MAI PASSARE ALLE ARMI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Marzo, 2018 @ 7:02 pm

Detto altrimenti: innanzi tutto a quelle del confronto, della politica ovvero I TRE LIVELLI (v. foto)                    (post 3107)

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Lui mi ha detto … e allora io … e allora lui … e allora io …

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Due tesi opposte, due ideali opposti? Discutiamone. Ma se uno dei due “passa alle armi” ovvero è assolutista, allora la conseguenza è la sua “necessità” di giustificare a posteriori questo passaggio: ed ecco che nascono le estremizzazioni delle posizioni iniziali ideali – sia pure diverse dalle nostre – sulle quali invece si sarebbe potuto aprire un confronto. A quel punto infatti non si riconoscono più nemmeno le posizioni ragionevoli della controparte. Si cade in una micidiale semplificazione: la programmatica esaltazione del non-dialogo.

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Si, vabbè …però sono obbligatorie giacca e cravatta, vuoi mettere?

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Assolutismo che in molti ambiti (riunioni condominiali, di Associazioni, politiche, etc.) si manifesta nel mancato rispetto delle regole, ad esempio degli Statuti; dell’ordine del giorno; nel non dare la parola a chi la richiede; nell’interrompere chi sta parlando; nell’alzare la voce; nel gridare, nel non rispondere a domande precise; nel generalizzare, nel provocare un superficiale quanto micidiale “furor di popolo” (non pensante, n.d.r.); nell’affermazione “mai con quelli lì”.

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Chi mi saprà dire il nome di due politici trentini che in sede UE e in Italia hanno firmato a favore del nucleare, vincerà … un abbonamento al mio blog!

Ecco perché – fra l’altro – temo, disapprovo e combatto l’ ipse dixit che chiude ogni discussione, da qualsiasi parte provenga, perché “dopo” ci si dimentica della “causa” e si discute come avere ragione sulla valutazione degli effetti, salvo poi avere ragione o torto sugli effetti di una causa (il “prima”) comunque perversa. Un mio amico, F.P., già negoziatore in Africa, mi dice: “Che ognuna delle due parti provi ad elencare cinque “cose” fatte bene dall’altra. Questo è già un buon inizio”. A maggior ragione non condivido il ricorso alle altre armi (quelle degli eserciti), proprio perché, dopo, non si riconoscono più nemmeno le posizioni ragionevoli della controparte. Si cade in una micidiale semplificazione: la programmatica esaltazione del non-dialogo (v. prima).