BICINTRENTINO: UISP, SPORT PER TUTTI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 9 Maggio, 2012 @ 6:02 pm

Detto altrimenti: svaghiamoci un po’

Dintorni di Rosolina (Delta del Po)


Con gli amici dell’Associazione UISP Trento, abbiamo pedalato tre meravigliose giornate nel Delta del Po. Zona entusiasmante sotto tutti i punti di vista. Qualche attenzione va prestata alle zanzare, presenti in alcune parti del percorso, ed alle spine delle acacie che non si fanno scrupolo di “sbusare” le gomme delle bici. Ci siamo sistemati nell’ accogliente ostello Rifugio Po di Maistra, Località  Boccasette e abbiamo percorso tre itinerari: due verso nord ed uno verso sud. Quello che voglio sottolineare in questa sede è che proprio in un periodo di crisi economica come quello attuale, converrebbe valorizzare e “vendere” sempre meglio questo prodotto turistico, soprattutto stabilendo degli standard uniformi per le strutture ricettive, razionalizzando la segnaletica e predisponendo un servizio di guide turistiche non solo per quanto riguarda la scelta degli itinerari e l’eventuale accompagnamento, ma anche per illustrare la flora, la fauna e le caratteristiche “fluviali” della zona. Il tutto potrebbe essere affidato a cooperative di giovani, lo start up delle quali potrebbe essere finanziato dalla vendita di biglietti di accesso alla zona. Si tratta cioè di regolamentare e difendere la zona da usi impropri e di moltiplicare l’afflusso di turisti qualificati e sensibili alle bellezze ambientali, creando posti di lavoro per i giovani e utili gestionali. In questa direzione si sta muovendo la provincia di Rovigo, che ha istituito il Parco Regionale Veneto del Delta del Po e che pubblica un interessante libretto guida “Delta del Po, viaggio alla scoperta del Parco”. Tuttavia molto ancora c’è da fare: rastrelliere per le bici, tettoie ove ripararsi in caso di pioggia, una adeguata segnaletica, servizi di riparazione biciclette, colonnine per la chiamata SOS in caso di necessità, etc..

Ciclabile della Valsugana

Il quotidiano L’Adige del 9 maggio 2012 riporta due notizie ciclistiche (locali): il possibile collegamento della ciclabile dell’Adige con la ciclabile della Valsugana e la possibilità di offrire ai turisti anche percorsi di montagna in discesa. Mi sono già intrattenuto su questi argomenti  e la mia opinione è che il “prodotto turistico” piste ciclabili debba essere realizzato a livello provinciale, anzi, bi-provinciale, secondo standard uniformi, con interventi coordinati nelle varie fasi della realizzazione, manutenzione, gestione e vendita dei molti servizi connessi al cicloturismo. In tale ottica, ben venga la messa in rete di tutti i tratti di ciclabile già esistenti e la realizzazione di bretelle ciclabili le quali, come già avviene a Bolzano, conducano i cicloturisti all’interno delle nostre città e dei nostri paesi. Quanto alla montagna, io preferisco parlare di “dislivelli”, i quali sono una ricchezza, non solo per lo sci, ma anche per i collegamenti in discesa per cicloamatori, su sentieri ben individuati, con divieto di percorrere altri itinerari. Ciò porterebbe una maggiore clientela estiva ad alcuni impianti di risalita e consentirebbe di collegare anche per questa via i percorsi ciclabili di valli diverse. Inoltre la montagna sarebbe rispettata più di quanto non lo sia oggi.

Due meravigliosi “parchi ciclistici”. Entrambi richiedono maggiori investiomenti ed una più completa pianificazione d’area funzionale, sotto una regia unica.