ICCHECISISTILLA?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 1 Aprile, 2018 @ 2:32 pm

Detto altrimenti: le lingue, raga, imparate le lingue!       (post 3132)

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     Firenze, cittadina storica alla periferia di Prato

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Icchècisistilla. No, non è cinese … è solo dialetto toscano anzi di Prato, pratese. Cosa vuol dire? Letteralmente “che cosa ne possiamo mai distillare, ricavare, spillare”. Nell’uso dialettale ha un significato negativo: “E ora, cosa mai ne potremo ricavare di buono; e ora, che cosa mai ci potrà capitare di buono ?” Alcuni esempi:

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  • Siete in vacanza, vi telefonano che i ladri hanno svaligiato la vostra casa e voi dite: “E ora … icchè ci s’istilla?”
  • Avete già sette figli. Vostra moglie vi dice che è rimasta incinta e voi: “E ora … icchè ci s’istilla?”
  • Elezioni: due partiti nuovi sono risultati rispettivamente al primo e al secondo posto, ma non vanno d’accordo fra di loro, e voi, nel pensare a quale governo potrà mai uscirne, dite: “E ora …“icchè ci s’istilla?

Ah. Questi Toscani  … maledetti da Curzio Malaparte … ma prima ancora maledetti da quel tale Aldighiero … Alighiero … no, non “Noschese” .. mi pare che di nome facesse Dante … lui sì che ce l’aveva con i Fiorentini, i Pisani, i Genovesi ma quelli non erano toscani evvabbè. Però con quelli di Prato non s’è azzardato … e nemmeno con i Senesi … (dai che s’era capito: la mi nora l’è di Prato e ‘l mi babbo l’era di Montalcino!)