MATTARELLA E SALVINIK

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 30 Maggio, 2018 @ 5:39 am

Detto altrimenti: petizione pro Mattarella: una tesi unica, due conclusioni diverse (post 3208)

I Dialoghi di Plutone

 Tizio e Caio sono seduti ad un tavolino di un bar in Piazza del Duomo a Trento

bdr

Controluce, prima dell’apertura dei bar …

Tizio: Caio, oggi alle 18,00 vieni in Corso III Novembre davanti al Commissariato del Governo?

Caio: Perché … cosa c’è?

Tizio: Ma come? La manifestazione in favore del Presidente Mattarella … Non li leggi i giornali?

Caio: Ah si … dimenticavo. Non so se vengo. Sai, capisco le ragioni, ma non ho firmato la petizione in suo favore …

Tizio: Ma cosa mi dici? Non ci posso credere! Perché non hai firmato? Non capisci le ragioni del suo agire? E poi bisogna reagire contro gli insulti che gli hanno diretto via social, che fra l’altro sono reati perseguibili a norma del codice penale!

Caio: Capisco ma non firmo. In queste ore si sta facendo un po’ di confusione fra i volenti attacchi a Mattarella, che è giusto respingere al mittente, e il sostegno alla sua azione, nella quale non mi ritrovo affatto. Francamente avevamo la possibilità di far sfiatare la pentola a pressione gialloverde, dando l’abbrivio a un governo che al senato sarebbe stato traballante. L’esperienza di governo avrebbe logorato la base di consenso leghista e pentastellata e il loro elettorato di riferimento avrebbe finalmente scoperto che Babbo Natale non esiste. Così, invece, questa massa di creduloni continuerà a crederci e verrà loro rifilata la storia che Babbo Natale stava arrivando, ma qualcuno – Mattarella – gli ha manomesso la slitta. C’è questa eterna adolescenza politica dalla quale potevamo far uscire l’Italia e nella quale, ancora una volta, ci ritroviamo immersi, rischiando così di gonfiare ancora di più la base gialloverde. La Lega, non a caso, nei sondaggi è già al 27,5%. Salvini non aveva alcuna intenzione di andare al governo, altrimenti gli sarebbe bastato fare un altro nome per il ministero dell’economia. Ma era per questo, proprio per questo, che bisognava far partire il loro governo. Perché se uno bluffa, gli si guarda le carte, non ci si alza dal tavolo. Mattarella, invece, si è proprio alzato, lasciando lì tutta la posta. Alle prossime elezioni avremo una maggioranza di centrodestra o pentastellata o ancora gialloverde, e in tutti e tre i casi sarà una maggioranza ben più solida di quella che avrebbe retto il governo Conte. Una maggioranza, dunque, che sarà capace dunque di fare ancora più danni. Una cosa bisogna capirla, e capirla il prima possibile: il governo Lega e/o il governo M5S non ce lo leva nessuno. Secondo me abbiamo semplicemente perso l’occasione per farli andare al governo nella maniera più indolore. Adesso ci tocca aspettarli come si aspetta la varicella a 40 anni. E i mercati, che certe cose le sanno, stanno già facendo salire lo spread.

Tizio: Capisco il tuo ragionamento, ma io ho firmato perché gli errori fatti da Mattarella sono “sunk fund”, soldi affondati. Ora occorre operare per il futuro partendo da quello che abbiamo, anche dagli errori fatti. Mattarella ha operato sul piano della trasparenza e dell’onesta, l’altro su quello della furbizia strategica.

Caio: Cosa vuol dire che sono sunk fund?

Tizio: Quando uno compera azioni a 1000 e poi scendono a 500 qualcuno gli suggerisce di comperarne un ugual numero a 500 così il suo costo medio è 750 e la sua perdita è solo di 250 e non di 500. Un’altra corrente, quella alla quale io credo, dice: “No, i soldi spesi per le azioni che hai comperato a 1000 sono sunk fund, soldi affondati. Si deve operare solo sulla previsione del futuro, cioè comperare a 750 solo se si pensa che risaliranno oltre 750. Non si deve continuare a puntare sugli errori fatti”.

Tizio: Ah … ho capito, ma resto della mia idea.

 Si avvicina il diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio

Sempronio: Buongiorno signori, ci si rivede! Certo che Trento è piccola e poi questa bella piazza piena di sole … una meraviglia per un caffè, che ne dite? Posso offrirlo io?

 Tizio: prego, s’accomodi. Si stava discutendo della decisione di Mattarella di rifiutare Savona

Sempronio: Secondo me si è trattata di una trappola di quel diavolo di Salvini … sapete io ho una certa esperienza di questo tipo di diavolerie …

Caio: Dove si è fatto questa esperienza?

downloadSempronio: Poi un giorno ve lo racconterò, ma torniamo alla vostra discussione. Anch’io penso che Mattarella abbia fatto autogoal … Sapete … lui pensava ed agiva su un piano della pura legalità; l’altro … su quello della furbizia politica, dovrebbero chiamarlo Salvinik tanto è diabolicamente astuto, ed io me ne intendo di queste diavolerie, come vi ho detto … Ah … ecco il cameriere con i caffè … grazie … dia a me lo scontrino, andrò io a pagare all’interno del bar …

Tizio: Grazie, lei è come sempre molto gentile.

Sempronio: Ma le pare. Vado un attimo al bagno e torno.

 Sempronio scompare all’interno del bar. Passano cinque minuti e non si fa vivo

Caio: cameriere … quel nostro amico … era andato al bagno … che stia male?

Cameriere: Ma no, è entrato, ha pagato i caffè e poi è letteralmente sparito: al bagno non c’è andato.

 Tizio e Caio si guardano stupiti negli occhi

Tizio: quel tale … gentile sì ma anche un po’ strano. Chissà quale diavoleria avrà avuto per la testa … dai, andiamo a vedere come stanno organizzando la manifestazione di questo pomeriggio … almeno mi accompagnerai almeno, voglio sperare …

 Tizio e Caio si alzano ed escono di scena

Â