PISTA CICLOPEDONALE A LATO DELLA GARDESANA ORIENTALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 13 Ottobre, 2017 @ 11:07 am

Detto altrimenti: un percorso ciclistico poco conosciuto, ideale soprattutto nelle stagioni non estive (ma in estate fate anche il bagno!)     (post 2863)

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Ottobre, andiamo, è tempo di  pedalare … dove? Nella nostra regione inizia a fare frescolino, ragionpercui i ciclisti tendono a calare a valle, una sorta di desmontegada a pedali. Un lago, anzi …”il” Lago, il Garda. Dice …già, ma ci sono le gallerie, il traffico … e allora a che serve avere un cicloblogger semi gardesano? Infatti, fra un poco, qui sotto, troverete una sorta di mini relazione semitecnica. Prima però due considerazioni:

  • I porticcioli e i paesini che si attraversano sono semplicemente deliziosi;
  • anche in attesa del megaprogetto della Ciclabile del Garda (addavenì …!), ci vorrebbe così poco a completare la pista oltre gli attuali confini!

Relazione di due “Fiabbini”

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Provenendo in auto da Torbole, 1,4 km dopo la fine dell’ultima galleria (quella lunga con le luci che si affacciano sul lago), a destra, adiacente alla strada, si trovano una decina di cipressi e dietro, allo stesso  livello, trovate un’area di P-Parcheggio segnalata (no bici sul tetto! Attenti alla sbarra!) con parcometro: lasciare qui l’auto.  Con le bici tornare indietro sul marciapiede: 50 metri, discesina ripida di 20 metri, asfaltata che con inversione a U,  conduce sulla ciclabile verso sud a livello lago. Prima di Malcesine, ad ore 10,00 arriva il sole. Temperatura di ieri 12 ottobre 2017, da 17 a 20 gradi.

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Arrivando a Malcesine, salita di 150 metri con punta finale al 9%, in cima alla quale girare immediatamente a destra a 90°, passare sotto un corto stretto tunnel pedonale e proseguire pedalando con cautela – pedoni! – fino ad attraversare tutto il centro storico, alla fine del quale scendere verso il lungolago direzione sud.

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Arrivando a Baia di Sogno, salita di 250 metri al 5-6% in cima alla quale, dopo avere superato le sbarre anti motociclette, dopo altri 20-30 m sfiorare la statale e girare a destra su discesa a curve, asfaltata che conduce al lago. Proseguire. Dopo circa 10 km, in coincidenza di un club velico, una rampa di 1o m. al 20%  con scalini a lato (scendere e spingere) conduce a un parcheggio che va superato. Proseguire.

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                               Cassone

Dopo 17,5 km dall’inizio ciclabile, una rampa di 5 scalini in salita ne segna la fine. Si va sulla strada ma spesso ci sono marciapiedi e altri tratti di ciclabile pedalabili con qualche cautela. La tratta più trafficata dalle auto è quella Torri del Benaco (da visitare) – Punta San Vigilio (dove però non si può scendere nemmeno con le bici a mano) – Garda. Da Garda a Bardolino, 3-4 km di ciclopedonale lungolago, molto tranquilla.

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Una sirenetta del Garda in ammirazione di una e-bike

Itinerario: (in corsivo i bei porticcioli aggirati a 1 metro dall’acqua! In corsivo quelli più belli; sottolieato il migliore!): Navene, Malcesine, Val di Sogno, Cassone; Porto, Brenzone, Castelletto, Pai, Torri del Benaco, Punta S. Vigilio, Garda, Bardolino.

Fondo: tratti sterrati non difficili. Qualche superamento di canalette in pietra (alla foce dell’alveo di alcuni torrentelli) tutti superabili di slancio.

Vento: in genere da nord fino alle 11,00 circa. Poi da sud ma man mano che si procede verso sud, sempre meno intenso. Al ritorno, vento favorevole “in poppa”.

Punti di ristoro: lungo il percorso numerosi bar e ristorantini.

Sosta pranzo: Bardolino, spaghetti alle vongole veraci; pane; ½ litro di chiaretto; 1litro di acqua minerale; caffè: €42,00 in due.

Km totali, a/r Navene-Bardolino-Navene: 76,5

Bici utilizzate: e-bike (una city ed una mtb)

Consumo elettrico: 45%

 

Fatta e firmata: i “Fiabbini” Riccardo Lucatti e Giovanni Soncini, 12 ottobre 2017 (le foto sono mie, scattate in occasioni diverse)

P.S.: la bicicletta è stata l’invenzione più ambita e più difficile da realizzarsi: infatti dalla “ruota” (Mesopotamia, 3500 a. C.) alla “bicicletta” (Germania 1817, Karl von Drais) sono stati necessari ben 5317 anni. Per contro, una volta inventata la bici, il più è stato fatto e in 183 anni siamo riusciti ad andare sulla luna (20 luglio 1969)!

Commenta Manuela Demattè:

La bicicletta, la più grande invenzione fra tutte? Mi fa ricordare che nel lontano 2005 la BBC indiceva un sondaggio nel quale la bicicletta veniva nominata l’invenzione più importante dal 1800 ! Questi i risultati del sondaggio:

59.4%-Bicycle 7.8%-Transistor 7.8%-Electro-magnetic-induction-ring 6.3%-Computer 4.6%-Germtheory-.of-infection 4.5%-Radio 4.0%-Internet 3.4%I-nternal-Combustion-Engine 1.1%Nuclear-Power 1.1%-Communications-satellite

Il sito http://www.bbc.co.uk/radio4/youandyours/technology_launch.shtml riportava poi gli interessanti commenti dei votanti. Fra le innumerevoli motivazioni pro bicicletta, ecco la più sintetica e folgorante, quella di Mark Sanders: the bicycle, the first Human Amplifier . Dopodiché, con gioia ma anche con un po’ di legittima amarezza, qualcuno commentò : una bella sorpresa il grande distacco della bici da altre invenzioni molto più tecnologiche ! Ma se per la maggioranza della popolazione la bici è così importante, com’è che poi le battaglie della FIAB sono così difficili ?

Rispondo: Cara Manuela, grazie del tuo contributo!  Sai … anche la Pace è assolutamente importante per la stragrande maggioranza … no … per tutta la popolazione, eppure le “battaglie” per realizzarla sono difficilissime!

 

 

 

 

menta Manuela: