LO SCEMPIO DEL LAGO DI CAVEDINE

pubblicato da: Riccardo Lucatti - 7 Giugno, 2019 @ 5:56 pm

Inserisco qui, in data 20 ottobre 2019, il mio intervento all’ Assemblea Italia Nostra 19 ottobre 2019 “I laghi artificiali”, a completamento del post del 7 giugno che trovate in coda a questa stessa aggiunta: una sorta di prefazione scritta dopo, cioè una postfazione!

“Buongiorno a tutti gli intervenuti. sono Riccardo Lucatti di Fiab Trento – Amici della Bicicletta, federata con altre 120 associazioni italiane nella FIAB-FEDERAZIONE ITALIANA AMBIENTE E BICICLETTA. Vi ringrazio per avermi ospitato nella vostra assemblea e vi porto i saluti del mio presidente Guglielmo Duman.

Non mi soffermo su considerazioni di carattere generale di politica e di scempio del territorio, aspetti sui quali sono intervenuto da tempo e più volte anche sul mio blog trentoblog.it/riccardolucatti, blog che vi ringrazio se vorrete leggere,  e mi soffermo su 6 aspetti specifici.

  1. Frequento da anni in bici il lago di Cavedine. Sono rimasto esterrefatto nel vedere la trasformazione di un progetto da discarica temporanea a stazione balneare con devastazione della fascia lago demaniale, dietro il pagamento di una ammenda minima (qui sono intervenuto a braccia: “Mi sono sentito derubato di un qualcosa che era anche mio, essendo la fascia lago un’area naturalistica – bene pubblico!).
  2. Sul progetto stazione balneare comunque mi sono chiesto: come saranno smaltite le acque della piscina che conterranno cloro? In una vasca a dispersione? Ma se è ciò che è massimamente vietato dalla legge!
  3. La fascia lago, definita dalla provincia “stato ecologico elevato” è’ stata violentata. Mi chiedo: chi ha seguito e sanzionato la trasformazione del progetto da deposito temporaneo a stazione balneare, nulla ha ritenuto di rilevare circa lo scempio che si stava operando su quella fascia? Siamo sicuramente in ambito penale, e nel nostro ordinamento giuridico l’obbligatorietà dell’azione penale.
  4. Ora pare che dopo avere trasformato quella zona da bosco naturalistico in un’accozzaglia di alberi abbattuti, si stia per operare una seconda trasformazione: si ripulisce il sottobosco livellando il terreno intorno agli alberi risparmiati dalle ruspe, sino a creare un bel “paesaggio”: in realtà si sta sostituendo arbitrariamente e illegalmente un’area naturalistica con un’area “paesaggistica”, cioè con un’opera dell’uomo (n.d.r.: qui ho spiegato a braccia che utilizzo il termine “paesaggio” con riferimento all’etimologia del termine, il paese, cioè a qualcosa costruito dall’uomo).
  5. Quali gravi rischi correremo noi ciclisti con il maggior traffico sull’unica strada di accesso, già oggi molto pericolosa?
  6. L’amico Claudio Bassetti si chiede “che mondo vogliamo?” Io mi pongo un’altra domanda: “quale legge vogliamo? Una legge solo legittimamente emanata oppure una legge anche sostanzialmente rispettata, cioè sostanzialmente efficace?”

Vi ringrazio per l’attenzione e vi aspetto tutti già’ oggi pomeriggio al nostro stand FIAB all’interno della fiera Fa’ la cosa giusta, così’ come mi permetto di invitarvi a visitare il sito di FIAB Trento.

Aggiungo: in parallelo, sul lato opposto del lago, la Forestale sta realizzando una strada larga fino a 4-5 metri in sostituzione dell’attuale sentiero (largo 30 cm!), perchè così “se il bosco prende fuoco, possiamo passare con i mezzi antincendio!” Ma gli incendi sono al 90 % dolosi o colposi e più gente attrai dentro il bosco, più aumenta il rischio di incendio.

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A pensar male si fa peccato ma si indovina

Inoltre … nell’intenzione incoffessata di taluno questa strada dovrà essere una pista ciclabile per evitare la futura protesta dei ciclisti che rischieranno di essere investiti dal grande traffico generato dallo strabilimento balneare sull’altra sponda: solo che i violatori del bosco non lo possono dire. Tuttavia, poichè poi le spese di gestione delle ciclebili ricadono sui Comuni, il Comune di Drò (Sindaco Sen. Fravezzi) ha messo le mani avanti ed ha scritto che non si farà carico dei costi di una nuova ciclabile (sic!) realizzata a fianco di una già esistente. E allora …?

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Detto altrimenti: uno scempio che ha dell’incredibile!      (post 3603, pubblicato il 7 giugno 2019)

Come era

Il Lago di Cavedine, un luogo “della natura”, piccole strutture rispettose dell’ambiente: un bar centro velico; a monte della strada un piccolo ristorante. Da anni ci passo più volte in bicicletta nel mio giro della Busa (Riva del Garda, Arco, Dro, Lago di cavedine, Sarche, Riva: 50 km). Ogni volta mi fermo per un caffè, a respirare la natura sul prato del centro velico. Talvolta entro a piedi nudi nell’acqua, mi siedo a fianco della mia bicicletta e godo di questo “bagno” di paradiso, di acque trasparenti e di bosco.

Questo è il “Paradiso” da preservare!

Il bosco: emerge dall’acqua o dalla terra, a secondo del mutare del livello del lago. Sul prato i turisti sono silenziosi, ognuno ha molto spazio a disposizione; molti sono “fuggiti” dal Garda, pur splendido, ma super affollato, per trovare qui se stessi e la quiete.

Laggiù, sul lago, il boschetto di prossima eliminazione

Quest’anno la mia stagione ciclistica è in ritardo, causa volo con sci del 25 marzo e frattura della testa dell’omero e del trochite sinistro. Ecco perchè solo oggi, per la prima volta nel 2019, sono passato dal Lago.

Sembra che un tale abbia bisogno di una vasta area di deposito temporaneo di materiale di scavo (??). Noto che la proprietà dell’area non è indicata in modo chiaro: sicuramente le sponde del lago però sono del Demanio.

Sono rimasto senza parole: a nord del centro velico, subito confinante con questa mini struttura, un enorme cantiere-sbancamento con tanto di cartello “Deposito temporaneo materiale di scavo”.

Le sponde del lago – devastate con priorità – sono di proprietà demaniale

Maccome? Un simile deposito sulla riva di un biotopo o quasi biotopo? Osservo meglio: per “depositare” il materiale di scavo, lo hanno prima scavato in loco! Ovvero, hanno scavato le sponde, le radici degli alberi, hanno divelto la vegetazione … uno scempio del lago, delle sue sponde, della sua flora e quindi anche della sua fauna.

Questo sarebbe il risultato del deposito temporaneo di materiale di scavo

Perché, mi domando. Guardo meglio. Scorgo un altro tabellone che spiega l’arcano: su quello sbancamento dovrebbe essere realizzato uno stabilimento balneare con piscina, ristorante, parcheggi etc..

Chiedo, mi informo … Mi dicono che la Guardia Forestale ad un certo momento era intervenuta sequestrando il cantiere (ma molto scempio era già stato perpetrato). Ora … qualcuno teme che ci possa essere un dissequestro: già, perché così è uno scempio, tanto vale sistemare tutto con piscina, parcheggi etc..

Bravissimi i Forestali!
Effetto delle ruspe
Come vogliamo che resti

Senza parole, letteralmente, ragazzi, sono rimasto in silenzio, incapace di proferire verbo, quasi stordito, incredulo … Un grande stabilimento balneare!? Fra l’altro un’osservazione marginale: la strada di accesso sia da nord che da sud è molto stretta, due auto si incrociano a fatica. Piuttosto è rilevante il passaggio delle biciclette.

Certo che la nuova struttura ed il nuovo traffico eliminerebbero tutto ciò

Che succederà se continueranno a transitare i mezzi pesanti del cantiere-scempio? Cosa succederà quando si creerà il traffico della nuova utenza? Qualcuno salterà su a dire che occorre allargare la strada, mica si può continuare così, mica si può …! E la pista ciclabile che sale da Drò-Centrale Fies e che si innesta 2 km a nord dello scempio? … Nessun problema: i ciclisti potranno pedalare fra un camion e l’altro e/o facendosi sfiorare dalle colonne di auto dirette ai nuovi parcheggi! Eppoi … cheppalle ‘sti ciclisti!

Manutenzione giardini oppure – in questo caso – sbancamento di aree demaniali, sostituzione della flora naturale con piscina, spiaggia, ombrelloni e palme d’importazione. 
Ecco la spiaggia “vera”, naturale: quella che ci regala il lago quando le sue acque si ritraggono

Una mia riflessione del giorno dopo. I tre cartelli … IL PRIMO CARTELLO, per la relizzazione di un “deposito temporaneo di materiale di scavo” da parte di chi ne approfitta per devastare l’ambiente. IL SECONDO CARTELLO, che palesemente fa capo ad un’impresa privata la quale decide di investire in uno stabilimento balneare: “Si, d’accordo caro il mio blogger, non sarà “nature” come prima, ma visto lo sconquasso che era stato fatto, il mio stabilimento sarà sicuramente meglio che lasciare quel disastro a cielo aperto” (PROSSIMO CARTELLO !!).

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