USA IN ARMI, ARMI IN USA. E noi?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Novembre, 2017 @ 2:43 pm

Detto altrimenti: fra i civili, stragi a non finire … e non è “terrorismo”  (post 2902)

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    USA РIdee regalo per il prossimo S. Natale: se acquisti il fucile, la pistola ̬ gratis!

    USA: D. P. Kelley, ex militare di 26 anni, ha aperto il fuoco contro i fedeli in una chiesa battista a Sutherland Springs, a 35 k da S. Antonio: 26 morti e 24 feriti prima di essere ucciso dalla polizia. Ennesima strage.

  • Il Presidente Trump minimizza.
  • Quanto pesa il potere delle lobbies delle armi?
  • O non sarà come dice  il politologo europeista, studioso e internazionalista professor Riccardo Petrella nel suo recente libro ”Nel nome dell’umanità” (Il Margine, ottobre 2017, 300 pagine, €15,00), che la finanza  ha fagocitato la politica?
  • Riccardo Petrella ci informa anche che le maggiori industrie mondiali sono, nell’ordine: 1) comunicazioni; 2 e 3) a pari merito: armamenti e medicale.
  • Gli USA uscirono dalla crisi del ’29 grazie al rilancio dell’industria pesante militare.
  • Ogni guerra arricchisce chi non la fa.
  • Quanto sopra vale per le armi “personali” e per quelle degli eserciti…
  • … degli eserciti propri ed altrui.
  • E noi? Noi … almeno smettiamo di spendere miliardi di euro per i cacciabombardieri F35.

imagesSpese militari italiane, manovra finanziaria 2018, proposta del governo al parlamento: ulteriore aumento da 20,3 a 21 miliardi di euro della quota annuale (fondi pre-bloccati per 10 anni!), che uniti ai 3,5 miliardi del ministero per lo sviluppo economico (per nuovi armamenti); ai 1,3 miliardi per le missioni militari all’estero; ai 2 miliardi per il personale a riposo (la cd “riserva”) e ai 130 milioni  di contributo spese Nato, portano il totale annuo a 27,9 miliardi. Se da questi sottraiamo i 2,93 miliardi destinati alla sicurezza interna (Carabinieri, finanziati il 5% in meno rispetto all’anno precedente!), abbiamo un totale di 25 miliardi il che rappresenta un +4% rispetto al 2017 e un +9% rispetto al 2015.   (Fonte: Francesco Vignarca, Coordinatore Rete Italiana per il disarmo – “L’Avvenire” 5 novembre 2017 pag. 5).

download (1)Io non sono un anti militarista, sono stato Sottotenente di Complemento nella Brigata Alpina Tridentina (oggi, chissà … mi avranno promosso capitano, maggiore?), congedato nel gennaio 1969. Solo mi chiedo: ci possiamo ancora permettere tutto ciò? Non sarebbe il caso di rivedere le priorità di spesa? Non sembra anche a coi che la prima guerra noi la si debba combattere e vincere contro le mafie interne, l’evasione fiscale, la corruzione, la disoccupazione, la difesa idrogeologica del territorio, la fuga all’estero dei capitali, compreso il capitale enorme rappresentato dai 50.000 giovani che ogni anno lasciano il Paese?

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