STATI UNITI D’EUROPA? SI, MA …

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 19 Febbraio, 2018 @ 7:40 am

Detto altrimenti: … ma non come altri Stati Uniti, grazie!   (post 3079)

Questo è un postaltrui, del mio amico Fabio Pipinato, e lo pubblico “a sua insaputa”. Il titolo originario era “Stati Uniti d’Europa? No, grazie”. Mi sono permesso di cambiarlo perché avrebbe potuto essere fuorviante (scusami, Fabio): infatti nel suo contenuto è “Si, grazie, ma non così … non proprio con i difetti di altri Stati Uniti …”

 Inizia

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         Regaliamole le strisce, ma le  “nostre” strisce!

 1 – Novità. Una delle novità di questa campagna elettorale è certamente la lista “+ Europa”. Ottimo slogan che tuttavia nasconde una visione del vecchio continente non ancor altrettanto del tutto condivisibile. Infatti, il continuo riferimento agli “Stati Uniti d’Europa”, da parte di Renzi e Bonino rispolvera, in verità, un’idea datata ai tempi di Mitterand e Kohl ma non rende onore agli ideatori del nostro “stare insieme” (Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Ursula Hirscmann e Eugenio Colorni) né ai suoi realizzatori (De Gasperi, Schuman e Adenauer)”.

 2 – Storia. La Storia (conosciuta) dell’Europa risale a migliaia di anni prima di Cristo. La vecchia Europa ne è intrisa e attraversando i suoi borghi possiamo scrutare le diverse epoche. Anche quella della terra che oggi ospita gli Stati Uniti ha una storia “più antica delle montagne”, storia che è stata, purtroppo, eliminata con l’arrivo dei coloni europei. La storia d’Europa si legge sui muri con la denominazione di personaggi famosi (rue Victor Hugo) e non nella sterile numerazione delle vie (5^ Avenue).

 3 – Geografia. L’Europa è calpestabile, percorribile a piedi. Vi sono un’infinità di percorsi, sentieri europei, cammini, pellegrinaggi. Impensabile nel West delle carovane muoversi senza mezzi: anche la sua conquista fu faticosa. L’Europa ha sempre avuto un ambiente che ha facilitato gli spostamenti e non si può dire altrettanto per chi ha tentato il coast to coast. L’Europa ha diverse lingue, usi e costumi: questo, nel tempo dell’omogeneizzazione, la rende più interessante.

 4 – Comunità. E’ il tratto forse più distintivo. Guardiamo alle città fatte di piazze, cattedrali, fori, parchi, giardini. Il tutto per favorire l’incontro della civitas. Ma anche i caffè ove si filosofeggia, si congiura, si idealizza, si legge e si sogna, per dirla con Steiner. Non solo si consuma o ci si dà appuntamento a mò di happy days. Non è un caso che nell’Inghilterra della Brexit vi siano i pub che sono leggermente diversi dai caffè di Pessoa a Lisbona o di Kafka a Praga.

 5 – Bivalenza. Europa, figlia di Agenore, re di Tiro (un’antica città fenicia) ha origini “libanesi”. Nacque tra Atene e Gerusalemme, tra ragione e fede; con Socrate e Isaia. Da un lato la convivenza sociale, la democrazia, la società laica e dall’altro i mistici, la spiritualità e la santità ma anche il dogma e il fanatismo con le sue crociate “in nomine Dei”. Tutt’altro dai “senza Dio” “scoperti dall’italiano Cristoforo Colombo il quale scrisse: “Mi parve che non abbiano alcuna religione» (11 ottobre 1492). «Questa gente è molto mite e timida, nuda, come ho detto, senza armi né legge» (4 novembre 1492). «Non hanno religione e non sono idolatri». L’Europa conquistò la terra nominata da Amerigo Vespucci con armi, leggi e croce. Portando la propria “democrazia”: cosa pericolosa tanto ieri quanto oggi.

 6 – Sociale. L’Europa è stata forgiata, violentemente, dalla “libertè, egalitè, fraternitè” e mal tollera le differenze sociali, le ineguaglianze. Protegge molto di più i meno fortunati, come gli anziani e i disoccupati grazie anche ad una cultura prima socialista e poi socialdemocratica che ha avuto cittadinanza in Europa. Negli USA il limitato tentativo dell’Obama-care sta per essere smantellato più dalle holding della farmaceutica che dalla Casa Bianca.

