AMERICA FIRST? (FILOSOFIA POLITICA – 3)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 14 Ottobre, 2017 @ 6:24 am

Detto altrimenti: ma la Storia … proprio non gli ha insegnato nulla?       (post 2865)

Nel post precedente ho fatto cenno al duplice aspetto dell’ “identità”, ovvero di quel sentirsi uguali a certi ma – insieme a tutti costoro – assolutamente diversi dagli altri. I cittadini della polis (città stato) dell’antica Grecia si sentivano accomunati da questo collante, da questa forza di coesione interna che però non era anche forza di adesione verso l’esterno: l’esterno era altro, il diverso, il potenziale nemico, il nemico reale, effettivo. E furono le guerre (del Peloponneso).

Per cercare di capirsi meglio, pensiamo all’Italia. Nei secoli è stata avvertita l’esigenza di ampliare l’ambito entro il quale applicare la forza di coesione: dai piccoli regni, ducati, principati, comuni e signorie medievali allo Stato unitario, ai Trattati di Roma (60 anni fa), all’UE, agli accordi transatlantici. Si è cercato, per riutilizzare termini della fisica, di trasformare la forza di adesione ad un quid esterno (per quanto forza pur essa stessa  – quando presente – assolutamente positiva!)  in una forza ancora migliore, quella di coesione fra simili: in altre parole si è cercato di ampliare il numero dei “noi” e di ridurre il numero degli “altri”.

Ma lui no. Trump no. Lui sta restringendo il numero dei (suoi) “noi”: automaticamente si ingrossano le fila degli “altri”. Inevitabilmente nascono le contrapposizioni. E bravo Trump!

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Le strisce! Mettiamole le strisce!

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L’ accordo USA-IRAN oggi denunciato da Trump (e che “regala” l’Iran a Putin), fu partecipato e sostenuto anche da tutti noi dell’UE. La sua denuncia unilaterale USA è quindi anche – allo stesso tempo – uno schiaffo all’UE. E allora noi, cosa aspettiamo a far nascere gli Stati Uniti d’Europa? Se non ora, quando?

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