GENOVA THE DAY AFTER

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Agosto, 2018 @ 5:21 pm

Detto altrimenti: se fosse stata una azienda … (post 3192)

In una azienda, una SpA, per intendersi, si fanno investimenti. Ogni investimento viene ammortizzato nel tempo, nel senso che il suo costo iniziale viene ripartito anno su anno per tutti gli anni della sua durata  tecnica/economica. A quel punto si valuta se continuare ad utilizzarlo oppure se si può continuare ad usarlo senza che ciò influisca sulla produzione, sulla sicurezza e sulla produttività.

I ponti in Italia, quelli costruiti negli anni 60 in calcestruzzo armato: i tecnici dicono che il calcestruzzo non è eterno, in Giappone questi manufatti vengono sostituiti ogni 20 anni, da noi crollano al 51° anno d’età. Il problema non è quello di fare le pur doverose migliori manutenzioni, ma innanzi tutto quello di scadenzarsi la data della durata tecnica dei manufatti.

Ora, solo ora, si farà questo censimento. Ora, solo ora, si prenderà coscienza delle criticità. Ora si vorrà, si dovrà provvedere. Con quali fondi? Taluno dice: sforiamo il livello dei parametri UE. Io mi permetto di dire: no, prima rivediamo l’ordine delle priorità di spesa, militari in testa. Come ho scritto in post precedenti, il 92 % dei Comini italiani sono a rischio idrogeologico e i disastri idrogeologici richiedono interventi non meno urgenti di quello della revisione e sostituzione di ponti italiani (Genova, alluvione autunno 1970, 44 morti; e tutte le altre alluvioni a seguire … e i terremoti etc. etc.). Orbene, per la difesa idrogeologica del suolo si stanziano circa 70 milioni di euro all’anno; per le spese militari la stessa cifra: 70 milioni di euro al giorno. In questa situazione, si sta parlando di ristabilire il servizio militare obbligatorio: quanto ci sosterà? E’ una priorità?

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