 7 – Ambiente. In Europa abbiamo una sensibilità maggiore per i problemi ambientali. Siamo tra i primi firmatari degli accordi promossi dalle Nazioni Unite (peraltro sconfessati dalla White House). Cerchiamo di mangiare più sano, siamo cauti sugli OGM e stiamo attenti al consumo d’energia e al sistema di trasporto.

 8 – Disarmo. Gli Usa sono nati nel segno della colt soppiantata dal winchester. Le armi sono ovunque e, diciamola tutta, anche attraverso esse è stata possibile la liberazione dell’Europa dal nazifascismo. Ma l’eccesso va dalle migliaia di atomiche disseminate in metà pianeta sino alla diffusione capillare delle “small arms” che diffondono insicurezza e morte nelle scuole. Insomma, meglio un’Europa disarmata o, meglio, un’Europa che cerchi, finalmente, di darsi una Difesa Comune al fine di non dover ancora e vergognosamente dover ricorrere all’alleato d’oltreoceano per risolvere problemi nel cuore dell’Europa come accaduto in più occasioni nei Balcani.

 9 – Diritti. Il solo fatto che in tutta Europa non esista la pena di morte è un tratto distintivo non da poco. Che negli Usa sia presente e se ne abusi rende questo grande e straordinario paese al pari degli “stati canaglia” da essi stessi elencati.

 10 – La Francia. Sia Renzi che Bonino guardano incantati a Macron che insiste anch’egli su “+ Europa”. E noi siamo con lui. Ancor più con lui se rinunciasse alla sede di Strasburgo e relativi transfer per il Parlamento Europeo. Ancor più con lui se ritirasse le truppe francesi da Ventimiglia. Ancor più con lui se le lobby dei contadini francesi la smettessero a contrastare le politiche PAC. Ancor più con lui se rinunciasse alla “grandeur” appoggiando dittatori africani e conseguenti migrazioni.

11 – Insomma, come Europa siamo altra cosa rispetto agli Usa ma, a ben vedere, non siamo ancora “la cosa”.

Finisce

Grazie, Fabio, per la mail che ai inviato a me e ad alcuni amici, grazie. Sai, mi sono permesso di numerare i tuoi singoli punti così posso fare un riferimento preciso ai singoli concetti espressi: ad esempio alla frase finale del punto 5), quando citi l’esportazione della democrazia. Infatti io non “faccio politica” ma cerco di “fare democrazia” e se dai un’occhiata a molti miei post, anche recenti, ne troverai conferma. Al riguardo io cerco di essere molto chiaro, di non essere frainteso (e non certo da te ma da lettori magari un po’ distratti): quando affermo che la democrazia è il migliore dei sistemi peggiori, voglio solo dire che al suo interno agiscono due gruppi di persone: quelle che ci marciano, facendo slalom fra i suoi difetti e quelle che cercano di migliorarla (io mi colloco fra questi ultimi).

Mi è piaciuta molto anche la frase finale del n. 10: l’appoggio di taluno ai dittatori africani e le conseguenti migrazioni, salvo poi schierare le proprie truppe a Ventimiglia! E’ un po’ come lanciare il sasso nello stagno e ritirare il braccio!

A questo punto, Fabio, lascia che io aggiunga qualcosa di mio: quando a suggerirci + Europa sono gli altri (Macron), mi viene in mente un proverbio popolare che il mi’ babbo, toscanaccio maledetto alla Curzio Malaparte, soleva dire: “Un mi date consigli che so sbagliare dammè”; e poi quell’altro, ben più antico, omerico “Timeo danaos et dona ferentes”.

Comunque, Buoni SUE-Stati Uniti d’Europa a tutte e a tutti, ma di quelli veri, quelli fondati sui nostri migliori principi di civiltà, solidarietà, eguaglianza sociale, laicità (=pluralismo, molteplicità): principi che farebbero degli SUE la locomotiva per un nuovo Rinascimento Planetario. Senza colt e senza winchester … e anche senza le Beretta e le mine anti-uomo!.

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