IMU e ACI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 12 Giugno, 2012 @ 7:02 am

Detto altrimenti: da un lato con l’IMU si tassano  anche i debiti dei “poveri”, dall’altro non si aboliscono i privilegi di casta. Ed allora? Che si pronunci ogni ACI-Azionista Cittadino Italiano.

Mantenimento dei privilegi di casta. Tempo fa alcuni parlamentari dissero che il governo non avrebbe potuto intervenire sui loro emolumenti, sulle loro prebende (e sui loro odiosi privilegi medievali, assolutamente “fuori scala” sotto il profilo morale, storico, economico, attuale, retributivo, etc., n.d.r.), perché sarebbe stato come se un amministratore di una SpA avesse preteso di definire il dividendo da corrispondere agli azionisti proprietari della stessa. Infatti, come si sa, la decisione sui dividendi è prerogativa dell’assemblea degli azionisti, non del consiglio di amministrazione degli amministratori.

un ACI, Azionista Cittadino Italiano

Concordo solo quanto alle SpA, ma nel caso nostro affermo: gli azionisti del Paese Italia non sono i parlamentari bensì noi ACI-Azionisti Cittadini Italiani e non chi, nominato dai partiti politici a seguito di una legge elettorale “porcellum”, dovrebbe “parlamentare” in “parlamento” ed emanare leggi. Il che non fa, in quanto la (precedente) funzione del (precedente) governo si è sostituita alla funzione legislativa e le leggi (in primis quella elettorale, il “porcellum”) se le è “fatte” da sola.

Osservazioni:
1) male abbiamo fatto ad assuefarci e ad accettare supinamente che le leggi siano “fatte” da chi poi deve dare loro esecuzione (governo) anzichè dall’organo legislativo (il parlamento). Questa anomalia è una violazione del principio costituzionale della separazione dei poteri. C’è un ACI- Azionista Cittadino Italiano che se la sente di fare ricorso alla Corte Costituzionale?
2) Non è accettabile che il parlamento si ricordi di essere un organo legislativo solo per fare una cosa inaccettabile e cioè per stabilire il proprio emolumento.
3) Sta agli ACI-Azionisti Cittadini Italiani pronunciarsi in merito. Essi in parte lo hanno già fatto con referendum, cancellando il finanziamento pubblico dei partiti, che poi sono quelli che “nominano” i parlamentari (”grazie” al “porcellum”) che poi sono quelli che si stabiliscono da soli i propri emolumenti. Come vedete il cerchio si è chiuso …
4) … ma poi una legge (”fatta” da chi?) ha reintrodotto il finanziamento pubblico sotto forma di “rimborsi elettorali”, e per di più vediamo quale scempio sia stato fatto di tali denari … alla faccia della decisione degli ACI-Azionisti Cittadini Italiani

Veniamo ora all’altro fronte, quello della tassazione IMU sui debiti dei poveri  ACI-Azionisti Cittadini Italiani, fatta in parallelo ed in contemporanea al mantenimento dei privilegi di cui sopra (l’osservazione non è mia, bensì di tale Gianluigi De Marchi, su www.dituttounblog.it).
Stabilendo l’IMU sulla prima casa non si è tenuto conto che nella stragrande totalità dei casi essa è acquistata ricorrendo ad un mutuo, perché i compratori in genere non dispongono di tutta la cifra necessaria, soprattutto se sono persone giovani. E allora si crea un meccanismo perverso: se la casa vale €150.000 a catasto ed il proprietario deve pagare lo 0,5%, costui dovrà sborsare €750 euro. Ma se ha investito solo €30.000 ed ha ottenuto un mutuo di €120.000, quei €750 rappresentano una tassa sul suo patrimonio del 2,5%, cioè 5 volte l’aliquota apparente!”
In sintesi: lo Stato ha tassato con l’aliquota dello 0,5% sia il patrimonio (€30.000) che il debito (€120.000), oppure, se preferite, ha tassato il patrimonio netto del contribuente di una patrimoniale con l’aliquota dello 2,5%. Fate vobis!