I DIALOGHI DI PLUTONE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Gennaio, 2019 @ 1:49 pm

Detto altrimenti: “Piensa mal y acertaràs”      (post 3470)

Tizio e Caio sono due amici che spesso si incontrano per bere un caffè insieme. In queste pause i due sono soliti discutere su temi d’attualità. Da tempo il Diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio, li ha avvicinati, ha conquistato la loro familiarità e si inserisce maliziosamente nei loro dialoghi, salvo poi, sul più bello, sparire improvvisamente in una nuvola di polvere, di nevischio, di vapore acqueo, di nebbia. Qui sul blog si trovano i resoconti dei loro precedenti incontri.

Atto unico – Scena unica

Feste natalizie. Una mattina d’inverno, soleggiata. Tizio e Caio sono seduti ad un bar di Piazza Duomo a Trento a crogiolarsi ad un insolito clima.

Tizio: Però, quest’anno, un inverno pazzo, non trovi Caio? Ha fatto qualche giorno di freddo ed ora se continua così fra un po’ fioriranno i meli.

Caio: Già, e sarebbe un guaio perché dopo possono ben arrivare le gelate e sarebbe un gran danno.

Tizio: Hai letto il giornale? Hai visto la rivolta dei sindaci contro il decreto sicurezza del governo? In prima pagina c’è una foto del sindaco di Riva del Garda, dice che quel decreto non è applicabile, che è dannoso.

Caio: Il governo dice che è la maggioranza degli Italiani che lo vuole.

Tizio: Si, la maggioranza inconsapevole, quella irretita dalla rete, ma la maggioranza consapevole è contraria!

Caio: Si, ma quello insiste: è la volontà del popolo, dice.

Tizio: Leggiti il libro di Umberto Eco “Il fascismo eterno” a proposito del populismo qualitativo: il popolo è considerato come una massa uniforme che esprime una volontà unica, il che non è possibile: quella è solo la volontà di una sola persona. E poi, comunque, la massa osannante, uniforme se la sono andata a fabbricare loro stessi, con i loro provvedimenti populisti a favore delle categorie numerose: gli spaventati dall’immigrazione, gli aspiranti alle autonomie speciali, i concessionari delle spiagge, i tassisti, i disoccupati, i sub pensionati: insomma, i grandi numeri li hanno catturati così, con una grande rete …

Caio: ma allora il Paese come diventerà? E poi, parli di una rete … una rete con la quale hanno catturato i consensi …

Questa rete è per i pesciolini, non è quella per gli elettori …

Tizio: Si certo, una grande rete, non piccola come qualle per i pesciolini, qui nella foto a destra. Cosa succederà? aumenterà la massa degli assistiti; aumenterà il deficit e quindi il debito pubblico; crescerà lo spread; diminuiranno gli investimenti; aumenteranno le tasse; diminuirà la produttività e la ricchezza globale; poi impoveriranno anche gli assistiti, ma qualcuno sarà sempre più ricco: a cominciare da chi sta facendo consulenza alle aziende per ottenere i contributi dello Stato alle aziende che installano il Blockchain: c’è un post apposito sul quel blog che sai, leggilo. Ma, ripeto,  leggiti anche il libro di Eco.

Caio: Sì, lo leggerò. Ma ti dico una cosa: ieri ho letto l’ultimo post di quel blog e sono preoccupato.

Tizio: Perchè? Per il decreto sicurezza?

Caio: No … anzi, non solo per quello. In realtà per molto di più. Guarda, ne ho stampato una copia, ce l’ho qui in tasca: leggila. Io intanto vado dentro ad ordinare, prendi un caffè?

Tizio: Si, grazie, dammi qua che me lo leggo.

Caio si allontana, entra nel bar. Tizio legge velocemente il post del blogger. Passa lì vicino il Diavolo Plutone, sotto le mentite spoglie di Sempronio

Sempronio: Ehilà signor Tizio, cosa legge di bello?

Tizio: Buongiorno a lei Sempronio, chi si rivede! Sto leggendo il testo dell’ultimo post di un blogger, molo interessante.

Arriva Caio seguito dal cameriere con due caffè

Caio: Buongiorno Sempronio, prende un caffè con noi? Cameriere, per favore ce ne porti un altro per favore, ecco … qui ci sono i soldi.

Sempronio: Grazie, accetto volentieri. Chiedevo cosa stesse leggendo il suo amico, ah … vedo …  quel post l’ho letto anch’io.

Caio: E cosa ne pensa?

Sempronio: Che è una bella diavoleria e di diavolerie io me ne intendo, credetemi.

Sempronio si gira da una parte e sogghigna furbescamente

Caio: Cosa è diabolico? Il post o ciò che descrive?

Sempronio: Ciò che descrive, diavolo! Dai, non vedete che con quella loro democrazia diretta trasformeranno la democrazia in una oligarchia? Leggetevi anche la homepage di Trentoblog …

Tizio: Ma dove sta la diavoleria?

Sempronio: Intanto nel nome. La gente pensa che “diretta” significhi emanazione diretta del popolo e invece diretta significa “diretta” da poche persone. Poi nel modo con la quale viene architettata, a pezzi come un puzzle, ma alla fine il quadro completo sarà proprio una diavoleria.

