GOVERNO DEL CAMBIAMENTO?

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 23 Agosto, 2018 @ 4:18 pm

Detto altrimenti: incidit in Scyllam cupiens vitare Caribdim   (post 3302)

Scilla e Cariddi, due gorghi nello Stretto di Messina: Scilla dilania, Cariddi risucchia: chi vuole evitare Scilla è vittima di Cariddi. In dialetto trentino: “L’e pezo ‘l tacon del bus” ovvero spesso l’applicazione di una pezza è peggio del buco che si vuole rattoppare.

La retorica, le frasi ad effetto; il populismo; tutto a tutti, noi sì che siamo bravi. Evvabbè … Cambiamo, sforiamo! Sforiamo, cambiamo! Si ma se sforiamo poi lo spread va a 500.

Dice uno dei tre premier: “Lo spread è solo un numero, mica fa la felicità”. Frase ad effetto. Ma se lo spread sale, aumenta l’esborso del Tesoro per interessi sul debito che aumenta il debito che aumenta gli interessi etc. e non ci sono soldi per finanziare quel tutto a tutti. Evvabbè … Non ci sono soldi? Dice: “I soldi non fanno la felicità“. E’ vero però … figuriamoci quanta tristezza in più a non averli! E poi … dice: “Non averli? Eccheccivuole? Li stampiamo“. Ah ho capito …

Dice il secondo dei  tre premier: “Liberiamoci dell’UE, mica siamo suoi schiavi!” E’ vero, ma lo siamo del mercato finanziario. Insomma, il mi’ babbo, toscanaccio doc, mi diceva: “Quando lavorerai e guadagnerai i tuoi soldi, potrai decidere dattè (espressione dialettale senese: da solo). Ma fino a quando sarò io (il mercato finanziario) a tirare fuori i soldi, non potrai ignorare le mie regole”.

downloadAutonomia. Scrive il filosofo del diritto l’austriaco Hans Kelsen (“Teoria generale del Diritto e dello Stato”, 1963,  Ed. Di Comunità, pag. 319 e sgg): “Quando il governo centrale  è retto da autocrati contro le  regole democratiche, in periferia  sorgono spinte autonomiste” (per l’affermazione della democrazia, almeno a livello locale, n.d.r.).  Quindi Autonomia come Democrazia e Democrazia nell’Autonomia.

Democrazia. Nei millenni in successione il termine ha indicato “potere sul popolo” (il democrator era il tiranno); strapotere del popolo; potere del popolo. Oggi stiamo regredendo dal terzo al secondo significato, ovvero verso lo strapotere del popolo della rete (“Meno male che c’è la rete”, afferma il secondo dei tre premier).

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Leggete, gente … leggete …

I due premier citati dicono: “Con la democrazia diretta (da loro due, n.d.r.) non servirà più il Parlamento”. Affermazione gravissima. Ma come si apprestano a fare ciò? Con tre mosse ed è scacco matto alla democrazia: 1) referendum propositivo senza quorum; 2) obbligo del parlamento di calendarizzare queste proposte; 3) vincolo di mandato per i parlamentari. Con il che il potere legislativo è riunificato al (loro) potere esecutivo, cioè al potere della oligarchia che controlla la rete.

Resta per loro il problemaccio di una magistratura indipendente. Al riguardo si avvertono già le prime scaramucce: gli immigrati sono costretti a bordo di una nave militare italiana ancorata in un porto italiano? La magistratura ipotizza il reato di sequestro di persona e avvia un procedimento contro ignoti. Il secondo  premier dice: ”Ignoti? Sono io, io mi auto accuso”. Mutatis mutandis mi ricorda un altro uomo “forte” del passato che si era assunto la responsabilità politica di un omicidio politico …

Dice … ma tu, caro il mio blogger … hai detto che i premier sono tre ma ne hai citato solo due. E il terzo, che dice? Dico: dice nulla o quasi … scusate … è vero … me ne stavo dimenticando …

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