METTERSI IN DISCUSSIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 5 Maggio, 2017 @ 6:15 am

Detto altrimenti: c’è chi lo fa e chi no ….. (Post 2717)

Il 2 maggio scorso pubblicavo “Il coraggio di cambiare”. Oggi – con il “mettersi in discussione” – proseguo sulla stessa traccia In altre parole, con l’essere disponibili a rivedere ed eventualmente a modificare le proprie idee. Il che fa sì che si possano rispettare anche le idee altrui. E fra le nostre idee e le altrui alla fine comprendiamo meglio il presente, un’epoca, la nostra.

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Febbraio 1519: Herman Cortès brucia le sue navi in Messico: indietro si potrò tornare solo con le navi catturate al nemico sconfitto

La nostra epoca, assolutamente di transizione nel senso che in parte sopravvivono le vecchie visioni e tradizioni del passato mentre quelle “nuove” non sono ancora abbastanza solide, diffuse, affermate. Che fare? Taluno (Mirella Carbone, Joachim Jung) ha scritto: “Abbiamo bruciato le navi: non possiamo fare ritorno al passato, ci resta che essere coraggiosi”. Ma … coraggiosi per andare dove? Verso quale prospettiva, se ogni prospettiva è “relativa”? Il relativismo, un bene o un male? Papa Ratzingher lo condannava (ma non quando, a capo della commissione che doveva redigere per il Papa d’allora il documento di scuse della Chiesa per i roghi del Medio Evo, scriveva che se l’opinione pubblica quei roghi in allora li aveva voluti, be’ … sì … di quelli non c’era di che scusarsi). Papa Francesco inverte la rotta: “Verità è relazione”. Relazione, relatività, parole con la stessa radice.

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downloadPassato, presente. Diversamente giovani, giovani. Noi della prima categoria citata tutto sommato viviamo di una certa qual rendita culturale e culturalmente ci contrapponiamo alle nuove culture del clicca e naviga. E ai giovani … ai giovani cosa insegnamo? Cosa diciamo? Insegnare? Nulla, per carità! Nulla, semplicemente presentiamo loro i molti casi, le molte esperienze della nostra vita: starà ai giovani decidere se e come prenderle in considerazione. In particolare un insegnamento dovremmo evitare: quello di inviarli ad apprezzare e stimare tutti coloro che la pensano al loro stesso modo, anziché i sostenitori di idee diverse. Infatti, se la verità è relazione, essa emerge dal confronto e dalla relazione di idee diverse, non dall’autoreferenzialità di un’idea: né della nostra, né di quella altrui. Il premio Nobel (sepolto a Venezia) Josif Brodskij nella prefazione del suo libro “Il canto del pendolo” si rivolge a studenti, invitandoli a dubitare delle opinioni unanimi, delle folle osannanti, dei bilanci ben assestati, degli eserciti oceanici, se non altro perché entro i grandi numeri più facilmente può nascondersi il male.

Dice … ma a coloro che non si mettono in discussione, che dici, caro blogger? Che dico? Nulla, tanto sarebbe inutile.

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