AMARCORD TONALE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 29 Marzo, 2018 @ 7:55 am

In merito si pre-leggano i post

 

Detto altrimenti: mi ricordo … Tonale            (post 3131)

Amarcord. Quando uscì il film, sulle prime credetti che quella parola significasse “cuore amaro”, e invece … invece un mio amico riminese mi chiarì le idee: “Amacord che ‘l ba del mi’ ba’ … mi ricordo che mio nonno …”

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    Io, classe 1944, nell’estate 1964 a quota 3000

1964. Il Tonale. Amarcord che ‘l mi ba … il mio babbo, toscano di Montalcino, Maresciallo Maggiore dei CC, trasferito improvvisamente da Genova a Cles, e noi tre ragazzi che si studiava e  mamma insegnante a Genova no: noi lo si andava a trovare in estate. E in estate, un giorno o due al Ghiacciaio Presena a sciare! Amarcord che per risparmiare i soldi della salita in funivia al Passo Paradiso … salivamo a piedi, scarponi e sci in spalla, 800 metri di dislivello in due ore mica male, e poi il “gippone” che arrancava sulla morena sassosa fino alla neve del ghiacciaio! Gli scarponi da sci all’epoca non erano così rigidi, e quindi via! Su a piedi a “scalare” quei 70 metri che ci separavano dalla Cima Presena (3068). Ecco, questo è stato il mio “Primo Tonale”. Ma si vede che era destino, infatti …

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Io sono al Passo Paradiso (2585) ma allo scalatore lassù … altri 60-70  metri glieli vogliamo concedere?

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Amarcord: in questi giorni ho rovistato fra gli scaffali della mia libreria ed ho scovato un libro di cinquant’anni fa (1968, v. post precedente). Amarcord: scendo in cantina, ed ecco l’unica bottiglia di spumante celebrativa del mio matrimonio (1971) sopravvissuta ai miei molti traslochi.

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         Dario Lucatti, Genova 1960

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Amarcord: il babbo, comandante la Stazione CC di Cles e, in assenza dell’ufficiale anche di quella Tenenza, per servizio si recava anche al Tonale: chissà se qualcuno se lo ricorda quel maresciallone toscano …

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     Stampato nel febbraio 2018, Nitida Immagine, Cles, TN

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… infatti ieri l’amico Flavio Mosconi, all’epoca sindaco di Vermiglio, mi consegna riservatamente in anteprima (e di ciò ti ringrazio, Flavio: tu, classe 1943, io ’44, quasi coscritti!) una copia di “1987-2017: Per 30 anni Carosello Tonale – Un capolavoro di azionariato diffuso e popolare” di Alberto Mosca, la  pubblicazione celebrativa dei primi trent’anni della società di impianti sciistici di risalita Carosello Tonale, società che io costituii il 24 aprile 1987, della quale inventai anche il nome e che fu la base del progetto, perfettamente riuscito, del rilancio dell’economia sciistica del Passo e del relativo ghiacciaio Presena. Riservatamente, dicevo, perché nella prima metà di aprile faremo una gran festa al Passo del Tonale per celebrare il nostro Primo Trentennio e per lanciare ulteriori nuove idee perché lo sviluppo turistico dell’area deve essere “dinamico” ovvero sempre a precorrere e non a inseguire i tempi.

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        1968-2018, and still going strong!

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Amarcord … mi ricordo le prime volte che da Trento salivo al Passo “per lavoro”, con la mia Alfetta bianca, sci sul tetto, cappello da alpino – il mio, da ex Sottotenente di Complemento della Brigata Alpina Tridentina – sulla cappelliera, ben in vista dall’esterno. Fine inverno, neve abbondante. Ero abbagliato dalla bellezza del bastione di montagne che chiudeva sulla destra orografica l’alta Val di Sole. Io, da sempre appassionatissimo di montagna e di sci, mi dicevo: “Ma ti rendi conto? Stai andando a lavorare … e ti pagano, anche!”

