FEMMINICIDI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Marzo, 2017 @ 5:08 pm

 Detto altrimenti: presentata da Luigi Sardi, una conferenza su –    (post 2671)

 

IMG_4325Luigi Sardi, giornalista, scrittore, memoria storica del luogo, grande amico. Ha presentato ed introdotto una conferenza sul femminicidio, tenuta dalle due Avv.: Annarosa Molinari e Elena Biaggioni.

Delitto d’onore: abolito in Italia nel 1981 (millenovecentottaantuno, non milleottocentottantuno!).

Emergenza culturale? No. Emergenza strutturale.

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Annarosa e  Elena

I numeri, le percentuali citate che qui si risparmiano alle lettrici ed ai lettori fanno paura. Tutto inizia dalla discriminazione: etnica, religiosa, sul lavoro, in famiglia, nella politica, nell’economia.

Ci è voluto un ricorso al TAR per far ristabilire il dettato di legge circa la presenza femminile in organismi pubblici (CCIAA). Quanto a parità di genere, siamo in coda al mondo, dietro paesi africani.

Vanno meglio le economie dei paesi nei quali si rispetta la donna e la parità di genere.

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IMG_4328Punire chi ha ucciso una donna? Aumentare le pene: ok, ma è demagogia. Occorre piuttosto e prima, preoccuparsi delle “donne vive”, prevenire, eliminare le cause, le precondizioni, la non-cultura, i disvalori, la condizione economica della donna vittima, dei figli orfani di madre e con padre carcerato.

Femminicidio = uccisione di una donna in quanto tale.

Ha ucciso “accecato dalla gelosia”? No, accecato dalla bramosia di possesso.

Le parole sono pietre (Don Milani).

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“La trova a letto con un marocchino e la riempie di botte”. Doppia giustificazione (perversa) di un comportamento criminale: si … vabbè … l’ha picchiata … ma anche lei … a letto con un altro … e marocchino per giunta …

Chi disprezza ama? No! Chi disprezza odia!

 

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Luigi Sardi ha letto alcuni brani del suo libro.

 

 

 

 

 

 

Annarosa Molinari cita William Shakespeare: “Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, par la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti ad una Donna!”

Sala affollata. Molte le Donne, pochissimi gli uomini (le lettere maiuscole e minuscole non sono utilizzate a caso).

P.S.:  a suo tempo (1968) … la mia tesi di laurea in medicina legale … “I delitti nell’ambito della famiglia” …