STATI UNITI D’EUROPA

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 17 Gennaio, 2019 @ 8:40 am


Detto altrimenti: oppure “sovranismi”?    (post 3487)

Nella traduzione di Maria Lia Guardini

Soli si muore

La mia Utopia, ovvero l’obiettivo utopico (cioè semplicemente non ancora raggiunto) sono gli Stati Uniti d’Europa. Ai sovranisti mi permetto di dire: quanto pensate che possa contare l’Italia sa sola, “sovrana e autarchica” in un mondo che ormai si muove “a gruppi di potere” (multinazionali, USA, Cina, Russia, India …)? Fra l’altro, come pensate che l’Italia povera di energia e di materie prime, possa chiudersi su se stessa, magariu tornando alla Lira? Dice: “Ma noi restiamo nell’Euro!” Si, dico, a meno che un giorno non siano gli altri a cacciarci!” Dice: “Ma cosa vuoi mai“? Che caccino 60 milioni di consumatori? Dico, si, fino a quando produciamo reddito da spendere nei loro prodotti …

Parlare alla mente e non alla pancia

Dice … “Ma l’UE così com’è non va, occorre cambiarla!” Concordo, ma sentite questa: se un sistema SW non va, se ne costruisce in parallelo uno nuovo e quando questo funziona, si elimina il vecchio. Ora accade che qualcuno di voi – già in campagna elettorale e parlando alla pancia della gente – dica: “L’UE non va, quel palazzo costa un milione (o un miliardo? Non ricordo, ma il discorso non cambia, n.d.r.) l’anno ma è usato solo 40 giorni l’anno; gli immigrati vanno redistribuiti, etc.” Tutte cose vere, la pancia approva ciascun singolo intervento, ma la mente si accontenta?

Le strisce! Regaliamole le strisce!

Un progetto unitario, completo e dettagliato

Un mio vecchio amico, fondatore di una importante finanziaria milanese, parlando di certi bancari-banchieri diceva: “Non sanno andare oltre una affermazione di massima, non sanno sviluppare un progetto completo”.  E invce occorre redigere dettagliatamente una nuova struttura organica (hardware) e le regole della politica (software) della nuova UE oppure – meglio – dei futuri Stati Uniti d’Europa. La continua critica dei singoli aspetti e il non ricercare l’unione, la fusione, mi ricorda quei dirigenti di alcune società di impianti sciistici di risalita di un’unica stazione invernale che sono contrari alla fusione delle loro società in u’unica SpA (il che produrrebbe coordinamento nella programmazione, negli investimenti, nella gestione e miglioramenti del risultato economico) solo perchè si perderebbero tot posti di Presidente, di Amministratore Delegato, di Premier, Vice Premiers, etc.. E quindi costoro (gli impiantisti, diamine, mica altri!) continuano ad operare una serie di interventi scordinati che si fanno concorrenza fra di loro.

Percezione sensoriale e visione d’insieme

Occorre che tutti noi si salga sulla sommità di un alto scoglio e del Mare Europa si abbia la visione d’insieme. Se invece restiamo in basso o se addirittura ci immergiamo in acqua (cioè dentro i singoli aspetti di ogni problema) allora di ogni problema avremo la massima percezione sensoriale (“Quel palazzo costa troppo, è uno spreco!”)  ma del Mare Europa nessuna visione d’insieme!

Arricchirsi reciprocamente: diverso è bello

Dice … “Ma i singoli stati europei sono troppo diversi fra di loro per potere immaginare una loro federazione“. Dico: la diversità è ricchezza, basta che ognuno prenda il meglio dell’altro.

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