STATI UNITI D’EUROPA: UTOPIA? SOGNO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2017 @ 10:54 am

Detto altrimenti: gutta cavat lapidem … a forza di battere ribattere, hai visto mai che ce la faremo? (post 2756)

(Nei 60 anni dai Trattati di Roma che diedero l’avvio all’integrazione UE)

www.balcanicaucaso.org/Transeuropa/Il-mio-cuore-per-l-Europa-in-bici-da-Roma-a-Bruxelles

Utopia, la famosa opera di Thomas More, Tommaso Moro, San Tommaso Moro (lo sapevate che era stato santificato?) è un u-topos, un non luogo. Dice … ma allora è un mondo irraggiungibile? No, raga, è solo un mondo, un obiettivo semplicemente “non ancora” raggiunto: guai se non avessimo utopie, sogni!

Un filosofo (F. Nietzsche) critica i “saggi” che hanno sonni senza sogni. Lo stesso Nietzsche: Un nuovo orgoglio mi ha insegnato l’ “io” e io lo insegno agli uomini: non ficcare più la testa nella sabbia delle cose del cielo, bensì portarla liberamente, una testa terrena, che crea il senso della terra. Non dare credito a chi vuole persuadervi che il dubbio sia peccato.

Ecco, con la fine delle citazioni dei due Autori che ci richiamano rispettivamente a sogni realizzabili e ai problemi della terra, (lungi da me fare teologia!) mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori alcune mie brevi considerazioni.

Molti di noi, dubbiosi del fatto che questo sia il mondo migliore, sognano (e già questo è bello!) un mondo diverso. Immaginano il futuro, un futuro migliore, un futuro basato su cose nuove e su una nuova virtù: e questo è sicuramente nobile.

Una nuova virtù: il superamento dello Stato nazionale come fatto positivo.

Ma questa nobiltà spesso è ostacolata da molte persone “buone” le quali si prefiggono di conservare bene le cose vecchie. Il Manzoni  fa dire al Conte zio: “Sopire e troncare, troncare e sopire, molto reverendo padre …” E i latini: quieta non movère et mota quietare. E ancora, nel “Gattopardo”: che tutto cambi affinchè nulla cambi.

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         Mettiamole le strisce!

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Ed ecco che in molti ambiti (in primis quello politico) chi “sogna” una democrazia più realizzata e una UE diversa, spesso è frenato dai “buoni”, i conservatori dello status quo, i quali per di più, cercano di travisare – a danno dei terzi osservatori – l’immagine dell’azione frutto del pensiero dei nobili sognatori: “Ma cosa pretendono mai questi qui? Sogni. I loro sono solo sogni”.

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Gli  Stati Uniti d’Europa  sono un sogno, un’utopia? Si, certo, nel senso sopra evidenziato, di una nuova virtù semplicemente non ancora realizzata.

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