SOGGETTI O OGGETTI?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 11 Maggio, 2018 @ 8:06 am

Detto altrimenti: pensare o essere pensati?     (post 3173)

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      Cartesio: dubito ergo cogito. Cogito ergo sum.

La filosofia? Una “cosa” astratta, inutile. Così purtroppo pensa molta gente. Peccato. Già, peccato perché tu non potrai mai risolvere qualsiasi problema se prima non te lo sei posto come tale. E la filosofia pone i problemi, si fa domande, fa in modo che anche tu ti ponga delle domande. E le risposte devi dartele tu, da solo. Ma oggi, purtroppo, chi si pone domande, chi pone domande, chi solleva dubbi, chi solleva problemi ai quali cerca di dare risposta viene visto male, come chi disturba “il progredire scontato” vissuto da chi – vivendo ed agendo “senza filosofia” – è già diventato egli stesso un oggetto altrui.

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          “Andiamo là … è deciso all’unanimità!”

Qualche post fa ho scritto e pubblicato il post “Assemblee”: spesso l’intervenire, il non votare a favore all’unanimità, l’evidenziare problemi, l’avanzare proposte viene considerata azione di disturbo perché … “si è sempre fatto così”. Quaeta non movere, non smuovere le acque placide … recita un antico proverbio, e i proverbi, si sa, sono la saggezza dei popoli … o no? O invece talvolta  – come in questo caso – sono la furbizia di chi domina quei popoli con il panem et circenses? Al popolo date quel tanto da mangiare e i giochi del circo (oggi il calcio, n.d.r.) e non darà fastidio al potere. Agli associati date quel tanto di servizi che richiedono e non disturberanno in assemblea.

Si vive di aria e di cibo; si vive di politica, di associazionismo, di cultura (cultura = insieme di conoscenze). In altre parole, si vive come fruitori di aria, cibo, politica, associazionismo, cultura. Ma se non ha alcun senso voler vivere “nell’aria” e “ nel cibo”, ha invece un grande senso volere vivere nella politica, nell’associazionismo, nella cultura, cioè essere soggetti pensanti all’interno di quelle categorie e non oggetti pensati, semplicemente collocati al loro interno.

Il pensiero. Da un punto di osservazione si sviluppa verso il basso, verso le cose pensabili e quindi pensate: è operativo. Poi quel pensiero si accorge di essere dominato da un pensiero superiore, quello tattico che a sua volta è condizionato dal pensiero strategico. Ma poi si sale, si sale ancora … fino ad arrivare al livello morale. I più fortunati poi riescono a salire fino al livello spirituale, nel quale il Pensiero arriva da ancora più in Alto. Ma questa è un’altra storia.

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