Caio: A pezzi? Come, non capisco

Sempronio: Tanto per cominciare proporranno il vincolo di mandato per evirare le scilipotate, cioè i cambi di casacca dei parlamentari e la gente li seguirà, stufa com’è di questi comportamenti, senza pensare che si cascherà dalla padella nella brace o come si dice qui da noi in Trentino che  sarà pezo ‘l tacon del bus: le masse non capiranno e li seguiranno entusiaste ancora una volta, come i bambini che seguivano Mangiafuoco nel Paese dei Balocchi, salvo poi accorgersi, quando sarà troppo tardi, di essere diventati degli asini, comandati col bastone!

Tizio: Non capisco

Sempronio: E’ semplice: il cambio di casacca tradisce la fiducia del singolo elettore, ma l’introduzione del vincolo di mandato annulla la funzione del libero pensiero dei parlamentari: tradisce la democrazia, il che è molto più grave!

Tizio: E gli altri passaggi diabolici?

Sempronio: Sono il referendum propositivo senza quorum; l’obbligo di calendarizzazione per il parlamento; la prevalenza del testo referendario sul testo di legge.  Il che significa morte del parlamento e della democrazia, perché le leggi le faranno due o tre persone, i gestori della rete.

Caio: Ma allora cosa ha in mente chi propone tutto questo?

Sempronio: Una diavoleria, ve l’avevo detto. Quello lì vuole arrivare ad una repubblica presidenziale alla Erdogan, praticamente una dittatura mascherata. D’altra parte esiste un bel libro “La maschera democratica dell’oligarchia – Un dialogo a cura di Geminello Preterossi” di Luciano Canfora e Gustavo Zagrebelsky – Ed. Laterza, 135 pagine, €9,50, prima edizione 2015): ve ne consiglio la lettura: vi cito un passaggio (pag. 7): “L’oligarchia che per affermarsi ha bisogno di forme democratiche, quanto meno non può adottare strumenti di violenza esplicita per supplire al (successivo, n.d.r.) deficit di consenso, e deve mantenere ferme  le procedure democratiche, sebbene cerchi di svuotarle di senso dall’interno”.  Inoltre, vedete bene che quel tale si atteggia già a capo militare, con quel giubbotto della Polizia sempre indosso! E a chi lo ha denunciato a termini di Codice Penale per porto abusivo di divisa, risponde “Sono orgoglioso!”.

Caio: Ma non le sembra di esagerare? E poi, perché citare la data della prima edizione del libro?

Sempronio: No cari signori, no. Sapete, sono reduce da un viaggio in Spagna ed ho imparato un proverbio spagnolo: piensa mal y acertaràs, pensa male e indovinerai. E poi cito IL 2015 per indicare la preveggenza degli autori, che hanno scritto quelle frasi ben prima del marzo 2018, in tempi non sospetti.

Tizio: E noi come possiamo opporci? Cosa suggerisce di fare?

Sempronio: Io direi che ci vorrebbe una rete contro-rete, cioè una rete di corretta informazione che contrasti lo strapotere disinformativo degli attuali retiarii e spieghi alla gente questo progetto diabolico; poi occorre utilizzare l’occasione delle prossime elezioni europee; infine, ricorrere ed alla Corte Costituzionale contro leggi solo superficialmente e formalmente legittime ma sostanzialmente anti democratiche e anti costituzionali; ed alla Corte di Giustizia dell’Aia per la violazione degli accordi europei: sapete, guai ad uscire dall’UE, l’UE siamo anche noi stessi, è una garanzia, una difesa, una prospettiva di futuro.

Caio: Ma lei vuol dire che mentre pochi cercano ancora di fare seriamente politica, loro ci stanno trattando come una massa di potenziali acquirenti di prodotti commerciali al fine di conquistare il mercato dei voti? Vuol dire che hanno applicato alla politica le tecniche del marketing commerciale per arrivare a conquistare il potere politico?

Sempronio: oh, vedo che ha capito! Loro si muovono su un piano diverso, quello del marketing populista che fa presa sulle masse distratte e disamorate rispetto alla politica vera.  Dietro tutto ciò c’è una mente diabolica, spregiudicata, pericolosissima per la democrazia! Mi piacerebbe proprio conoscere quel diavolo d’uomo che ha architettato tutto questa diavoleria!

 Sempronio si gira da una parte e sogghigna furbescamente

Sempronio: Ma … cos’è questo vento improvviso? Che polverone … uei .. il mio cappello … è volato via … scusate, tenetemi il caldo il caffè, corro a cercare di riprenderlo!

Sempronio sparisce improvvisamente dalla vista dei due amici

Tizio: Ma tu Caio lo vedi Sempronio? Dov’è sparito? E il  caffè, non lo vuole più? Diavolo d’un uomo … ora che stavo iniziando a capire tutto grazie ai suoi ragionamenti!

Caio: Dai, quel vento ha raffreddato l’aria, andiamo via, i caffè sono già pagati. Ma riflettiamo bene su quello che ci ha detto Sempronio: penso che tu abbia ragione a definirlo un diavolo d’un uomo ma credo che a sua volta abbia ragione anche lui, quando afferma “piensa mal y acertaràs”!

Sipario

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