TANGENZIALE DI TRENTO

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 28 Settembre, 2017 @ 6:45 am

Detto altrimenti: parliamone un po’ …. (post 2843)

images (1)Una volta, in un paesino del Piemonte, mi rubarono l’auto: andai a denunciare il furto e mi sentii dire che “non era un caso unico”. Be’ … allora avrei potuto stare tranquillo! Dice … che c’azzecca questo fatto con i problemi della tangenziale di Trento? Mica se la stanno rubando! C’azzecca, c’azzecca: infatti anche sulla tangenziale ogni incidente non è un caso unico. Ora, la Polizia Locale redige diligentemente la statistica degli incidenti, 90 in un anno, ed indica fra le cause il superamento dei limiti di velocità e il mancato rispetto della distanza di sicurezza, cause “dinamiche” alle quali mi permetto di aggiungerne una “statica”: la mancanza di corsie di accelerazione per l’immissione su quella strada, ma a questo vizio d’origine darebbe molto difficile porre rimedio.

imagesTornando quindi alle cause “dinamiche” credo che sarebbe maturo il tempo di ridurre i limiti di velocità e di collocare rilevatori automatici delle infrazioni. Quanto alla distanza di sicurezza … be’ quella è una malattia incurabile per noi italiani: in tangenziale come in autostrada! Infatti, se vi “azzardate“ a mantenerla, siete subito superati da altre auto che si fanno “doverosamente” carico di riempire lo spazio lasciato vuoto dalla vostra ”inspiegabile inerzia”! Certo che prima di superarvi, hanno fatto del loro meglio per cercare di insegnarvi a stare al volante, arrivando quasi a “spingere” la vostra auto avvicinandosi a voi fino ad un metro di vicinanza (stavo per scrivere “distanza” ma invece sono molto “vicini” a voi!). Il soprasso poi … alla “formula uno”! Si sta sulla scia della vittima, vicinissimi, poi si esce all’improvviso e via, da veri uomini! Peccato che qui in Italia non viga la prassi svedese che consente ai guidatori di denunciare simili misfatti stradali. Peccato!

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downloadFino a qui la problematica. Quale potrebbe essere la soluzionatica? Oltre agli impianti di rilevazione automatica di alcune infrazioni di cui sopra, la presenza di pattuglie in divisa e “civetta” che sanzionino pesantemente tali infrazioni, reclamizzando poi al massimo tali loro interventi. A dire il vero, ci sarebbe poi anche un’altra soluzione: usare di più la bicicletta al posto dell’auto. Infatti, come disse il patron del Tour de France, Jacques Goddet, “se i pedoni si ignorano e gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si salutano e si aiutano”.

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