I DIVERSI STRATI DELL’ATTENZIONE POLITICA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 8 Gennaio, 2018 @ 8:51 am

Detto altrimenti: ricordate le diverse zone climatiche del Messico?       (post 3016)

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A scuola ci insegnavano: tierra caliente, templada, fria a indicare le tre diverse condizioni climatiche man mano che in Messico dal livello del mare si saliva in montagna. Poi siamo cresciuti e chi di noi ha studiato un po’ di meteorologia (ad esempio per il  conseguimento della patente nautica) ha imparato che gli strati di aria a temperatura diversa non si mescolano fra di loro ma si sovrappongono nel senso che i più freddi si “appoggiano” via via su quelli più caldi.

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Dice … “Si vabbè … ma che c’azzecca tutto questo con il titolo del post?” C’azzecca, c’azzecca … infatti anche l’attenzione umana pare di organizzi a strati ognuno dei quali non si mescola con gli altri. Vediamo un po’ se riesco a spiegarmi, magari esasperando il ragionamento, tanto per verificarlo, salvo poi riportarlo nella sua dimensione naturale.

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Lo strato più basso, qui vivono i disattenti e disinteressati verso la politica con la p/P minuscola e maiuscola. In questa zona troviamo anche i delusi dalla politica (quella p minuscola). Questo strato tende purtroppo ad essere il più spesso di tutti, ed è un guaio, perché attribuisce un ulteriore ingiusto vantaggio alle oligarchie del potere, le quali già di per sé sono indifferenti rispetto all’esito delle votazioni.

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Strato immediatamente superiore: qui troviamo persone che cercano di fare Politica (la P maiuscola non è utilizzata a caso) per affermare ideali che stanno alla base di idee che stanno alla base di programmi che stanno alla base di azioni che stanno alla base della realizzazione del bene Comune, ovvero di quel Bene che si definisce tale (“comune”, appunto) in quanto “realizzato sin dall’inizio con il contributo diretto e personale di ognuno”(la partecipazione!).

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Vola alto ma mangia in basso … (povero quel pollo!)

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In alto, il “Terzo Strato” (con la “r”, da non confondersi quindi con il Terzo Stato di Pelizza da Volpedo). In alto … il che non è un bene bensì un male perché è lo strato più lontano dalle esigenze della gente, quello nel quale si muove chi “vola alto”. Altezza che non è di per sé un un valore, anche perchè sarebbe ora di finiamola con gli abusati stereotipi bene/male; buono/cattivo; maschio/femmina; alto/basso … nei quali il primo termine ha una connotazione positiva ed il secondo una negativa, non vi pare?

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Ecco i tre strati. Dice … “Ma tu blogger, dove ti collochi?” Dovete capirlo da soli, ecchè … devo dirvi tutto io? “Si, abbiamo capito caro blogger, ma avevi detto che esasperavi il discorso … ora però riportalo nella sua dimensione naturale così capiamo meglio”. Ok raga, eccomi a voi: la dimensione naturale è quella nella quale lo strato intermedio cerca di fare proseliti nello strato più basso per poi riuscire a smascherare i volatili rapaci dello strato più alto, tutto qui.

Scrive Giovanni S.: “A proposito del commento di Platone: ma siamo sicuri che, almeno in questa fase storica che stiamo vivendo, il popolo italiano sia proprio migliore del mediocri (per non dire di peggio..) politici che ci governano? Come l’esperienza insegna, al peggio non c’è mai fine… e da come è partita questa campagna elettorale, piena di promesse inattuabili e di accuse agli altri come responsabili dei nostri mali ormai cronici, ho qualche preoccupazione sui prossimi “padroni del vapore”… Ma forse sono un gufo”!

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