I POST DELLE VACANZE: ANDIAMO IN CROCIERA (seconda crociera, prima puntata)

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 15 Luglio, 2012 @ 6:00 am

Detto altrimenti: 1997, seconda crociera, questa volta con il MISTRAL

Il mio Fun in regata sul Garda: così vi fate un'idea della mia barchetta ...

Quest’anno ho ripetuto l’esperienza, ed eccone il resoconto.  Parto il 10 agosto dal solito porto di San Vincenzo, previ accordi con l’Ufficio Comunale di Porto per l’alaggio del Fun (tel. 0565 707242) e con la Nautica Azzurra (tel. 0565 701017) per il rimessaggio del carrello.  Mi accompagna mio nipote Dario, giovane promettente ingegnere della Telecom di Roma, addetto ai…telefonini di bordo, che per fare la traversata con il vecchio zio ha lasciato a Roma alcune ragazze in lacrime ad attenderlo.  Rimandiamo la partenza di qualche ora per una miscelazione troppo ricca del carburante e per la rottura della camicia della drizza della randa che bloccava la vela.  Parte a vela e parte a motore raggiungiamo Marciana Marina, dopo 21 miglia di navigazione, rotta 222°. Il porto è affollatissimo e non c’è posto per nessuno o quasi, perché gli amici del Circolo della Vela ci procurano un ottimo attracco proprio sotto le finestre del Circolo, non senza avermi comunque rimproverato l’assenza al Campionato Italiano Fun da loro recentemente organizzato.  L’Elba e Marciana sono bellissime, e nonostante la molta gente presente, ti lasciano la sensazione di potere trovare comunque i tuoi spazi. Mi riprometto di tornarci con la famiglia.

Il golfo di Pinarellu

Mattina dell’11 agosto: si parte per il gran balzo verso la Corsica, destinazione Campoloro, trentasette miglia a sud ovest dell’Elba, quarantadue da Marciana. Nulla di particolare da segnalare. Vento debole, ogni tanto aiutiamo le vele con un po’ di motore.  Nell’abbassare la deriva, Dario insiste troppo e sbullona la vite senza fine dal controdado. La barca va lo stesso, ma la deriva non è più alzabile. Occorrerà intervenire attraverso un’apertura di ispezione praticata a suo tempo per una occorrenza similare in un fianco della scassa. Provo a svitare il tappo, ma sembra saldato. In effetti è fermato dal silicone anche all’interno della scassa. Dormiamo a Campoloro: ottimi i servizi, 85 franchi per notte per barca e due persone, 15 per la doccia. La mattina del 12 agosto puntiamo verso Pinarellu, dove siamo attesi da alcuni nostri amici funnisti (Renato Simionato e famiglia, del Fun Dolomatic – Funtoin, ITA 562), ospiti del locale Camping. Finalmente si alzano 15 nodi di grecale (da 30°), ed il Fun galoppa a cinque nodi in lunghi laschi rilassanti.  Arriviamo a Pinarellu alle 11,30. Sorpresa: il campeggio è di nudisti! Cosa fare? Dario si adegua subito. Io impiegherò un giorno ad accettare l’idea e ad uniformarmi.  Passiamo due giornate bellissime con i nostri amici, scarrozzandoli in brevi giretti intorno alla piramide di Pinarellu e sotto le torri di avvistamento genovesi.

Baia di S. Giulia, un sicuro ricovero per la notte ...

Nella notte fra il 12 ed il 13 agosto si rialza il grecale che verso sera si era assopito e la barca balla un po’. Siamo ormeggiati con un’ancora a rampini da otto chili, dieci metri di catena e venti di gomena. L’ormeggio tiene alla perfezione. Tuttavia, per prudenza, passiamo buona parte della notte ad assistere ad un incredibile spettacolo pirotecnico di stelle cadenti ed esplodenti. Mai visto nulla di simile! Il 13 agosto pomeriggio partiamo alla volta della baia di S. Giulia, già sede di un villaggio Mediterranee. Notte in baia, questa volta senza vento. Tuttavia vengo svegliato da un presentimento: infatti, apro gli occhi ed alla luce della luna che entra dal tambuccio aperto, scorgo una matita galleggiare ad un palmo dal mio naso! Allarme rosso! Cosa era successo? I miei tentativi di aprire il foro di ispezione per riavvitare il bullone della vite senza fine della deriva, avevano aperto una piccola via d’acqua che aveva invaso il piccolo invaso esistente sul fianco della scassa. Sgottiamo una decina di litri d’acqua e siliconiamo: tutto torna a posto, ma mi riprometto di intervenire meglio a Palau, in cantiere, con la barca fuori dell’acqua.  Infatti il giorno dopo, a Palau, facciamo sistemare l’inconveniente.  Dario torna a Roma, e, come al solito, arriva la mia famiglia con il traghetto.

Cala Coticcio

Mi viene a trovare da Olbia un membro del mio equipaggio delle regate gardesane, Elena Moretti, medico a Bergamo, con il padre Stefano, cardiochirurgo ed un’amica, anche lei medico. Il mio Fun ha certamente il primato per l’assistenza medica a bordo! Con loro arriviamo a Cala Coticcio (detta “Tahiti”) a Caprera, che troviamo regolarmente invasa dai motoscafi sino sulla spiaggia, in barba a tutti i severissimi (si fa per dire) divieti.  Passo quindi le giornate veleggiando per l’arcipelago in attesa del ponente di cui quest’anno si è veramente sentita la mancanza, ed arrivo alla data del rientro.

(continua)