I COMPROMESSI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 21 Ottobre, 2018 @ 8:01 am

Detto altrimenti: ve ne sono di molti tipi (oggi in Trentino Alto Adige si vota)     (post 3361)

(21 ottobre, si vota: silenzio stampa. Questo post è stato “bloccato” nel senso che vi ho apposto una password di accesso. Oggi, 22 ottobre, tolgo il blocco e il post è liberamente leggibile)

Siamo Arrivati ad un compromesso, con soddisfazione di entrambe le parti”. Una frase che abbiamo sentito in occasioni diverse. In questo caso il compromesso è un fatto positivo.

Il compromesso immobiliare, primo passo per l’acquisto di un appartamento. Si va dal notaio, si paga una certa somma, il notaio provvede alla trascrizione sui registri immobiliari di questo che è un vero e proprio contratto preliminare, preservando l’acquirente da brutte sorprese. Anche questo compromesso è un fatto positivo.

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Salendo di livello, arriviamo ai compromessi presi in esame da Paolo Mieli nel suo prezioso libro “I conti con la storia” (Rizzoli Ed., I° Ed. 2013) nel capitolo alle pagine 38 e sgg. “Mosche e scarafaggi: quando i compromessi fanno la storia”. Mieli distingue fra i compromessi “sordidi” (Albert Einstein così definì i compromessi inammissibili, gli unici da evitare) e quelli indispensabili. Il filosofo israeliano Avishai Margalit traccia la linea fra i due tipi con un esempio: uno scarafaggio nella minestra esclude qualsiasi compromesso: la minestra va gettata via; una mosca che si posa sulla pomata spalmata su una ferita … be’ … la scacciate con un gesto e la cosa finisce lì.

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Oggi da parte di una parte della politica di parla di ”cambiamento” attraverso l’alleanza fra due gruppi molto diversi: uno tende molto a destra, l’altro tende molto ad una (falsa) sinistra: un compromesso, dunque. In realtà si tratta di due forze concorrenti che scendono a compromesso sui rispettivi obiettivi populisti.

Per inciso: si può cambiare in meglio ma anche in peggio, quindi il cambiamento di per se’ non è automaticamente e necessariamente un fatto positivo.

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Nella nostra passata storia politica c’era già stato un compromesso molto famoso, quello “storico” voluto da Aldo Moro: il Centro DC con la sinistra. Taluno non ha approvato e su indicazione di talaltro ha organizzato la strage di Via Fani.

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Per inciso: una tecnica da guerriglia militare (purtroppo) di primissimo ordine degna del migliore addestramento: uccisioni “mirate”, tempi sincronizzati … chi mai può avere avuto tanta capacità (criminale) se non dopo un lungo e minuzioso addestramento e da parte di chi poi, mi chiedo? Ma questa è un’altra storia.

Oggi assistiamo ad un altro compromesso: l’alleanza fra le due forze politiche entrambi  “del cambiamento”, ognuna però a modo suo. E questa alleanza è inquinata da un populismo concorrenziale, dal “Sicurezza innanzi tutto, viva i bianchi via i neri, noi daremo tutto a tutti, noi siamo i novelli mangiafuoco, seguiteci nel paese dei Balocchi. Non contano i numeri dell’INPS: tutti in pensione, paghetta a tutti; non contano  i programmi europei, i vincoli europei, la crescita dello spread, il declassamento delle agenzie di rating, l’andamento del marcato finanziario, la democrazia rappresentativa, l’accoglienza dell’Altro: viviamo il momento di euforia, godiamoci l’oggi! “

Più chiaramente: si tratta di due forze convergenti e concorrenti: “politicamente e ideologicamente  ordinatamente sgangherate ma dal punto di vista emotivo fermamente incernierate ad alcuni archetipi” (cfr. Umberto Eco, “Il fascismo eterno” pagg 30,31, sia pure riferito ad un nostro passato politico).

Una sorta di “Carpe diem!” male interpretato: infatti il suo autore (Orazio) intendeva dire “Dai un significato positivo ad ogni giornata” e non “godi il presente e non preoccuparti del futuro”. Esattamente l’opposto della canzoncina di quel tale Lorenzo il Magnifico (che la TV sta per riproporci alla grande): “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza” (certo che parlare del principe Lorenzo qui in Trentino … ma vabbè, anche questa è un’altra storia).

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Dice … ma caro blogger, se questo nuovo compromesso è condiviso dalla maggioranza dei votanti, tu cosa vuoi mai? Cosa voglio? Rispondo citando un pensiero di Natalia Ginzburg: “Siccome il mondo è impazzito, e lo sappiamo da molti segni, i doni di fama e fortuna che usa prodigare sono, per l’appunto, frutto del caso. Inutile cercare di giudicarli, inutile cercare di indagarne le ragioni e le strade, inutile forse anche stupirsene, lo sforzo di ognuno deve essere quello di giudicare ciascuna cosa, opera o persona, isolandola dal giudizio degli altri (quarta di copertina di “La corsara – Ritratto di Natalia Ginzburg” di Sandra Petrignani (Neri Pozza Narrativa Ed., 2018).

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Buon Trentino Alto Adige e buona Democrazia rappresentativa a tutte e a tutti!

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