IN SEGGIOVIA e anche dopo …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 16 Febbraio, 2017 @ 1:49 pm

Detto altrimenti: due risalite        (post 2644)

Una risalita: nuovo stadio della Roma

NO – Io: ben prima ci sono tante periferie degradate, strade da sistemare, bilanci di SpA pubbliche da ripianare …  SI – Un cittadino romano: “Se fanno questa grande opera … almeno questa la fanno … almeno fanno qualcosa … perchè, se non facessero questa, pensa lei forse che destinerebbero quelle risorse a tanti piccoli interventi, pur prioritari, pur necessari? Ma quando mai!?” IO: hai visto mai  c’è qualcuno che aspetta al varco (solo) le grandi opere?

 

Risalita successiva: una famiglia dalla Polonia

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Parlando parlando, ma si, dai … che vi pubblico una foto sul blog … Buona vacanza!

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In discesa

Investito da dietro da uno straniero che mi ha centrato nella schiena. 6 ore al pronto soccorso. Raggi X, esame sangue, ossigeno, etc.: solo una gran (gran!) botta, per fortuna nessun osso rotto. Minimo 15 gg senza sciare: acc …

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Vista da monte: freccia nera: cartello rallentare. Traccia gialla. il mio amico Claudio. Traccia blu, la mia. Traccia rossa: l’investitore sconosciuto.

E’ andata così: io e il mio amico Claudio eravamo appena partiti in sci dopo un caffè alla Baita Lovara (sopra il campo scuola Valle Bianca, Paganella).  La pista a monte porta vistose segnalazioni di Rallentare“. Noi due procediamo a “velocità iniziale” ovvero lenti su una pendenza moderata (vedi la Baita Lovara e il tratto di pista luogo dell’investimento,  esattamente riportato qui a fianco nella foto: combacia anche la direzione delle ombre da me indicata qui avanti nel racconto),  verso il campetto e la stazione di partenza degli impianti. Io “scodinzolo” occupando una striscia di pista non più larga di due – tre metri, lungo il bordo destro (sinistro nella foto). Vedo un’ombra che mi si avvicina velocissima  da dietro. Poi mi ritrovo sbalzato dieci metri più avanti. In una frazione di secondo registro: “Gambe, braccia, testa: ok. Ma cos’è … la schiena … non riesco a respirare …”. Il mio amico – urtato sulle code dall’investitore –  è caduto dieci metri a monte: ha gli sci ai piedi. Si rialza, prende i miei sci – che si erano staccati –  e mi raggiunge. Mi raggiungono anche alcuni sciatori stranieri e mi soccorrono: fra di essi  probabilmente anche l’investitore.

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      Vista da valle

Costoro capiscono che io credo di essere stato investito dal mio amico (cosa che non è accaduta se non altro perchè mi era a fianco e perché non è stato urtato nel corpo, bensì sulle code dei propri sci, probabilmente dallo stesso investitore), si accertano che io mi possa rimettere in piedi, si rendono disponibili a  chiamare il servizio di soccorso piste, mi invitano a riposarmi un poco e di fronte alle mie dichiarazioni di “stare abbastanza bene”,  se ne vanno. Stare abbastanza bene … mica tanto! Sciando e respirando a fatica raggiungo la seggiovia, risalgo, indi scio fino alla stazione intermedia della funivia Paganella 2000 e mi faccio portare a valle. Claudio mi porta a casa con la sua auto. Indi al pronto soccorso di Trento. Tutto è bene quel che finisce bene (o quasi!). Infatti, a parte le 6 ore in ospedale da codice verde – una gran rottura – non vi sono altre rotture (ossee o d’altro tipo). Passerà, mi dicono. Incidenti del “mestiere” dico io anche se … se la botta invece di essere stata a sinistra della spina dorsale, l’avesse centrata … lasciamo perdere! Una considerazione: insieme al biglietto per l’utilizzo degli impianti di risalita dovrebbe essere venduta agli sciatori l’assicurazione obbligatoria RC. E … grazie a Claudio che mi ha assistito fino a cena e dopocena comprese!