AUTONOMIA OGGI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 20 Novembre, 2017 @ 8:27 am

Detto altrimenti: qualche riflessione insieme, visto che ognuno potrà commentare quanto scrivo   (post 2929)

downloadChe senso ha? Quante volte rispetto ad un’azione nostra o altrui ci poniamo questa domanda! Ho  provato a dare una risposta qualche post fa scrivendo sul “Lavoro”. Senso immanente e senso trascendente. Senso immanente del mio lavoro: mentre lavoro provo soddìfazione? Mi senso utile, rispettato, valorizzato? Senso trascendente del mio lavoro: anche se durante il lavoro mi sento solo un numero strumentalizzato, tuttavia a fine mese percepisco o stipendio e quindi mantengo la mia famiglia. E quindi il mio lavoro ha un senso (trascendente, n.d.r.). E invece … dobbiamo evitare di vivere e lavorare  “a senso unico”.

.

IMG-20171120-WA0005

Evento Restart: martedì 5 dicembre ore 18,30, Teatro Sociale, Trento – Introduce il vostro blogger

.

.

Autonomia. Senso trascendente: Mi sta bene perché la sua applicazione mi dà servizi pubblici migliori (scusate es schematizzo così, brutalmente … ma è per farmi capire).

Autonomia. Senso immanente (e qui casca l’asino, con il massimo rispetto per tutte le mie lettrici e tutti i miei lettori, ovviamente!): ovvero: mentre io la vivo, giorno per giorno, mi sento “autonomo”? Autonomo nel pensiero, innanzi tutto, o condizionato – per di più! – dall’idea della cosa più che dalla cosa, ovvero da una persona più che da quello che la persona ha fatto, fa o farà? (Che poi non va bene essere condizionati  nemmeno dalla “cosa”, sia chiaro!).

.

.

.

IMG_4539.

Autonomia, autos nomos, darsi le leggi da soli: ma io sono sicuro che quando esprimo un voto, il mio voto, il contenuto concettuale della mia espressione sia poi rispettato oppure vale anche qui la mancanza di vincolo di mandato per cui – eletti gli eletti – chi s’è visto s’è visto? In sintesi: la mia autonomia ha anche un senso immanente? Se lo ha, bene. Se non lo ha, provvediamo a che lo abbia. Altrimenti succederà su scala locale quello che è successo (in molti Stati) su scala nazionale e cioè – come ci ha recentemente ricordato Riccardo Petrella con il suo bel libro “Nel nome dell’umanità” (Ed. Il Margine, ottobre 2017) – che la “nazione”, ridotta ad una oligarchia, ha distrutto il “popolo”.

.

.

.9788834200292_0_150_0_75

.

.

Un altro libro da leggere: questo qui a fianco, di Luigi Sardi, di cui parlerò fra qualche post

.

.

.

.

.