AUTONOMIA E RELIGIONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Gennaio, 2018 @ 1:25 pm

Detto altrimenti: da Bertrand Russel a Carlo Levi         (post 3032)

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                               Un ateo …

Autonomia Amministrativa, Autonomia Speciale. La nostra, qui in TAA-Trentino Alto Adige o TSS-Trentino Sud Tirolo se preferite. Molti la apprezzano, altri la invidiano, altri ancora non la conoscono e la contestano. Oggi voglio prescindere dalle origini e ragioni storiche che la spiegano e ampiamente la legittimano e mi soffermo su aspetti più pre-politici. Nel post precedente ho ricordato come un filosofo inglese, Bertrand Russel, inneggiasse all’autonomia “a cascata” e quindi implicitamente al principio di sussidiarietrà che recita: “Non faccia l’organo superiore ciò che può fare l’organo inferiore”.

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                Un ebreo …

Oggi mi permetto di sottoporre all’attenzione delle lettrici e dei lettori  “l’Autonomia secondo Carlo Levi”. Carlo Levi chi era costui … non mi dite che non lo sapete, è quello di “Cristo si è fermato ad Eboli”, autore e libro più volte citati e resocontati qui nei miei post. Ecco, allora prendo spunto da un passaggio del suo libro, verso la fine, quando si lascia andare a considerazioni di fondo circa le cause della povertà dei contadini meridionali e le possibili soluzioni (ma il suo ragionamento ha una portata ben più ampia). Il testo dal quale attingo è una edizione Einaudi del 2014, pagg. 222, 223:

“Il problema meridionale non si risolve dentro lo Stato attuale né sui successivi … si risolverà soltanto fuori di essi, se sapremo creare una nuova idea politica e una nuova forma di Stato, che sia anche lo Stato ei contadini …. Questa strada si chiama Autonomia: Lo Stato non può essere che l’insieme di infinite autonomie, una organica federazione … autonomia del comune rurale, delle fabbriche, delle scuole, delle città, di tutte le forme della vita sociale …”

E’ chiaro che non pretendo né di interpretare né di offrirvi il suo discorso alla lettera. Tuttavia il richiamo – implicito – al principio di sussidiarietà è forte. La stessa logica si può (e a parer mio si deve) applicare sia all’interno dello Stato Italia, che all’interno degli auspicati STE-Stati Uniti d’Europa, in ogni ambito d’attività economica, sociale, amministrativa, politica.

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         Un sacerdote cattolico …

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L’Autonomia è un diritto? No, non è “solo” un diritto. Infatti già Lorenzo Guetti, Don Lorenzo Guetti, uno dei ”Padri di fatto” dell’Autonomia, si preoccupava di questi aspetti, legando in concetto di Autonomia a quello della Partecipazione e della Responsabilità diretta di ognuno: Autonomia quindi come un diritto legato a precisi doveri e responsabilità fra i quali spicca il dovere della costruzione del Bene Comune, che è tale, “comune”, proprio in quanto “realizzato sin dall’inizio con il contributo di tutti”. Autonomia quindi che non spetta a chi non accetta anche IL  “dovere-responsabilità” e, lasciatemelo dire, Autonomia che sia anche successivamente revocata o riconfermata a seguito della verifica dei risultati ottenuti dalla sua gestione, rispetto a quelli di chi tale Autonomia non ha.

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The End (per oggi).