LE BANCHE EUROPEE DEVONO ESSERE RICAPITALIZZATE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 24 Maggio, 2012 @ 5:17 am

Detto altrimenti: lo ha detto anche Obama … ma prima pensasse alle sue di banche ed alle sue agenzie di rating, pensasse … benedetto Obama, già, perché in lingua araba Barak significa “Benedetto” (As salam aleikum, va rahmal Liali, va barakatu: la pace sia con te e la misericordia di Dio e le Sue benedizioni).

 

 

Lucio Rondelli, Credito Italiano, anni '70

Anni 1970. Economia in crisi. Stretta creditizia e valutaria feroce. Solo per farvi ricordare e capire: per ogni importazione dall’estero, l’importatore doveva versare a Bankitalia una somma pari al 50% del prezzo pagato per l’acquisto dall’estero, da accreditarsi in un conto infruttifero e vincolato per sei mesi! Nella seconda metà degli anno ’70, il costo effettivo annuo del denaro (non il semplice tasso nominale) era arrivato a toccare punte del 40% all’anno! Nei casi “normali” si parlava di tassi passivi nominali annui (a debito dei clienti) del 17-20-22 % e di tassi attivi (a credito dei clienti) del 7-9 11 %, con  margini enormi per il sistema bancario, che mai registrò bilanci così ricchi. In un periodo di forte crisi dell’economia reale, il top management bancario veniva pagato moltissimo.

 

A. Profumo, Unicredit anni 2000

Anni 2000. Oggi vanno male entrambi i sistemi, quello reale e quello bancario. Le banche hanno subito perdite ed hanno bisogno di essere ricapitalizzate. Tuttavia le retribuzioni “fuori scala” del loro top management non sono diminuite.  Domandiamoci quale è stata la causa delle perdite bancarie. Forse, in una misura preponderante, esse sono state generate da perdite su titoli di Stato, anzi, di Stati, investimenti che richiedevano che istruttorie limitate (che volete, lo fanno tutte le banche …e noi no?), indeterminatezza nella assunzione delle relative responsabilità (se non ci fidiamo dei debitori Stati, a chi vogliamo mai dare il nostro denaro?), garantivano alti rendimenti e rischi teoricamente limitati. Finché è durata, i bilanci delle banche ne hanno favorevolmente risentito. Idem le retribuzioni del loro top management.

Oggi quelle perdite hanno indebolito le banche. Le banche hanno bisogno di nuovo capitale proprio, cioè di forti aumenti di capitale, cioè di essere ricapitalizzate. Ma da chi? Con quali denari? In ultima analisi, qualunque sia il giro che i denari fanno, essi partono sempre dalle tasche dell’economia produttiva, dei lavoratori, dei pensionati. Da lì vanno negli organismi finanziari centrali italiani ed europei e da lì alle banche (“Percorso lungo”, capitalizzazioni indirette). Talvolta la banca lancia direttamente un aumento di capitale ed allora il percorso si accorcia (“Percorso breve”, capitalizzazioni dirette), ferme restando le tasche di partenza e quelle di arrivo del denaro.

Ma allora, se a pagare alla fine siamo sempre noi, propongo due interventi.
1) Che il conferimento di denaro alle nostre banche sia subordinato ad una sostanziale revisione al basso del sistema e dei livelli retributivi del top management bancario;
2) Che anche a fronte delle capitalizzazioni “indirette”, quelle cioè realizzate attraverso il primo dei due Percorsi citati, quello più lungo, ai cittadini siano attribuite azioni di quelle banche, a fronte dei denari che i cittadini pagano di tasse, che poi vanno allo Stato che poi vanno a …. e che in ultima analisi che poi vanno ad aumentare il capitale sociale delle nostre (appunto, nostre) banche.

Lo so, sembra un’utopia, ma che volete … dobbiamo pur avere delle utopie cui tendere nella vita, e poi dobbiamo pur parlarne di certi argomenti, insistere, diffondere cultura, conoscenza, presa di coscienza: l’Italia è nostra (pro quota, s’intende), è Casa Nostra (Casa, non Cosa, per carità, capiamoci!), abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di esprimerci, anche sulle nostre banche. Chissà che alla lunga, a forza di seminare, non nasca la pianticella dell’equità …

Comunque per ora Profumo è passato al Montepaschi Siena…. che porti sfortuna, quell’uomo, visto ciò che sta capitando a quella banca? Profumo … profumo di soldi … ma per chi?