8 x 5 = 2.880!

Ed allora capirete come è vero che il meglio è veramente nemico del bene! Ed allora, come fare? Ecco, proviamo a far semplicemente “bene”. Per il “meglio” ci attrezzeremo dopo.

Fare bene. Prendiamo un paio di temi di portata inter-circoscrizionale, elaboriamoli fino ad un certo stadio (abbastanza avanzato), approviamoli all’interno di una circoscrizione, troviamo una circoscrizione alleata che insieme alla nostra proponga quei due temi al proprio Presidente circoscrizionale, indi facciamo in modo che siano discussi e approvati dalla Assemblea plenaria delle Circoscrizioni. Infine, proponiamo il tutto al Comune.

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Dice … ma perché non limiti la tua azione a problemi mono-circoscrizionali? Mi chiedo: ma esistono, questi temi, in una città così “piccola” come Trento? Piccola, sì, nessuno si offenda, anche perché io uso questo termine in senso positivo e di apprezzamento, ovvero “a misura d’uomo”, “perfettamente vivibile”? Provo a fare qualche esempio: la sicurezza, sicuramente è un problema preminente (ma non esclusivo!) del centro Storico. La pulizia? Di tutta la città. La mobilità? Idem. Etc. Ed allora utilizziamo le Circoscrizioni non solo, non tanto, non soprattutto, non esclusivamente per ciascun problema singolarmente preminente, bensì quali catalizzatrici di interventi a livello della città, la quale poi, rappresentando un “unicum” nel contesto provinciale (oltre un quarto della popolazione totale) può mettere in moto un meccanismo provinciale e quindi regionale.

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imagesUn esempio pratico? Prendiamo la mobilità cittadina, quella alternativa, quella sostenibile. In Trento (Già, anche perché questo blog si chiama “Trentoblog”). Leggete, qualche post fa, il resoconto del Radtag di Bolzano, la giornata delle biciclette. Vedete quale rete di ciclabili urbane abbia quella città. Ed allora … allora applichiamo la metodologia sopra descritta a questo obiettivo: copiare Bolzano. Da qui, si trasforma Trento nella capitale di un Trentino Bikeland (mancano solo i raccordi ciclabili fra la città e le valli Valsugana e dei  Laghi). Gestendo il tutto di concerto con la Provincia Autonoma di Bolzano.

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Da sempre Fiab è l’Associazione “professionista” nel settore della mobilità urbana sostenibile, e da anni sta lavorando sull’argomento!

Dice … ma una parte della politica vuole ridisegnare se non abolire le Circoscrizioni. Amiche lettrici ed amici lettori: io, per il poco che potrà valere la mia posizione, mi batterò contro il tentativo di uccidere sul nascere la fonte della democrazia, ovvero l’espressione popolare diretta. Mi batterò contro il “potere” di pochi che vuole soffocare il “volere” di molti.

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