DUE PANINI, DUE BANANE, TANTA ACQUA, DUE AMICI ED UNA BICI

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 2 Agosto, 2012 @ 6:22 am

Detto altrimenti: biciclette in vacanza (foto Edoardo Pellegrini)

 

I boschi ed i prati della prima parte

La ciclabile delle valli di Fiemme e Fassa. L’avevo già “pedalata” una volta, in solitaria, da Molina di Fiemme a Pozza di Fassa, dove terminava. Poi mi sono detto: ma l’avranno ben prolungata: andiamo a vedere. Molina di Fiemme. Il parcheggio dell’auto è ai piedi della salita per il Passo del Manghen, salitona veramente impegnativa che “scalavo” in bici da giovane, partendo da Trento: Trento, Vigolo Vattaro, Caldonazzo, Valsugana, Telve di Sopra e di Sotto, Passo del Manghen, Molina di Fiemme, Val Floriana, Segonzano, Trento. 140 km. Ricordi di gioventù! Ora, alla tenera età di 68 anni, dopo una interruzione ventennale dai pedali (causa la malattia della barca a vela sul Garda che avevo contratto!), mi accontento di molto meno.

I tre ... moschettieri (Pio, Riccardo, Edoardo)

Con gli amici Pio e Edoardo, reduci da quattro giorni sulle ciclabili del danubio, (Nonesi, ma che con un Genovese come me si trovano benissimo, vista la comune fama di parsimoniosi risparmatori che ci accompagna!) si parte alle 08,30. Pista ombrosa, salita assolutamente pedalabile, bella sino a Predazzo. Dopo, diventa bellissima e dopo Moena, addirittura splendida per lo spettacolo delle Dolomiti. Al km 37 siamo a Pozza di Fassa. Si prosegue fino a Pera. Poi diventa sterrata, sempre pedalabile … poi … quasi pedalabile … poi … ripida, mannaggia! Siamo nel bosco. Si fatica non poco. In qualche tratto io scendo a spingere. I miei amici no. D’altra parte me lo posso permettere: sono il più vecchio! Arriviamo a Campitello. Abbiamo percorso 45 km. in tre ore e mazza, soste per foto ed “esigenze idrauliche” comprese. In salita il mio cambio mi ha dato qualche problema: la catena tende a slittare e a “saltare”. Sarà il cambio o gli ingranaggi consumati? Vedremo al rientro, anche perché fra due giorni, con gli amici di Bici UISP Trento abbiamo la Dobbiaco – Cortina – Calalzo di Cadore.

 

Al ritorno, non è tutta discesa!

Ci fermiamo su una panchina in un bel parco pubblico a consumare il meritato pasto. Sullo sfondo la funivia che sale al Sass Pordoi, il Belvedere di Canazei, le Dolomiti! Il primo tratto della discesa lo facciamo sulla statale, lungo la quale incrociamo ciclisti “da corsa” che salgono ai vari Passi (Sella, Pordoi, Fedaia). A Moena, all’altezza della Scuola Militare Alpina della Polizia di Stato, Io e Pio rifacciamo il percorso che attraversa il paese. Edoardo si tiene in alto a destra e taglia per i campi. Dopo qualche telefonata, ci ricongiungiamo a Predazzo.

Alle 16,00 siamo alle auto. In totale 90 km.. Quindi  in un’oretta io a Trento e loro due a Cavareno. Grazie, amici, grazie bici!