Musica a Riva del Garda : ascoltando il M° Corrado Ruzza

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 22 Giugno, 2012 @ 2:05 pm

Ruggero Polito e Corrado Ruzza

Detto altrimenti: il M° Corrado Ruzza al pianoforte. Questo “post” è stato scritto da me solo provvisoriamente, in attesa che su Trentoblog inizi a pubblicare e scrivere di Musica il nostro caro amico musicologo e chitarrista classico Carlo Fierens (giovane ligure di nonno fiammingo, pluridiplomato, allievo di suo padre a sua volta allievo di Segovia), a ben altro titolo e con ben altra competenza che non la mia! (su Carlo Fierens si veda il post dell’11 gennaio 2012).

 

 

Siamo in una casa privata, quella di Ruggero Polito, Dottore, Commendatore, alla tenera età di quasi 80 anni studente del nono anno di conservatorio (violino), pianista, Presidente Emerito del Tribunale di Rovereto e da oltre 50 anni Presidente dell’Associazione (rivana) degli Amici della Musica, ospite, anfitrione, quasi mecenate della Musica!

... appalusi ...

Un pomeriggio fra amici, una “cerenda”, cioè una merenda che diventa una cena … ma prima, una lectio magistralis sulla vita e sull’arte di Franz Liszt, seguita da una splendida esecuzione al pianoforte di nove brani. Il tutto ad opera del M° Corrado Ruzza: una eccezionale anteprima del concerto che egli andrà a tenere il 23 giugno a San Quirico d’Orcia, per i “Concerti dell’Abate Naldi” presso la di lui casa natale, in Via Dante, 24 a S. Quirico. Lo stesso concerto sarà replicato il 13 dicembre a Venezia, Ca’ Rezzonico, all’interno della Stagione “Offerta Musicale”. La prima assoluta, a Riva del Garda, anzi, a casa del Presidente dell’Associazione Amici della Musica! Scusate se è poco! Anzi, come Associazione, stiamo pensando di inserire il concerto nella nostra prossima stagione 2013, presso il locale Conservatorio Bonporti.

Io non avrei dovuto esserci, reduce come sarei stato ( e come poi sono stato)  nello stesso pomeriggio da una due giorni ciclistica di 100 km  per le ciclabili della Val d’Adige e della Busa del Garda (l’Altogarda Trentino), a far volentieri da guida a 45 ragazzini provenienti dalle zone terremotate … tanto per distrarli da quanto è successo a casa loro … ma tant’è, alle 16,00 il tour è terminato e così mi sono precipitato a casa di Ruggero. La lectio magistralis era appena iniziata …

Franz Liszt, “Anni di pellegrinaggio – Primo anno: Svizzera”. Questo il titolo della raccolta che comprende i seguenti brani:
1. Chapelle de Guillaume Tell
2. Au lac de Wallenstadt
3. Pastorale
4. Au bord d’une source
5. Orage
6. Vallée d’Obermann
7. Eglogue
8. Le mal du pays
9. Les cloches de Genève (vedi www.Les cloches de Genève)

 

Marie d'Agoult, madre di Cosima, futura Cosima Wagner

Tutto cominciò quando la bella trentenne Marie d’Agoult, nobile, ricca e blasonata ma infelice lasciò figli e marito nobile, ricco, blasonato ma distratto, per fuggire in Svizzera con un ventiduenne che l’aveva incantata, tale Franz Liszt. Donna felice per quattro anni e tre ulteriori figli. Romantica fuga in pieno romanticismo. Roba da ricchi, potrà dire qualcuno … ma oggi tutti noi, ricchi e meno ricchi, godiamo e ci arricchiamo della rappresentazione in Musica dei sentimenti che la ispirarono. Molto spazio è dedicato dall’Autore alla rappresentazione in Musica della natura, particolarmente seducente del paese che ospita la fuga d’amore dei due “peccatori”. In questo richiama alla memoria, se non altro per comunità di tema, l’Alpensinfonie di Richard Strauss.

 

 

 

 

Chi scrive non è un musicologo, cioè uno che “s’intende di musica” ma semplicemente una persona che la ama. Non potrà quindi farvi una analisi estetica dei brani né sarà capace di esprimere con parole la cultura, la sensibilità e la maestria dell’esecutore. Maestria … già, perché solo se si comprende “da Maestro” il contesto culturale, solo se si ama ciò che si coltiva, solo così si riesce poi a trasmettere agli altri ciò che si prova nel leggere e nell’eseguire brani così splendidi. E Corrado Ruzza fa tutto questo.

Franz Liszt

Il M° Ruzza. Una Persona con la P maiuscola, regala ai presenti autentici tesori di storia della musica e delle persone che l’hanno vissuta. Il tutto con garbo, spontaneità, naturalezza, quasi che poco o nulla fosse il tanto che invece elargisce. Poi, con un sorriso di commiato, si volta verso la tastiera ed allora comincia il rapimento dell’ascoltatore.

Ma ora lascio spazio ai commenti di chi, dotato di ben altra cultura musicale, era presente insieme a me al concerto.

Buona Musica a tutti!

 

P.S.: su Marie d’Agould, si veda http://www.associazionelacasarosa.org/pagina.php?c=1