PACE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Gennaio, 2017 @ 9:31 am

Detto altrimenti: “L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotta la Dichiarazione sul Diritto alla pace promossa dalla società civile”     (post 2623)

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 downloadL’Assemblea Generale delle Nazioni Unite in sessione plenaria, a maggioranza degli Stati membri, il 16 dicembre scorso con decorrenza 2017 ha approvato la Dichiarazione sul Diritto alla Pace come previamente deliberato dal Consiglio Diritti Umani a Ginevra. La Dichiarazione è stata presentata dalla delegazione di Cuba con l’appoggio di molte altre delegazioni e di alcune organizzazioni di società civile.

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download (1)Durante l’inclusivo e trasparente processo negoziale della Dichiarazione condotto dal Presidente-Rapporteur del Gruppo di lavoro intergovernativo sul Diritto alla pace, Ambasciatore Christian Guillermet Fernandez, tutte le delegazioni e alcune organizzazioni di società civile hanno attivamente partecipato alle tre sessioni del Gruppo svoltesi a Ginevra (2013-2015). Tra questi anche la Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto con reggente Prof. Alberto Robol. Tale Fondazione istituì l’Università della Pace che è richiamata nella stessa dichiarazione.

download (3)Grazie all’approccio del ‘consensus’, una maggioranza di Stati membri ha sostenuto la Dichiarazione sul Diritto alla pace, che è il risultato di un processo di continua e “non facile” negoziazione. La Dichiarazione ha valore anche perché sviluppa l’Agenda 2030 e rafforza i tre pilastri delle Nazioni Unite: pace e sicurezza, sviluppo, diritti umani. Nell’adozione della Dichiarazione sul Diritto alla pace la mobilitazione e la forte voce di alcune organizzazioni di società civile come le ACLI si sono fatte sentire nelle diverse marce per la pace Perugia Assisi organizzate anche dal CTA – Centro Turistico Acli in collaborazione con il Forum Trentino per la Pace ed altri. In tali occasioni hanno apertamente richiamato gli Stati membri a compiere un passo avanti mediante l’adozione di una dichiarazione che può essere altamente significativa per le future generazioni.

download (1)“L’adozione della Dichiarazione delle Nazioni Unite sul Diritto alla pace costituirà un passo avanti nell’adempimento delle solenni promesse fatte nel 1945”. Ciò è stato sottoscritta da 60 ONG con status consultivo all’ECOSOC (Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite) tra le quali la Fondazione Opera Campana dei Caduti e da diversi attivisti per la pace e i diritti umani oltre che “testimonial”. Tra quest’ultimi annoveriamo la figura di Miguel Bosè e Juanes, promotori della campagna ‘Diritto alla Pace Ora’ mediante la quale note personalità facevano pressione sugli Stati membri della Terza Commissione dell’Assemblea Generale perché adottasse la Dichiarazione sul Diritto alla Pace alla fine della sua 71^ sessione ordinaria. Attraverso questa campagna, numerose personalità del mondo della cultura e dell’arte, avvalendosi dei media e social notworks, alzarono la propria voce per chiedere l’approvazione della Dichiarazione sul Diritto alla Pace. Essi manifestarono il proprio appoggio a far sì che l’iter deliberativo fosse definitivamente chiuso a New York. E così è avvenuto.

Si deve inoltre tener conto del fatto che un significativo numero di Stati occidentali si sono per la prima volta astenuti nella votazione in Assemblea Generale.

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Al fine di rafforzare questo trend positivo e giungere ad un più ampio clima consensuale e inclusivo, il legislatore internazionale ha inteso sottolineare l’idea che ognuno ha il diritto ed è legittimato a godere la pace ed avere accesso ai benefici che discendono dalla pace, dai diritti umani e dallo sviluppo, pilastri basilari dell’intero sistema delle Nazioni Unite. Negare l’accesso ai tre pilastri è negare l’esistenza stessa delle Nazioni Unite.

Come indicato da Oscar Arias, Premio Nobel per la Pace ed ex Presidente del Costa Rica, “la pace è un processo continuativo. Essa non può ignorare le nostre differenze o trascurare i nostri comuni interessi. Essa ci chiede di lavorare e vivere insieme”.

“E’ un momento importante ed un riconoscimento anche per gli “operatori di pace” del Trentino – sottolinea Fabio Pipinato de le ACLI Trentine – soprattutto in un momento ove le “buone relazioni internazionali” non godono di ampio consenso causa il dilagare di nazionalismi”.

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