TRENTO E TRENTINOINBICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 25 Marzo, 2019 @ 6:32 am

Detto altrimenti: come nasce una foto “trentina” a pedali        (post 3547)

Nel post precedente vi ho parlato anzi scritto della mia vecchia bici da corsa (oggi si dice “da strada”, evvabbè …). Ora che ci penso, non le ho mai dato un nome proprio … potrei farlo ora e battezzarla la Numero Uno, in quanto è stata ed è la prima bici “seria” della mia vita, preceduta solo da una biciclettina da bimbi e da una da passeggio da adulti di quelle per fare quattro passi a pedali in città. E allora, Numero Uno sia!

La mia Numero Uno a Borghetto all’Adige (vista verso Nord)

Ma parliamo anzi scriviamo di foto: come nascono quelle a pedali”? Eccone un esempio. Partito da Trento, stavo per arrivare con la Numero Uno a Borghetto all’Adige: mi fermo 300 metri prima, sul ponte sull’Adige, isso la bicicletta sul guardrail e scatto.

Anche in questo caso ho issato un’altra mia bici (mtb Wilier, la Numero Due) sulla ringhiera di un marciapiede facendola reggere da un amico fuori campo (volete mettere l’effetto per chi non conosce questo trucco!?) ed ho “immortalato” il Duomo di Trento.

Terza foto, questa non è mia (la bici si, la Numero Due, quella della foto precedente) bensì dell’amico Luigi Zullo, di mio c’è solo la regia: il Castello del Buonconsiglio “attraverso” una bicicletta.

Piazza Duomo a Trento

Quarta foto, mia. Ero in sella alla Numero Due in attesa degli amici con cui andare a pedalare ed ho colto l’acqua della fontana controluce e al volo.

Insomma, mi sono detto: abbiamo telefonini che scattano foto; forse presto  avremo macchine fotografiche che telefonano. Perché non avere anche biciclette con macchina fotografica incorporata?

P.S.: le mie 3 foto sono state scattate con un telefonino. Quella di Luigi con una macchina fotografica.