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Finito di scrivere a mano l’8 gennaio 1987. Stampato nell’aprile 1987 dalla Tipografia Andreis, Malè, TN

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Il cappello da alpino? Una mia idea … sicuramente mi avrebbe aiutato a farmi accettare dalla Gente Trentina di Montagna (le lettere maiuscole non sono utilizzate a caso) … quel cappello fu subito notato. Il primo a chiedermene ragione fu Emilio Serra, classe 1919, l’autore della “Piccola Storia di Vermiglio – Paese martire d’Italia”, una gemma di libro, oserei dire, una gemma preziosa che Serra mi volle regalare con tanto di sua dedica, una gemma con le pagine letteralmente scritte a penna a inchiostro, pennino “a maestra” e calamaio, corredato dalla prefazione del sindaco di Vermiglio Flavio Mosconi in data 30 gennaio 1987 e recensito dal quotidiano l’Adige con un’intera pagina (pagina 10) il 29 settembre 1996. Emilio Serra notò quel cappello. Con aria seria mi chiese “E’ suo?” Alla mia risposta affermativa parve tranquillizzato. Un buon inizio, mi dissi.

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       2015: Giuseppe Panizza sulle piste del Bleis

Il primo incontro “di lavoro” fu con Giuseppe Panizza. Giuseppe è anche albergatore, è anche maestro di sci, è anche preparatore di campioni mondiali (Marc Girardelli), è anche consulente delle migliori stazioni sciistiche internazionali. Anche … anche … direte voi. Ma soprattutto cos’è? Soprattutto è un uomo serio, preparato, attento, disponibile, concreto, equilibrato dotato di una rara onestà d’animo e di sentimenti, una Persona che – ad averla amica – è una vera fortuna (scusate l’anacoluto manzoniano ma qui ci sta proprio bene!) Ed io quella fortuna l’ho avuta sin dal primo incontro.

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           Un’ombra-selfie dai 3000 in giù

Si, la mia prima Persona del Tonale, quella che con la sua Umanità e concretezza ha aperto la strada al colloquio, al confronto, al dialogo, alla comunicazione-communis-actio-azione-comune: in altre parole, alla realizzazione del (Primo) Progetto Tonale, quello che celebreremo il prossimo Aprile. “Primo Progetto” perché io ho già in mente il “Secondo”  che lancerò in aprile. Già, perché i Progetti camminano sulle gambe  delle persone. Anche sugli sci. Giuseppe, molto concretamente,  mi accompagnò in una sciata di ricognizione sulle piste del passo.

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2014Amarcord … lui davanti, io dietro. Ogni tanto una sua brevissima occhiata al mio stile ed una frase: “Ci sono ben alcuni difetti da correggere, vediamo un po’ … uno alla volta”. Ne è passata di neve sotto gli sci da quel giorno, Giuseppe! Sono cambiati gli sci. Io oggi scio bene (dicono) anche se quegli sci troppo uniti denunciano un’età che cerca inutilmente di nascondersi dentro un casco e dietro un paio di occhialoni! “Non ti  preoccupare”, mi hai detto recentemente, “puoi compensare tenendo le braccia più allargate e, in uscita dalla curva, vai giù, verso terra, con la mano a valle”. Ho ubbidito, Giuseppe, e la sciata è  migliorata di colpo!

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Ponte di Legno: uno sklift storico , l’Angelo al Corno d’Aola (1920-2120), l’unico rimasto

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Nel frattempo al Tonale ne sono successe di “cose”: la nuova funivia sino a quota 2585; quella nuovissima fino a quota 3000; le serie di impianti fino a Temù (1144), che poi fino a qui dai 3000 del Presena, contando le numerose risalite intermedie, il dislivello complessivo che si scende con gli sci è di circa 3000 metri! Ma c’è ancora molto da fare, vedrete, vedrete … ne riparliamo ad aprile …

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       Fine stagione sciistica a Ponte di Legno …

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Ma basta, sennò non la finisco più.  Buon Ghiacciaio Presena, buon Passo del Tonale, Buon Carosello Bleis-Val Albiolo, buon Ponte di Legno-Temù a tutte e a tutti!

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