SOCIOLOGIA DELLA STRADA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 3 Novembre, 2018 @ 8:04 am

Detto altrimenti: o del volante, se preferite               (POST 3378)

Anni ’70. Ricordo una frase udita in una trattoria. Un tizio all’amico: “Penso un po’ … ‘sta mattina … un tale con la 600 voleva superare me che ho l’850 …” Ecco: un esponente della classe 850 si confronta con uno della classe 600. Il potenziamento del motore di un modello ha creato una classe sociale nuova, anzi due.

download (1)Oggi in autostrada. Velocità massima consentita, 130 kmh. Voi, a 135 kmh, state superando una fila di TIR che procede a 95 kmh. Dietro di voi cosa succede? Dipende. Se siete al volante di un’auto molto potente – diciamo dai 200 CV in su – chi sopraggiunge dopo di voi aspetta disciplinatamente che abbiate concluso la manovra. Se invece siete alla guida di un’auto molto meno potente, ecco i lampi degli abbaglianti, il tallonamento a mezzo metro di distanza per farvi capire “Cosa ci fai sulla mia strada? Levati di mezzo, tu che appartieni ad un’altro gruppo sociale!”

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        Un’altra regola “regolarmente” violata

Le  rotatorie  poi … Quando si innesta su di esse una strada che prima della sua realizzazione aveva il diritto di precedenza, be’ … il gruppo sociale di tutti coloro che ogni giorno provengono da quella direzione reclama una sorta di diritto acquisito: ignora che dovrebbe rispettare il segnale di “dare la precedenza”; ignora che voi – provenendo da destra (!) – avete già impegnato la rotatoria prima di lui; ignora il rispetto della distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede e forza il passaggio. E se voi (siete un uomo vero e) lo sfidate, se voi interponete la parte anteriore della vostra auto sul suo percorso rischiate l’incidente e sicuramente siete apostrofati in malo modo. Infatti siete di un gruppo sociale diverso, quello di chi proviene da una strada che prima non aveva il diritto di precedenza. Volete mettere …

Le rotatorie poi modificano anche altri comportamenti umani: quelli dei servizi alla persona. Sia chiaro: io non sono mai stato un utilizzatore di questi servizi, ma non posso fare a meno di notare come la realizzazione di veloci rotatorie, ben delimitate da guardrail che ha sostituito i vecchi incroci di strade con piazzole e marciapiedi, abbia determinato una profonda crisi nell’offerta di prestazioni alla persona da parte di una categoria di signorine che non possono certo sostare al di qua o al di là del guardrail, né le auto possono fermarsi a loro ridosso. Ecco un altro esempio di come la modernità ha influito sui comportamenti umani.

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