BALBIDO, CAVRASTO, IL BLEGGIO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 6 Novembre, 2016 @ 9:44 pm

Detto altrimenti: una gita fuori porta ……                 (post 2512)

downloadBalbido, il Paese Dipinto per via sei suoi murales. Ci si arriva da Sarche-Ponte Arche o da Riva del Garda, attraverso il Passo del Ballino. Balbido, il paese d’origine della famiglia di Marcello, Marcello Farina, Don Marcello Farina. Qui ha la sua casa d’origine: sulla porta sta scritto: “Le parole dono pietre” (firmato Don Milani, n.d.r.). Balbido. Marcello vi dice Messa alle 10,00 la domenica mattina. In estate, nella “cattedrale” in campagna, così la chiama lui, la chiesetta di Santa Giustina.

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Quando inizia a far freddo, si trasloca nella chiesetta, meglio sarebbe dire cappella di S. Luigi, all’ingresso del paese, riscaldata e piccola piccola. Marcello sottolinea positivamente questo aspetto: siamo più vicini, possiamo relazionare più facilmente. Marcello, filosofo (si schernisce: storico della filosofia). Professore Universitario. (Teologo manco a provarci …). Storico, uomo attento all’umanità e alla ricerca continua della Fede. Quando diceva Messa in Duomo a Trento, riempiva la Chiesa. Ora è in pensione, ma non “dai Sacramenti”. Ascoltarlo è un arricchimento di fiducia, di speranza, di disponibilità verso gli Altri. Gli Altri, il Volto degli Altri … cita spesso Emmanuel Levinas, il filosofo del Volto, del Volto dell’Altro che ti guarda, ti interroga, si aspetta una risposta da te.

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Oggi no, non ha citato Levinas. Tuttavia ha commentato il Vangelo sottolineando un aspetto: l’uomo, la donna, sono relazione, relazione di pace e di amore con gli Altri. Chi ha questo tipo di relazione vive e vivrà anche “dopo”. Gli altri no, chi è senza questo tipo di relazione è già morto. La Comunione, Marcello, se ti conosce, te la porge per nome: “Giorgio, Lucia etc. per te il Corpo di Cristo”. A fine Messa ci ha invitato a riflettere alla lettura di un vecchio inno Gujarati che Gandhi si fece recitare all’incontro di preghiera nell’ultimo giorno della sua vita (me ne  sono fatto dare una copia):

Anche stanco e spossato

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Mahatma Gandi, fondatore della non-violenza e padre dell’indipendenza indiana

Anche se stanco e spossato, o uomo, non ti riposare.

Non abbandonare la tua lotta solitaria:

continua,  non riposare.

Batterai sentieri incerti e aggrovigliati,

non salverai, forse, che qualche povera vita,

ma non perdere la fede, o uomo, non ti riposare.

La tua stessa vita ti consumerà e ti sarà ferita,

crescenti ostacoli sorgeranno sul tuo cammino:

o uomo, caricati di questi pesi, non ti riposare.

Salta al di là delle pene e degli affanni

Pur se fossero alti come montagne.

E se anche non intravedi che campi aridi e sterili,

ara, o uomo, questi campi, non ti riposare.

Il mondo sarà avvolto nelle tenebre:

sarai tu a gettarvi la luce,

disperderai l’oscurità che lo circonda.

Anche quando la vita ti abbandoni,

o uomo. Non ti riposare.

Non darti mai al riposo, dona riposo agli altri.

Ecco, solo che quando Marcello pronunciava le parole “o uomo”, vi aggiungeva “o donna”. La benedizione: “Ci benedica Dio”, “Andiamo in pace. Un (mio) saluto frettoloso, un abbraccio. Molta è la gente che lo vuole salutare di persona, e poi “ho un battesimo a Trento, devo andare a battezzare un piccolino”. E quando battezza, l’ho sentito dire “Questo battesimo è la carezza del Signore”.

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Subito dopo, a Cavrasto, il paese “tacà” Balbido, per il Pranzo Festa della Noce (del Bleggio), in un locale adiacente al teatro, allestito da volontari (occorre prenotare: noi l’avevamo saputo alla Fiera Fai la Cosa Giusta). Iniziative varie e alle 15,00 laboratorio per bambini di cucina con le noci. E vino buono. Molta la gente, circa 80 persone, ottimo il menu’ ed il servizio. Molta, molta Gemuetlichkeit, lo star bene insieme! Fra questi, Cecilia Dauriz  “da” Zambana, che scopriamo amica di Mirko, il mio amico-gestore della Malga Zambana in Paganella e della nostra parente Angela! Cecilia, mi dici di far parte nell’organizzazione Proloco Zambana: quando fate una manifestazione, scrivimi che la reclamizzo volentieri su Trentoblog! Complimenti infin, all’organizzazione “Cavrasto”:  torneremo l’anno prossimo!

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Last but not least una visita al mercatino allestito negli androni di un palazzo del ‘600, il Palaz (Casa Marani) e alla collezione di presepi della famiglia Caliari,   con acquisto di prodotti locali: formaggi, noci del Bleggio, aceto di mele.

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This is Trentino too! Il Trentino è anche tutto questo!

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